Nel centro di Milano

Il murale di Meloni-Schlein nude e incinte è ricomparso in piazza San Babila

Lo street artist aleXsandro Palombo, dopo la precedente rimozione del Comune, ha voluto portare una nuova versione della sua opera: "Shhh, siamo tornate!"

Il murale di Meloni-Schlein nude e incinte è ricomparso in piazza San Babila
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"Shhh, non ditelo a nessuno, siamo Tornate!". Nel centro di Milano, più precisamente in piazza San Babila, è riapparso il murale “Power is Female” dell'artista aleXsandro Palombo che ritrae la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la leader del PD Elly Schlein nude e incinte per portare l'attenzione sul tema della maternità surrogata.

“Le avevano sottovalutate e per questo non le hanno viste arrivare, le hanno rimosse ma loro sono tornate!” ha dichiarato lo street artist.

La sua opera era stata rimossa dal Comune a neanche 24 ore dalla sua installazione. AleXsandro Palombo ne aveva denunciato la censura e, a distanza di pochi giorni, ha voluto replicare riportando il murale nello stesso punto in cui era stato cancellato.

Il murale di Meloni-Schlein nude e incinte è ricomparso in piazza San Babila

L’artista torna in azione e con il suo stile ironico e irriverente risponde alla rimozione dell’opera, quella che aveva diviso Giorgio Meloni ed Elly Schlein, come a volerle zittire e cancellarne il messaggio di libertà e autodeterminazione.

E così le due leader, nuove icone della pop art, riappaiono ancora insieme, complici e più forti di prima mentre sorridono e con un gesto delle mani invitano al silenzio, sul grembo della Meloni la scritta “Not For Rent” e su quello della Schlein "My Uterus My Choice”, fiamma tricolore e bandiera arcobaleno tatuati sulle braccia.

"Il murale di Meloni e Schlein rappresenta l’immagine più emblematica e icastica delle riflessioni teoriche e dei dibattiti critici sul tema, un’opera che riflette sulle narrazioni della maternità nell’era moderna e il potere delle donne, il diritto all’autodeterminazione e il miracolo della vita".

L’opera di Palombo risponde alle urgenze del contemporaneo, è un antianestetico sociale, uno strumento per incoraggiare il dibattito pubblico e lo scambio di opinioni, per coinvolgere e generare un’occasione di incontro.

La censura si era abbattuta anche su altre due opere di aleXsandro Palombo realizzate anch'esse su pannelli di legno privati del cantiere edile in San Babila.

Le autorità avevano fatto rimuovere l'opera sul cancro al seno "Love Yourself" che ritraeva Angelina Jolie con i segni della mastectomia, un murales divenuto famoso in tutto il mondo realizzato lo scorso 19 Ottobre nella giornata mondiale per la lotta del tumore al seno. L'altra opera rimossa è "Save 41 bis" che ritraeva il Giudice Giovanni Falcone, il murale è stato censurato il giorno della commemorazione delle stragi di Capaci.

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L'opera di Angelina Jolie contro il cancro al seno è un'opera di sensibilizzazione di grande importanza etico e sociale, lo staff dell'artista ha cercato di mettersi in contatto con il Comune per cercare di capire se le opere possano essere ripristinate, ma ad oggi non è arrivata alcuna risposta. In questi mesi l'opera è divenuta meta di riferimento per molti appassionati di street art che sono a Milano o che arrivano da altri paesi del mondo, molti media internazionali hanno dato risonanza al luogo dove era visibile.

AleXsandro Palombo è stato autore anche di altre iconiche installazioni pop-art nel capoluogo lombardo. Una è "The Cut 1", murale realizzato davanti all’ambasciata iraniana a Milano lo scorso ottobre che mostrava Marge Simpson intenta a tagliarsi i capelli come segno di solidarietà alle donne iraniane. L'opera è stata immediatamente censurata. Lo street artist, tuttavia, è subito intervenuto per realizzare un nuovo murale, intitolato "The Cut 2" in cui è ritratta sempre una Marge coi capelli tagliati che mostra a tutti il dito medio.

 

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Lo scorso 26 gennaio 2023, durante la Giornata della Memoria, sui muri esterni del Memoriale della Shoah, aleXsandro Palombo ha realizzato "Track 21 The Simpsons deported to Auschwitz", forse la sua opera più iconica nella quale ha ritratto la famiglia Simpson nelle vesti di deportati ad Auschwitz. Anche in quel caso, però, il suo murale è stato oscurato da qualche vandalo.

 

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