Il popolo del Pride 2022 conquista Milano: il foto racconto
Il sindaco Beppe Sala ha annunciato importanti novità... Ma un gruppo di religiosi ha organizzato un "rosario di riparazione" per "espiare il deplorevole delitto"
33 gradi. 300mila persone. 3 chilometri a piedi. Numeri, numeri, numeri... Impossibile raccontare un evento come il Pride snocciolando solo cifre, perché si perde il senso, le emozioni, le riflessioni, il valore della presenza, e anche le polemiche. E allora immergiamoci per un attimo in questa manifestazione che torna, dopo due anni di pandemia, a sfilare per le vie di Milano. In grande stile. Tanto che non è mancata anche una contro-reazione da parte del mondo ultracattolico... Foto e testo di Alessandro Di Mise
Il popolo del Pride 2022 conquista Milano: il foto racconto
Escludete per un momento quel ricordo fastidioso, quella sensazione di disgusto, quell'attimo in cui vi siete sentiti inopportuni. A tutti sarà successo, una volta nella vita, di indossare un abito sbagliato, di aver pronunciato quelle parole al momento errato. E allora facciamo questo esperimento, rimuoviamo quel ricordo. Via, cancellato dalla faccia della terra e dal mondo delle idee.
Libertà senza giudizio
Il mio lavoro, quello di fotogiornalista, viaggia a braccetto con il racconto. Ma non come un narratore o un romanziere. Devo cercare di trasmettere quanto accaduto a chi non c'era, oppure trasferire le emozioni vissute a chi in quel tale evento c'era, e ne era in qualche modo protagonista. Per farlo, parlando del Pride, occorre davvero procedere con una "rimozione". Togliere per entrare nella dimensione corretta. Perché il Pride è la libertà senza giudizio.
Il Pride e la società dei paradossi
Ecco perché in apertura dell'articolo invitato all'esperimento: alla parata di sabato si è vissuta proprio questa sensazione, come se il concetto di giudizio fosse "saltato", mai esistito, rimosso, appunto. Ed è, per certi versi, assurdo. Perché si vive, soprattutto oggi, nella società dei paradossi, divisi tra le spinte liberali e la continua produzione di nuove etichette, di nuovi giudizi. Quello che il Pride fa, invece, e lo ha fatto sabato in grande stile tornando a sfilare per le strade di Milano, di quella Milano che da sempre ha accolto con favore tali eventi, è immergere i partecipanti in una sorta di società in cui ogni concetto può vivere con il suo opposto.
La sfilata dopo due anni di stop
E allora si vedranno intere famiglie, mamma e papà, bimbi mano nella mano, di fianco a esibizioni più o meno evidenti di nudità. Donne che si baciano, uomini che si baciano, musica, balli sfrenati, festa, spruzzini e bolle di sapone, brillantini e bandiere. Insomma, viverlo, dopo due anni di costrizioni per la pandemia, è stato decisamente intenso. Nemmeno il sole cocente, drammaticamente torrido, ha tenuto in casa il popolo dell'inclusione che ha sfilato con orgoglio, pronto a portare avanti, ancora e ancora, le proprie battaglie per promuovere una società che sia in grado, almeno per un giorno, ma poi si spera anche per più tempo, di smettere di giudicare.
Partenza in via Pisani e poi via verso Arco della Pace
La partenza era fissata alle 15.30, in via Pisani ai piedi della monumentale Stazione Centrale. E lì è iniziata la festa con la distribuzione di bandierine, e altri gadget. 33 gradi centigradi. In pratica come stare in un forno con il grill acceso. Ogni cento metri lungo il grande viale, ma un po' distanti dalle Forze dell'ordine, i consueti venditori abusivi di birrette e acqua. Prodotti letteralmente andati a ruba. Brevi ritardi a parte, per gestire la lunga carovana di carri e bus scoperti, il convoglio festosissimo si è messo in marcia pochi minuti dopo l'orario fissato. Nel frattempo dall'altra parte di Milano, in Arco della Pace, la situazione era già caotica. Immaginate quando i carri sono arrivati in corso Sempione...
L'annuncio di Beppe Sala
Ma quella di sabato non è stata solo una festa, una grande manifestazione per i diritti. E' stata anche l'occasione per le istituzioni di annunciare importanti novità. Come quella che il sindaco Beppe Sala ha voluto condividere con il popolo arcobaleno. Palazzo Marino tornerà a riconoscere i figli delle coppie omogenitoriali nati in Italia. Dopo lo stop della Cassazione che aveva imposto ai Comuni, Milano compreso, di smettere con questa pratica, per un vuoto legislativo, ora tornerà tutto come prima del 2020.
Presente anche Alessandro Zan
Il Parlamento, da parte sua, non si è mai mosso in tal senso e quindi il sindaco di Milano ha fatto la sua parte. Già venerdì c'è stata la prima registrazione, una bimba nata da pochi giorni che ha due mamme. Presente al corteo, dopo la bocciatura del suo Ddl, il deputato del Pd Alessandro Zan. Non sono ovviamente mancate le polemiche nell'ambito di una manifestazione che, in termini "politici" da sempre è divisiva. Così come non sono mancate, nelle ore successive, anche reazioni da parte di un certo mondo religioso. Il gruppo StilumCuriali, infatti, ha organizzato in piazza Duomo, nel lato di fronte a Palazzo Reale, un rosario di riparazione per la giornata di domenica 3 luglio alle 20.30.
Gli ultracattolici e il Rosario riparatore
"Gesù dolcissimo, il cui immenso amore per gli uomini viene con tanta ingratitudine ripagato di oblìo, di trascuratezza, di disprezzo, ecco che noi prostrati dinanzi ai tuoi altari intendiamo riparare con particolari attestazioni di onore una così indegna freddezza e le ingiurie con le quali da ogni parte viene ferito dagli uomini l’amantissimo tuo Cuore - scrivono - Ricordando però che noi pure altre volte ci macchiammo di tanta indegnità e provandone vivissimo dolore, imploriamo anzitutto per noi la tua misericordia, pronti a riparare con volontaria espiazione, non solo i peccati commessi da noi, ma anche quelli di coloro che errando lontano dalla via della salute, o ricusano di seguire Te come pastore e guida ostinandosi nella loro infedeltà, o calpestando le promesse del Battesimo hanno scosso il soavissimo giogo della tua legge.
E mentre intendiamo espiare tutto il cumulo di sì deplorevoli delitti, ci proponiamo di ripararli ciascuno in particolare: l’immodestia e le brutture della vita e dell’abbigliamento, le tante insidie tese dalla corruttela alle anime innocenti, la profanazione dei giorni festivi, le ingiurie esecrande scagliate contro Te e i tuoi Santi, gli insulti lanciati contro il tuo Vicario e l’ordine sacerdotale, le negligenze e gli orribili sacrilegi ond’è profanato lo stesso Sacramento dell’amore divino, e infine le colpe pubbliche delle nazioni che osteggiano i diritti e il magistero della Chiesa da Te fondata".
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