Inclusione, sport e visione: Alcione Milano e il progetto "Team Asperger", l’intervista a Giacomo Gagliani
L’intervista è anche l’occasione per tracciare un bilancio di stagione e guardare avanti, tra sogni, infrastrutture da costruire e nuovi orizzonti da raggiungere

Il “Team Asperger” è un progetto promosso dalla squadra di calcio Alcione Milano 1952 insieme a Riccardo Silva, in collaborazione con la Foandazione "Un Futuro per l’Asperger Onlus", Milano e il progetto "Team Asperger". E' stato ufficialmente inaugurato lo scorso venerdì 11 aprile, in occasione della partita casalinga Alcione-Feralpisalò, che era in programma allo stadio Breda di Sesto San Giovanni.
Alcione Milano e il progetto "Team Asperger"
MILANO - Inclusione, sport e visione: l’Alcione continua a distinguersi, non solo in campo con una grande salvezza, ma soprattutto nella quotidianità, nelle lotte di classe, nelle guerre sociali; non solo per i risultati sul campo, ma anche per i progetti fuori dal rettangolo di gioco.
Tra le rivelazioni della stagione calcistica, il club milanese ha saputo coniugare ambizione sportiva e impegno sociale, come dimostra il progetto "Team Asperger", nato in collaborazione con la Fondazione “Un Futuro per l’Asperger” e la Scuola Futuro Lavoro.
L'intervista al direttore Generale degli "Orange"
Ne abbiamo parlato con Giacomo Gagliani, direttore Generale dell’Alcione, che ci ha raccontato genesi, obiettivi e futuro di un’iniziativa che ha già fatto scuola. Ma l’intervista è anche l’occasione per tracciare un bilancio di stagione e guardare avanti, tra sogni, infrastrutture da costruire e nuovi orizzonti da raggiungere.
Come è nato il progetto Team Asperger?
Noi avevamo già una partnership con Fondazione Futuro per l’Asperger e scuola futuro lavoro. Inizialmente invitavamo i ragazzi a vedere gratuitamente le partite della prima squadra per farli partecipare come tifosi alla vita del club. Successivamente, dopo un confronto con le loro tutor, è venuta fuori la possibilità di coinvolgerli più attivamente nelle giornate di gara. Oramai è già da qualche settimana che i ragazzi svolgono diverse mansioni per il club, principalmente al banchetto del merchandising o all’accoglienza dell’area hospitality.
Qual era l’obiettivo e come è andato a livello mediatico? Lo sport e il sociale ancora una volta dimostrano quanto possano andare di pari passo
L’obiettivo è l’inclusione. L’Alcione vuole coinvolgere e aiutare le persone affette - in questo caso - da Asperger nelle attività della squadra nel weekend di gara. Un altro obiettivo è quello di aiutarli ad avere relazioni con il mondo esterno, e devo dire che questo progetto ha avuto e sta avendo molto successo. Anche a livello mediatico è andato bene, anche la Rai ha fatto un servizio ad hoc su questa iniziativa. A testimonianza che lo sport, l’inclusività e il sociale vadano di pari passo. Almeno questo è quello che cerchiamo di fare come Alcione.
Arriviamo all’attualità: stagione super positiva. È andata oltre le aspettative o tutto secondo i piani?
Sì, l’obiettivo era quello di provare a salvarsi senza passare dai playout e lo abbiamo ampiamente raggiunto. Anzi, c’è un po’ di rammarico per non essere riusciti a raggiungere i playoff. La stagione però è molto positiva.
Qual è stata la chiave di volta della stagione?
Sicuramente le sei vittorie consecutive da fine settembre e ottobre. Arrivavamo da tre sconfitte con Renate, Padova e Vicenza, e rialzarsi non è stato facile. Abbiamo fatto un filotto importante che ci ha dato molta consapevolezza.
Con che orizzonte si guarda al futuro? Stadio, rinforzo in rosa, obiettivi, nuove categorie da conquistare
Vogliamo continuare a crescere, ma sicuramente lo stadio è un obiettivo, non è un segreto. Lo ha confermato recentemente il nostro presidente. È necessario avere una casa per accogliere i tifosi, un luogo di aggregazione che dia identità al club. L’obiettivo è quello di rinforzare, anche se non spetta a me, ma al Direttore Sportivo Matteo Mavilla, bravo e competente, sicuramente preparato per costruire una rosa adeguata per gli obiettivi della prossima stagione.
E invece altri progetti per il sociale?
Ne abbiamo un altro in cantiere, questa volta con Intesa San Paolo. Come società sappiamo quanto sia importante il rendimento scolastico ed è importante che i nostri giovani talenti - ci rivolgiamo infatti a tutto il mondo delle giovanili - portino a casa buoni voti e un buon bagaglio culturale. Per questo offriamo alle famiglie una sorta di tutor settimanalmente, per far sì che i figli possano effettuare i compiti direttamente al campo prima dell’inizio dell’allenamento, cosicché il progetto sociale vada di pari passo con quello sportivo. Il progetto è stato ben recepito e ci piacerebbe replicare anche il prossimo anno.
Fabio Fagnani