Ristoranti pro vax e altri no vax: i cartelli che hanno scatenato polemiche
Da un lato minacce di morte e recensioni negative, dall'altro aperta una spiegazione di cosa effettivamente dica la Costituzione.
Ristoranti pro vax e altri no vax: i cartelli che hanno scatenato polemiche.
Ristoranti pro vax e altri no vax: i cartelli che hanno scatenato polemiche
MILANO - Da un opposto all'altro, vaccinazioni e Green Pass stanno paradossalmente dividendo l'Italia (se non l'occidente intero) durante una pandemia mondiale: se un anno fa a quest'ora eravamo ancora in modalità "andrà tutto bene, ne usciremo migliori", oggi questo rimane un velato ricordo già ampiamente dimenticato dai tanti utenti che colorano Facebook. E così sui social continua il tam tam di odio che caratterizza queste piattaforme.
A scatenare l'ira di ambo le parti (No-vax e Si-vax) ci hanno pensato due locali lombardi: da un lato il Tasca di Milano che ha affisso alla porta un cartello nel quale dichiara "Sei vaccinato? Prego puoi entrare. Non lo sei? Fottiti"; dall'altro c'è invece il Crystal Lake di Luino (Va) che in un opposto cartello all'ingresso afferma "Il Green pass è incostituzionale. Pertanto questo locale dà libero accesso a tutti".
La provocazione del Tasca e le ripercussioni sul locale
Forse voleva davvero essere solo una provocazione, forse era lo sfogo di un ristoratore stanco che non ha intenzione di chiudere ancora per una quarta ondata causata da chi di vaccinarsi non ci pensa neanche. Ciò che è certo è che Erwan Maze, il gestore del Tasca a Milano, noto locale di Porta Ticinese poco lontano dalle Colonne di San Lorenzo, non si aspettava di far scattare una così potete ira social (e non solo).
Dopo aver affisso alla porta del locale un cartello nel quale si affermava "Sei vaccinato? Prego puoi entrare. Non lo sei? Fottiti" il Tasca è stato letteralmente ricoperto di insulti. Sui social in centinaia si sono scagliati contro il locale, augurando il fallimento e persino la morte, ipotizzando retate di no-vax a invadere il locale, insultando in quasi tutti i modi possibili il titolare (uno dei pochi che si è così ampiamente schierato a favore del Green-Pass che entrerà in vigore a partire dal 6 agosto 2021), chiamando a tutte le ore senza un momento di tregua.
Con la casella dei messaggi piena e una lunga coda di commenti ancora da leggere il Tasca ha pubblicato un post sulla pagina Facebook (ora - probabilmente momentaneamente - rimossa) ironizzando:
«Grazie a tutti! siete fantastici! però ora dobbiamo andare a lavorare. Però voi, che non avete un lavoro e non fate un c.... dalla mattina alla sera, potete rimanere qui a commentare quanto volete! TANTO AMORE A tutti loro».
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Tasca demolito su TripAdvaisor e Google
Una seconda provocazione che ha reso ancora più feroci i No-Vax: non contenti di aver sfogato il proprio dissenso e la propria rabbia sui social si sono infatti scagliati contro i profili di TripAdvisor e Google di Tasca, demolendoli a suon di recensioni negative. Attualmente sull'app non è più possibile lasciarne una, proprio per non falsare ulteriormente la valutazione del locale. Si legge infatti che:
"A causa di un evento recente che ha attirato l'attenzione dei media e causato un afflusso di recensioni che non descrivono un'esperienza in prima persona, abbiamo temporaneamente sospeso la pubblicazione di nuove recensioni per questo profilo":
Il post di scuse
Una reazione esagerata, quella dei No-vax, che ancora una volta pur gridando alla libertà sono stati i primi a scatenare la loro furia ingiustificata verso chi non la pensa come loro, rendendo la vita (economica e non solo) del titolare del locale così difficile da ritrovarsi a chiedere scusa pur di sopravvivere in questo inferno mediatico.
In un post successivo sulla pagina Facebook del Tasca il titolare si scusava per aver sollevato così tanto odio, dichiarando che il messaggio del cartello voleva essere solo una provocazione verso una situazione esasperante. "Ringrazio tutti, sia quelli che mi sono stati vicini sia quelli che sono contro di me. Ora rispettiamoci e vogliamoci bene, su tutti i livelli".
Poi, probabilmente a causa dei troppi messaggi di minaccia e insulti, la pagina Facebook del locale è stata - forse momentaneamente - sospesa.
A Luino la storia è un'altra
E se a Milano il finimondo è iniziato con un coraggioso cartello a favore del Green Pass, a Luino si verifica esattamente la situazione opposta: al Crystal Lake il cartello invece dichiara "Il Green pass è incostituzionale. Pertanto questo locale dà libero accesso a tutti".
Anche in questo caso è scoppiata la polemica e il post del locale ha fatto il giro del web: tante le condivisioni dei no-vax favorevoli e orgogliosi della scritta, poche altre sono di chi non condivide affatto il pensiero. Ma la situazione è ben diversa da Milano: certo c'è chi sbigottito tenta di far ricordare le morti di Bergamo, chi inutilmente tenta di far ragionare, ma mancano le minacce di morte, di fallimento, le chiamate a ogni ora del giorno, le recensioni negative.
Anzi, si è verificato esattamente l'effetto opposto: la pagina Facebook ha guadagnato numerosi like, con tanto di recensioni positive pure da chi non c'è mai stato, ci sono foto di clienti in posa sotto al cartello, sorridenti e sbarazzini.
Quando si parla di Costituzione senza averla letta
Ciò che non manca, però, sono commenti in cui la Costituzione italiana viene citata realmente, e non solo per far scena: è stata infatti aperta una diatriba "giuridica" tra i frequentatori del locale e chi - probabilmente a differenza degli altri - ha letto sia la Costituzione che il Decreto: una discussione che sembra concludersi a tratti con silenzi assordanti di chi il bar Lake di Luino lo difende, sì, ma non sa cosa replicare a chi parla con coscienza e non di aria fritta.
Giordana Liliana Monti