via Richard 7

Incendio alla Unicredit, dalle indagini spunta lo spettro del terrorismo anarchico

A distanza di un mese nuovi sviluppi portano a ipotizzare che non si sia trattato di un tentato furto ma di un atto terroristico.

Incendio alla Unicredit, dalle indagini spunta lo spettro del terrorismo anarchico
Pubblicato:
Aggiornato:

Erano le 4 della notte di martedì 21 dicembre 2021 quando un incendio ha devastato la filiale Unicredit di piazza Ohm a Milano, vicino al ponte di Santa Rita. Ora a distanza di un mese nuovi sviluppi nelle indagini portano gli inquirenti a ipotizzare che non si sia trattato di un tentato furto ma di un atto terroristico in piena regola.

Incendio alla Unicredit, atto terroristico?

Nell'inchiesta per individuare gli autori dell'attacco alla Unicredit di Milano di via Richard 7 spuntano parole distanti, che riportano agli anni bui del nostro Paese: attacco terroristico.

Nella notte tra il 20 e il 21 dicembre scorso le fiamme hanno avvolto il bancomat della filiale bancaria milanese, distruggendolo. Fortunatamente le cassaforti interne non hanno riportato danni ma la sede è stata transennata in quanto agibile e ad oggi, infatti, è tutt'ora stata trasferita in via Bartolomeo d’Alviano.

Gli inquirenti hanno fin da subito pensato che si fosse trattato di un tentativo di furto andato a male (nessuno infatti aveva rubato nulla) ma con il proseguo delle indagini e la raccolta di nuovi indizi, come raccontato dal Corriere della Sera, l'ipotesi è di tutt'altra matrice: quella terroristica.

Lo spettro del terrorismo

Il fascicolo aperto dal pm Mauro Clerici, inizialmente incaricato del caso, è passato ad Alberto Nobili, a capo del pool che si occupa di eversione, e le indagini sono state affidate all'antiterrorismo della Digos. Perchè? La risposta potrebbe essere nel fatto che pochi giorni da su un sito di area anarchica è stata pubblicata una rivendicazione dell'attacco alla banca che, secondo gli inquirenti, merita attenzione e credibilità.

Secondo quanto pubblicato dal Corriere della Sera il messaggio citava:

«Il fragore della rivolta ha infranto il silenzio di una gelida notte d’inverno. La violenza anarchica si è scagliata contro Unicredit deflagrando nottetempo contro una delle sue filiali milanesi, nel quartiere Barona. Un ordigno esplosivo, posizionato sulla soglia dell’istituto, ha distrutto l’ingresso e gli sportelli bancomat adiacenti». Nella rivendicazione gli anarchici proseguono attaccando «il colosso bancario, presieduto dall’ex ministro dell’economia Padoan che da anni finanzia l’esportazione di armi e sistemi militari. In un mondo in cui le banche hanno il potere di determinare l’andamento dei mercati e la vita delle persone, l’attacco diretto a tali strutture risulta essere una delle migliori armi di lotta». Il messaggio si chiuderebbe con la «solidarietà rivoluzionaria, nulla è finito. Nessuna resa».

Secondo quanto emerso dai rilievi della Scientifica e dai Vigili del fuoco in realtà le fiamme non sarebbero partite da un ordigno esplosivo ma dalla cosparsa di una sostanza infiammabile versata all'ingresso della banca: dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, infatti, si intravedere un uomo che armeggia lì davanti poco prima delle fiamme.

 

Seguici sui nostri canali