Piazzale Selinunte

Il video del rapper e la guerriglia: si stringe il cerchio sui responsabili, molti sono minorenni

Giovani di età compresa tra i 16 e i 20 anni, ma anche adolescenti e addirittura bambini. Sono al vaglio i video pubblicati sul web per risalire ai partecipanti della guerriglia.

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Trecento giovani del quartiere San Siro tutti raggruppati in via Micene per partecipare al videoclip del rapper Neima Ezza. Un'adunata chiamata tramite canali social esattamente un'ora prima e che è successivamente sfociata in guerriglia contro le forze di Polizia, sopraggiunte sul luogo per disperdere la grande folla. A due giorni dall'episodio di piazzale Selinunte, si stringe sempre di più il cerchio sui responsabili del maxi raduno e sui suoi partecipanti: tanti i minorenni presenti, molti di loro, come mostrano i video pubblicati sul web, sono addirittura bambini.

TANTI MINORENNI AL RADUNO:

Il maxi raduno in piazzale Selinunte

Un'adunata chiamata solamente un'ora prima a cui hanno risposto in trecento. Giovani per lo più tra i 16 e i 20 anni, ma anche adolescenti e addirittura bambini, non si sono lasciati scappare l'occasione di partecipare alle riprese del nuovo videoclip del rapper Neima Ezza, artista 19enne di origini marocchine, molto popolare nel quartiere San Siro di Milano e non solo. Un maxi raduno che ha violato ogni tipo di normativa atta a contrastare il contagio da Covid-19. Le miriadi di segnalazioni dei residenti di via Micene, in piazzale Selinunte, nel pomeriggio di sabato 10 aprile 2021, hanno portato ad un intervento in massa delle forze di Polizia, sopraggiunte sul luogo per disperdere la grande folla.

Alla vista degli agenti, le riprese del videoclip si sono gradualmente trasformate in guerriglia, con i presenti al raduno che hanno cominciato a lanciare bastoni e bottiglie contro i poliziotti in tenuta antisommossa, i quali hanno poi dovuto lanciare un lacrimogeno per ristabilire l'ordine nel quartiere.

IL VIDEO DELLA FUGA FINALE:

Si stringe il cerchio sui responsabili

A due giorni dall'episodio di piazzale Selinunte, le forze dell'Ordine stanno continuando ad indagare sui responsabili del maxi raduno. Una strategia promozionale forte quella del rapper Neima Ezza, figura che ha chiamato all'adunata un intero quartiere, che di sicuro è riuscita ad attirare tutta l'attenzione mediatica su quello che sarà il suo prossimo singolo musicale in uscita. Tuttavia, in tempi di Covid-19, la sua non si è rivelata proprio una mossa astuta. Nessuno che indossava la mascherina e nessun tipo di distanziamento che veniva rispettato: un maxi-assembramento che potrebbe incidere notevolmente sull'andamento dei contagi a Milano e non solo e che potrebbe avere ripercussioni sulla zona arancione appena reintrodotta in Lombardia da oggi, lunedì 12 aprile 2021.

Il cerchio sui responsabili si stringe sempre di più. A fianco del rapper 19enne di San Siro, come ben si può vedere dai filmati dei video pubblicati sui social network, ha fatto la sua comparsa anche il collega e amico trapper Baby Gang, classe 2001 di Lecco, anch’egli di origini marocchine. Poco prima che sul luogo del raduno arrivassero le forze dell’Ordine, quest’ultimo, rivolgendosi a tutti i presenti, aveva affermato: “Se arrivano gli sbirri, nessuno scappa!“. Partecipanti che hanno seguito alla lettera le indicazioni del giovane artista lecchese, scagliandosi con lanci di pietre e bastoni contro le forze dell'Ordine.

Tra di loro sono stati tanti i minorenni che hanno preso parte al raduno. Minori di 18 anni, ma anche adolescenti e addirittura bambini. I video pubblicati sul web sono ora al vaglio degli inquirenti al fine di individuare i protagonisti della guerriglia.

 

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