Un video shock

Donna manganellata dai vigili a Milano, cosa è successo: la spiegazione del Comune

L'assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, ha raccontato nel dettaglio i fatti avvenuti ieri in zona Bocconi. Il sindaco Sala: "Agenti spostati in uffici"

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Tiene banco anche oggi, giovedì 25 maggio 2023, la vicenda della donna trans manganellata in zona Bocconi da alcuni agenti della Polizia Locale di Milano. A spiegare nel dettaglio i fatti, nella serata di ieri, ci ha pensato Marco Granelli, assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino. Ecco cosa è successo.

Il video della donna manganellata dai vigili in zona Bocconi

E' stato un filmato che ha destato non solo grandissima indignazione pubblica, soprattutto social, ma anche diverse contestazioni politiche. Un video fatto circolare online che mostra la brutale aggressione, in zona Bocconi, da parte di alcuni agenti della Polizia Locale contro una donna trans, presa a manganellate e fermata con l'ausilio dello spray al peperoncino prima di essere ammanettata.

Qui di seguito vi mostriamo le forti immagini diffuse sul Web consigliandovi cautela nella visione perché potrebbero urtare la vostra sensibilità.

Non appena il filmato è stato caricato in Rete, rilanciato in modo virale anche dal canale Telegram della seguitissima pagina "Milanobelladadio", in breve tempo la notizia è stata ripresa da qualsiasi testata giornalistica online, scatenando un'ondata di indignazione popolare in merito al duro metodo utilizzato dai vigili.

"Stiamo facendo tutte le verifiche per capire cosa è successo, quali siano le responsabilità e quindi i provvedimenti da prendere nei confronti degli agenti coinvolti".

Queste erano state le primissime parole rilasciate dal Comune di Milano sui fatti di zona Bocconi, con il sindaco Beppe Sala che, poco dopo, ha aggiunto:

"Mi sembra un fatto veramente grave, ma non voglio dire cose non precise e aspetto di leggere la relazione altrimenti rischierei di dare un commento generico e non posso farlo".

Donna manganellata, cosa è successo: la versione del Comune

Mentre la Procura di Milano ha fin da subito voluto volerci chiaro aprendo un fascicolo di indagine, a distanza di qualche ora dalla violenta aggressione dei vigili sono arrivate le prime indiscrezioni su cos'è accaduto. A svelarlo è stato Daniele Vincini, segretario del sindacato Sulpl, il quale ha spiegato che i vigili erano stati chiamati alle 8,15 dai genitori di una scuola di via Giacosa. Quella che nel video appare essere una donna, in realtà è una transessuale 41enne di origini brasiliane che, secondo la versione, stava importunando i bimbi all'ingresso.

Qui gli agenti sono riusciti a metterla, con fatica, sull'auto con cella di contenimento, dove "ha iniziato a dare testate e s'è finta svenuta. Quando gli agenti hanno fatto i controlli li ha aggrediti" per scappare. E poi è stata bloccata. "Quello che si vede è l'ultima parte del video".

Nella serata di ieri, invece, a specificare i fatti di zona Bocconi, attraverso un post su Facebook, è stato l'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli:

"Ho chiesto alla Polizia Locale di fare massima luce su quanto accaduto stamattina in zona Università Bocconi. Quanto sappiamo al momento è che gli agenti che erano in servizio, come ogni mattina, alle scuole del Parco Trotter hanno ricevuto una richiesta di aiuto da alcuni genitori perché una persona mostrava atteggiamenti molesti nei confronti dei presenti. Gli agenti intervenivano cercando di interrompere l'azione della stessa, chiamando in ausilio altre pattuglie e anche l'ambulanza per assistere la persona.

Dato che la medesima opponeva resistenza agli agenti, rifiutava le cure dell'ambulanza, oltre ad essere priva di documenti, si rendeva necessario accompagnarla presso l'Ufficio fermi e arresti della Polizia Locale. Durante il tragitto riusciva a fuggire, e da qui l'inseguimento e l'azione di fermo ripresa dal video. La Polizia Locale e l'Autorità giudiziaria verificheranno tutto l'accaduto, individuando le singole responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, rispetto all'uso della forza. A seguito di questo saranno presi tutti i provvedimenti necessari e opportuni, con la massima trasparenza e nel rispetto di tutti".

"Agenti spostati in uffici"

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della deposizione di una corona di fiori per Alberto Brasili in Via Mascagni, dove il 25 maggio 1975 venne assassinato da militanti neofascisti, ha spiegato le misure prese nei confronti degli agenti protagonisti del video:

"Sulla vicenda di ieri ci sono indagini in corso, non mi sento di dire altro. A chi dice licenziate gli agenti dico che vanno fatti dei passi formali perché sennò qualunque atto diventa inefficace. Ho una mia idea, ma non sono al momento in condizione di parlare. Gli agenti coinvolti sono stati identificati, sono in servizio a Milano da più anni e sono stati messi in ufficio ai servizi interni immediatamente. Non è un problema di formazione, sanno che il distanziatore in particolari casi a rischio violenza può essere utilizzato per colpire agli arti e non al corpo o alla testa.

Il tema vero è che nelle città c’è tanto disagio, tante persone poco equilibrate, tante situazioni delicate. Questa è una questione di cui si parla poco, si parla tanto di immigrazione e poco di quante persone problematiche ci sono in giro. È qualcosa di cui i sindaci delle grandi città sono consapevoli, su cui serve che lo stato abbia la volontà di lavorare".

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