L'onda colorata del Milano Pride 2024 invade Milano e chiede diritti
Oltre 350mila persone hanno sfilato per le vie di Milano in una parata piena di gioia e colori ma con una richiesta unica:"diritti, diritti e ancora diritti"
Oltre 350mila persone, secondo gli organizzatori dell'Arcigay, hanno sfilato per le vie di Milano in una grande festa piena di gioia e colori ma con una voce unica:"diritti, diritti e ancora diritti". Il corteo è partito sabato 29 giugno da piazza della Repubblica con canti, danze e molti striscioni con il motto "Liber* di essere". Decine di migliaia di persone hanno sfilato verso l'Arco della Pace, dove sono andati in scena anche gli interventi istituzionali delle autorità
Milano Pride 2024: un'onda colorata invade Milano e chiede diritti
MILANO - Il lunghissimo serpentone di gente si è radunato in piazza Duca d'Aosta e via Vittor Pisani da dove è partito per attraversare la città fino all'Arco della Pace dove si sono svolti i previsti interventi conclusivi e a seguire il mega concerto con tantissimi nomi della musica. Presente anche il carro del Pd dove è arrivata la segretaria Elly Schlein. Il corteo ha attraversato la città per arrivare all'Arco della Pace . Tra slogan e cartelli è spuntata la sagoma cartonata del presidente della Regione Attilio Fontana che anche quest'anno non ha concesso il patrocinio al Pride.
Schlein sulle coppie omogenitoriali: "serve una legge per non lasciare soli i sindaci"
La segretaria dem Elly Schlein ha partecipato al corteo dal carro del Pd, in compagnia anche della cantante Elodie, dove ha cantato e ballato sulle note di 'Sinceramente', di Annalisa: "L'Italia è scivolata durante questo anno e mezzo di governo Meloni alla 36esima posizione su 48 nella classifica di Ilga-Europe sui diritti Lgbtqia+, non lo possiamo accettare, vogliamo portare l'Italia nel futuro e pienamente in Europa perché se guardiamo la mappa dei diritti Lgbtqia+ si vede che è come se ci fosse ancora un muro che divide l'Europa, ma il nostro paese sta dalla parte sbagliata", ha detto Schlein.
“Vogliamo il matrimonio egualitario perché l'amore non si discrimina e non lasceremo decidere alla destra chi abbiamo il diritto di amare. Serve una legge per non lasciare soli i sindaci sul riconoscimento delle coppie omogenitoriali” ha poi aggiunto la segretaria del Pd. Al G7 si è persa un'occasione per colpa del governo italiano. Mancano le parole identità di genere e orientamento sessuale nella dichiarazione finale. Un passo indietro clamoroso”.
Romano (Museo Brigata Ebraica) presente alla parata col cartello "Jews are welcome"
Davide Romano, direttore del museo della Brigata ebraica, al contrario della comunità ebraica che ha deciso di non partecipare al corteo per la questione Palestina-Israele, come annunciato ha partecipato al Pride sfilando per le vie di Milano: "Ringrazio l’associazione Certi Diritti che con un piccolo grande gesto di accoglienza e inclusione verso il mondo ebraico mi ha convinto a partecipare al Pride”, ha commentato sfilando sotto il cartello 'Jews are welcome'. Romano, pur condividendo la posizione dell'associazione ebraica LGBTQ+ Keshet che ha deciso di non sfilare in polemica con gli organizzatori per il "clima antiebraico" e le mancate prese di posizione sulla strage del 7 ottobre, aveva spiegato di voler comunque essere presente.
Fontana: "Da Pd arcinoiose strumentalizzazioni"
"Il PD non può proprio fare a meno di me. Oggi (sabato 29 giugno, ndr) mi ha portato anche al Pride, che burloni! Chissà, forse arriverà un giorno in cui anche loro non utilizzeranno queste manifestazioni per le solite e arcinoiose strumentalizzazioni politiche": lo scrive su Instagram il presidente della Regione Attilio Fontana postando la foto del cartonato con la sua immagine portato al Pride Milano.
Sala in videomessaggio: "Diritti ma anche modo di intendere società"
Giuseppe Sala, assente quest'anno al Pride di Milano per un piccolo problema di salute, non ha voluto mancare ed è intervenuto con un videomessaggio: “Il Pride è la festa della comunità LGBTQIA+ e di ogni persona che crede nei diritti fondamentali senza discriminazioni. Non è solo una questione di diritti, ma proprio di come intendiamo la società in cui viviamo. È uno dei momenti che più emozionano - ha poi aggiunto -. Sfilare al Pride ha senso, perché è una testimonianza a livello politico e perché è divertente”. “Milano è una città aperta e attrattiva anche grazie alla sua comunità LGBT che ogni anno sfila per ringraziarvi e lottare assieme fianco a fianco per una città più libera. Viva il Pride, viva Milano, viva la libertà e l’amore” ha chiosato il primo cittadino milanese.
Redaelli (Arcigay): "Parallelismo con tempi bui del passato è chiaro"
Alice Redaelli, presidente Cig Arcigay Milano, intervenendo dal palco del Pride all'Arco della Pace ha detto: "Oggi il governo ci attacca e le estreme destre incombono, mi rendo conto che anche altri hanno vissuto tempi bui. Il parallelismo tra i tempi di prima e di adesso è chiaro. Io vedo - ha poi aggiunto Redaelli - un Milano Pride che è cresciuto tantissimo, con l'energia tipica di chi crede sia giusto essere così. Una cosa ci unisce tutti, il rispetto dei diritti umani, ovunque e senza eccezioni".