Il Teatro alla Scala di Milano inaugurerà la stagione con un'opera russa: "No caccia alle streghe"
Meyer ha annunciato di non voler chiedere a tutti gli artisti russi di esporsi sul tema della guerra, evitando così una "caccia alle streghe".
Meyer, sovrintendente della Scala, ha annunciato di non avere alcuna intenzione di chiedere a tutti gli artisti russi di esporsi sul tema della guerra, evitando così una "caccia alle streghe".
La Scala apre la stazione con un'opera russa
Durante la conferenza stampa di ieri, 7 giugno 2022, il sovrintendente della Scala Dominique Meyer, ha annunciato che non chiederà più agli artisti russi se siano o meno favorevoli alla guerra, come invece successo in passato. Proprio a conferma della volontà di escludere una caccia alle streghe, durante la Prima del 7 dicembre 2022 si eseguirà l'opera Boris Godunov di Modest Musorgskij, compositore russo dell'800 (anche se probabilmente si tratta di una scelta assunta prima dello scoppio armato). Parteciperanno alla Prima anche due artisti russi, il basso Ildar Abdrazakov e il soprano Anna Denisova.
La fine della collaborazione con Gergiev
Quando la guerra scoppiò, alla fine di febbraio, il direttore d'orchestra russo Valery Gergiev, amico e sostenitore di Putin, fu messo alle strette da Meyer, che gli chiese di prendere le distanze dallo scontro armato. Cosa che Gergiev non fece e che gli costò La Scala.
Meyer, a distanza di mesi, ha spiegato di aver chiesto a Gergiev di prendere una posizione in virtù del suo peso politico, ma di non avere intenzione di replicare la richiesta con ogni artista russo proprio per evitare una caccia alle streghe.