Dopo la vittoria della destra gli studenti occupano il liceo Manzoni
Gli studenti in protesta contro il risultato elettorale e l'alternanza scuola-lavoro.
Nella mattinata in cui Milano si sveglia (i fortunati che sono riusciti a fare qualche ora di sonno) gli studenti milanesi, dopo essere scesi in piazza lo scorso venerdì per difendere il pianeta e l'ambiente al corteo dei Fridays for Future dove avevano già promesso: «Sarà un autunno caldo di scioperi e occupazioni», questa mattina hanno occupato la prima scuola per protestare contro i risultati elettorali di questa notte.
Studenti in protesta contro il risultato elettorale e l'alternanza
MILANO - Con il grido di battaglia "Il Manzoni c'è" hanno dapprima organizzato un picchetto all'ingresso per poi trasferirsi in palestra dove sono si sono riuniti in assemblea per discutere dell'occupazione, decisa anche per protestare contro l'alternanza scuola-lavoro, dopo la morte di Giuliano De Seta che già li aveva portati a organizzare un corteo interno dieci giorni fa.
Manzoni occupato
Sulle pareti del liceo è stato issato lo striscione «Manzoni occupato» e la loro intenzione è quella di restare a dormire nella scuola per un paio di notti e di dar vita a una serie di dibattiti e attività autogestite.
La nota del collettivo degli studenti
"Questa mattina, come studenti e studentesse del Manzoni abbiamo occupato la nostra scuola per parlare e confrontarci sulla situazione in cui versano le nostre vite: crisi e disastri climatici sono ormai all’ordine del giorno, provano lentamente ad abituarci a un lavoro precario, sfruttato e mortale, e, come se non bastasse, ci prepariamo ad entrare in una fase politica pericolosa e repressiva, visti gli ultimi risultati elettorali".
"Abbiamo preso coscienza di questa situazione e abbiamo deciso che questa volta non staremo fermi a guardare, non rimarremo passivi davanti a un presente che cerca con ogni mezzo di toglierci il futuro che ci appartiene", hanno proseguito i ragazzi, che si sono riuniti prima dell'inizio delle lezioni e hanno poi dato il via all'occupazione che dovrebbe terminare mercoledì.
"Ci siamo presi e prese uno spazio che troppe volte si è dimostrato repressivo e inadatto nel tentativo di dimostrare che non solo è possibile che studenti e studentesse decidano autonomamente di prendersi dei loro spazi, ma che è anche giusto e deve diventare una pratica normalizzata; se voi ci toglierete dei nostri spazi noi saremo pronti a riprenderceli e non cederemo più su quelle cose che riteniamo indispensabili per la nostra formazione", promettono gli studenti.
"La risposta però è stata, come al solito, una rappresaglia mirata a farci desistere, a imporci un rispetto di regole che non ci rappresentano e che sono create appositamente per impedirci anche solo di immaginare un mondo ed una scuola diversa. Ma vogliamo dirlo chiaramente, alla Meloni, a Confindustria, a chi ci reprime: non siamo più disposti a tirarci indietro, far finta di nulla e aspettare che voi cambiate le cose. Perché - hanno concluso gli studenti - nonostante tutto, sempre e comunque, la scuola siamo noi"