Sala presenta il nuovo progetto per lo stadio San Siro e dice: "Dobbiamo fare di tutto perché le squadre rimangano a Milano"
"Il Comune può anche cedere il Meazza in diritto di superficie", arriva a proporre il sindaco
Il sindaco di Milano gioca la sua ultima carta per salvare lo stadio San Siro e presenta un nuovo progetto "nella speranza che ciò risolleciti l'interesse su San Siro delle squadre o di una sola squadra".
Sala presenta il nuovo progetto per lo stadio San Siro
MILANO - "A questo punto le squadre devono essere in condizioni di rispondere alla nostra missiva di settembre" del Comune in cui l'amministrazione chiedeva "di comunicare le loro decisioni sulla proposta del 2019" sul progetto di San Siro.
Le proposta alla commissione consiliare a Palazzo Marino
Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala intervenendo nella commissione consiliare a Palazzo Marino dedicata all'illustrazione del nuovo progetto di ristrutturazione dello Stadio Meazza elaborato dallo studio Arco Associati. E in particolare, ha detto il sindaco "dovremmo chiedere al Milan e per conoscenza all'Inter se l'istanza presentata al Comune di San Donato debba essere considerata come rinuncia" al progetto su Milano.
Il sindaco sollecita le squadre a rispondere
Sala ha ricordato che "l'ultima interlocuzione con le squadre formale risale a settembre 2023 e l'amministrazione aveva chiesto alle squadre di comunicare le loro decisioni sulla proposta del 2019". Entrambi i club, ha ripercorso ancora il sindaco, pur rispondendo separatamente, avevano posto l'accento su due questioni di incertezza, ovvero, il parere della sovrintendenza sul vincolo per il secondo anello del Meazza e l'allora ancora pendente decisione sull'ammissibilità del referendum.
Il Tar ha detto sì al vincolo
Nel frattempo, da settembre ad oggi, ha proseguito il sindaco il Tar si è espresso per il vincolo e nonostante il ricorso del Comune "salvo diverse decisioni del Tar il vincolo si può considerare una certezza", "è probabile che continuerà a esistere" così come, ha detto ancora Sala "diamo nel campo delle certezze che referendum non è ammissibile", visto che così si è espresso a dicembre il collegio dei garanti. Da qui la considerazione del sindaco che "a questo punto le squadre devono essere in condizioni di rispondere alla nostra missiva".
"Dobbiamo fare di tutto perchè le squadre restino a Milano"
"E' chiaro che da sindaco di Milano e sindaco della Città Metropolitana non farei niente per oppormi a ipotesi di nuovi stadi in comuni che non siano Milano, ciò non toglie che si possa ragionare e che dobbiamo fare di tutto perché le squadre rimangano a Milano", ha detto ancora il sindaco.
"In questi anni sono successe tante cose - ha poi ricordato il sindaco in un altro passaggio del suo intervento - eravamo disposti a prendere in considerazione di sostituire San Siro con un nuovo impianto. Il vincolo" della sovrintendenza sul secondo anello "lo impedisce e come amministrazione che vuole rispettare le leggi è chiaro che la strada maestra per noi è ora quella della valorizzazione di San Siro.
Il nuovo progetto del possibile rifacimento dell'impianto
Per questo è importante valutare oggi progetti" come quello che viene presentato "nella speranza che ciò risolleciti l'interesse su San Siro delle squadre o di una squadra". Il sindaco ha ricordato che "il valore patrimoniale dello stadio per il Comune è di circa 100 milioni di euro" e che "qualora ci fosse l' interesse delle squadre o di una squadra, il Comune sarebbe aperto a tutte le soluzioni".
Le tre opzioni del sindaco
Tre le opzioni elencate da Sala: "che realizziamo noi i lavori, che potremmo partecipare ai lavori con le società con partnership oppure - ha concluso - quella che ad oggi noi sembra più sensata, cedere in diritto di superficie lo stadio". "La riteniamo la più sensata per due 'macro motivi' - ha spiegato -.
A nessuno sfugge che per le squadre avere lo stadio nel loro patrimonio è importante e il diritto di superficie a lunghissimo termine permette loro di patrimonializzare l'impianto e l'altro motivo è quello relativo ai lavori" perché "è abbastanza di evidenza comune che se gestiti da una società privata, molto probabilmente la realizzazione potrebbe essere più rapida".
Sullo stadio "non è vero che sono stati buttati otto anni"
"Non è assolutamente vero che sono stati buttati otto anni" sulla questione San Siro, ha sottolineato ancora Sala riprendendo la parola in commissione a Palazzo Marino dopo la presentazione del nuovo progetto di ristrutturazione dello Stadio Meazza elaborato dallo studio Arco Associati, in replica così anche alle critiche di alcuni consiglieri di opposizione.
La cronistoria dei fatti
"Questi lunghi otto anni vanno divisi in due grandi fasi - ha sostenuto Sala - un primo periodo in cui le squadre hanno detto di volere un nuovo stadio, è realtà storica. E l'unico modo per cercare di trattenerle a Milano era dire 'facciamolo in quell'area e abbattiamo San Siro'. Per tanti anni non hanno dato apertura alla possibilità di ristrutturare. Hanno sempre pensato a una cattedrale con la loro firma".
La seconda fase, secondo Sala è iniziata quando i club "hanno visto opposizione verso l'ipotesi di abbattimento di San Siro e la questione del vincolo". "Non si sono mossi verso altre ipotesi prima", ha affermato. Per l'opzione di ristrutturazione di San Siro siamo ancora in tempo? "Da un lato, probabilmente, le squadre stanno toccando con mano le difficoltà ad andare in altre realtà. Dall'altro siamo in un periodo in cui il denaro costa tantissimo - ha osservato il sindaco - quindi con questi tassi alti, associati alle difficoltà che stanno toccando con mano è possibile che ci ripensino. Non so oggettivamente se le squadre si fanno convincere - ha comunque precisato Sala -. Il nostro intento è richiamare una volta di più le squadre a questa riflessione".