"Manichino poliziotto" dato alle fiamme: ecco chi sono i responsabili
Padre e figlio denunciati per vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni Costituzionali e delle Forze Armate
Hanno un nome e un volto i responsabili della "bravata di Capodanno" che ha suscitato non poco sdegno (tanto che sulla vicenda è intervenuto anche il ministro Matteo Salvini) dopo che il video del manichino poliziotto dato alle fiamme la notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio 2023 a Milano è diventato virale.
"Manichino poliziotto" dato alle fiamme: ecco chi sono i responsabili
Si tratta di due uomini, padre e figlio originari dell'Ecuador che sono stati denunciati e dovranno rispondere di vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni Costituzionali e delle Forze Armate. Non solo ma sono stati anche deferiti in stato di libertà per il reato di accensioni ed esplosioni pericolose.
E' stato il genitore, un 37enne regolare sul territorio nazionale, già noto alle forze dell'ordine per precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, stupefacenti e porto di oggetti atti ad offendere a "confessare".
Nella giornata di ieri, lunedì 2 gennaio 2023, l'uomo infatti si è spontaneamente presentato al Commissariato Scalo Romana, in via Chopin. Non un "luogo nuovo" per lui visto che si tratta dello stesso commissariato dove negli anni scorsi era stato seguito in relazione al suo status di affidato in prova ai servizi sociali.
La "giustificazione"
Davanti agli agenti il 37enne ha affermato di essere l'autore del gesto ovvero del rogo del manichino che raffigurava un poliziotto. Agli esponenti delle forze dell'ordine il 37enne ha fornito anche una spiegazione quantomeno singolare. Ha raccontato di aver preparato con le sue mani il fantoccio, sostenendo di aver seguito una tradizione popolare ecuadoriana, e poi di averlo incendiato in una sorta di rito propiziatorio e purificatore. Le fiamme, a suo dire, avrebbero dovuto simboleggiare la cancellazione dei suoi passati problemi con la giustizia.
In realtà a dare fisicamente alle fiamme il manichino, posizionato dal 37enne in via San Dionigi, è stato il figlio dell'uomo che ha anche pensato bene di diffondere poi il video del gesto in rete. Per questo, per entrambi, è scattata la denuncia.