Carol Maltesi non è morta per sbaglio, è stata uccisa perchè voleva trasferirsi vicino al figlio
La 26enne aveva deciso di cambiare vita, lasciare il porno e tornare a vivere vicino al suo bambino di 6 anni, in Veneto: per questo sarebbe stata brutalmente uccisa
I conti su questa vicenda dai contorni frastagliati non sono mai tornati: dopo la confessione i buchi nella storia di Davide Fontana, arrestato con l'accusa di aver ucciso Carol Maltesi, erano lampanti e aspettavano di essere colmati. E così ora gli inquirenti hanno aggiunto l'ennesimo tassello al puzzle per ricostruire gli ultimi istanti della vita della 26enne: il bancario 43enne non l'avrebbe uccisa per sbaglio durante un gioco hard, ma sarebbe stato un gesto intenzionale per impedirle di trasferirsi vicino al figlio.
Carol voleva tornare a vivere dal figlio di 6 anni
Proseguono le indagini sull’omicidio di Carol Maltesi, 26enne italo olandese che è stata uccisa e fatta a pezzi da Davide Fontana, il vicino di casa che poi l’ha nascosta nei sacchi di nylon e abbandonata in un dirupo sui monti della brasciana Valcamonica.
Carol aveva aveva abitato in provincia di Verona dove, prima della carriera nel mondo del porno, aveva lavorato come commessa in un centro commerciale all’interno di un negozio di scarpe: era lì che voleva tornare per avvicinarsi al figlio di 6 anni che ora vive assieme al papà (il suo ex compagno) in un comune della Bassa veronese.
Ed è proprio il desiderio della ragazza di voler lasciare il paese milanese di Rescaldina per poter vivere in provincia di Verona assieme al suo bambino che ha innescato la morbosa gelosia e possessività del 43enne Davide Fontana. Il giudice per le indagini preliminari di Brescia, Angela Corvi lo ha scritto nell'ordinanza che convalida il fermo del 43enne. Il gip ha infatti spiegato:
"Poiché non poteva accettare di vivere senza la ragazza che tra la fine del 2021 e l'inizio del 2022, gli aveva comunicato che intendeva lasciare Rescaldina e trasferirsi fra il Veronese, dove risiede il figlioletto di 6 anni, e Praga".
Non ha accettato "l'abbandono"
Il gip ha spiegato:
"Pure acconsentendo a che la Maltesi, di cui si è rappresentato follemente innamorato, intrattenesse relazioni anche con uomini diversi, non poteva assolutamente accettare che se ne andasse lontano, abbandonandolo; e così, le toglieva barbaramente la vita, durante un gioco erotico che avevano concordato, approfittando della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui — tanto da farsi legare, imbavagliare ed incappucciare, rendendosi inerme nelle sue mani".
“Avanti a questo Giudice ed in sede di udienza di convalida - aggiunge -, l'indagato ha integralmente confessato i delitti, rivelando altresì il movente, di evidente natura passionale".
Il giudice spiega inoltre che Fontana ha ucciso:
"una giovanissima donna, madre di un bimbo ancora in tenera età, 'colpevole' soltanto di volere seguire i propri progetti ed aspirazioni lontano dall'indagato".
Non era presente al compleanno del figlio
Carol non si vedeva fisicamente da gennaio: i primi sospetti che le fosse successo qualcosa di grave erano venuti all’ex compagno dato che la giovane non si era nemmeno presentata a casa sua (in un paese della Bassa Veronese) in occasione del compleanno del figlio di 6 anni. Cosa che non era mai successa in passato dato che Carol era molto legata al bambino tanto che avrebbe voluto portarlo con sé ad Amsterdam, dove sognava di tornare un giorno.
Ma, naturalmente, non poteva rispondere né essere presente. Chi chattava su WhatsApp era infatti Fontana, che fingeva di essere la ragazza. E aveva avuto anche una serie di colloqui con il padre di lei, a cui aveva anche fatto gli auguri per il compleanno, come ha raccontato l'uomo.