A Milano 200 posti in strutture di prima accoglienza riservati ai profughi ucraini
Il Comune di Milano metterà a disposizione fino a 200 posti in strutture di prima accoglienza per ospitare i profughi ucraini in fuga dalla guerra.
Il Comune di Milano metterà a disposizione fino a 200 posti in strutture di prima accoglienza per ospitare i profughi ucraini in fuga dalla guerra.
200 posti riservati ai profughi ucraini
A stabilire l'accoglienza di 200 profughi all'interno delle strutture milanesi è un accordo di collaborazione che verrà sottoscritto con la Prefettura e per cui la Giunta ha approvato oggi, 15 marzo 2022, le linee da seguire che verranno poi formalizzate.
La comunicazione arriva direttamente da Palazzo Marino:
"Il decreto legge n. 16 del 28 febbraio 2022 disciplina specifiche misure per far fronte alle eccezionali esigenze di accoglienza emerse a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina. La Prefettura e il Comune, per dare attuazione a quanto stabilito dal Governo, intendono quindi mettere in campo un partenariato in base al quale l’Amministrazione si impegna a mettere a disposizione, per ora, fino a 200 posti per la prima accoglienza."
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Dove verranno accolti i primi profughi
I primi luoghi individuati per l'accoglienza sono Casa Jannacci, lo storico dormitorio comunale di viale Ortles 69 all’interno del quale già un intero padiglione da 68 posti è adibito da due settimane a ospitare profughi ucraini, e la struttura di via Aldini 74, da tempo dedicata all’emergenza abitativa e all’accoglienza dei senza dimora.
Se i numeri lo richiederanno, Comune e Prefettura valuteranno la possibilità di dedicare all’emergenza altri immobili. Il Comune si impegna inoltre a supportare l'accoglienza con azioni di sostegno sociale ed educativo delle famiglie, destinando a tale scopo una prima tranche di risorse pari a 900mila euro.
La dichiarazione dell'assessore Bertolè
'Dobbiamo essere pronti - dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé - a fronteggiare flussi importanti di persone in fuga dalla guerra e, oltre alla prima accoglienza, è necessario garantire un supporto alle persone più in difficoltà, con disabilità e ai minori non accompagnati. È necessario quindi agire su entrambi i fronti organizzando strutture in grado di ospitare numeri significativi di persone per brevi periodi e muovendoci rapidamente per rafforzare i servizi sociali che si occupano di accompagnare e assistere le persone fragili. Uno sforzo per cui il Comune ha gettato le basi fin dai primi giorni del conflitto e che vuole continuare a portare avanti fino a quando sarà necessario'.