l'esordio degli "orange"

Tra entusiasmo e realtà è ripartita la stagione dell’Alcione: le prime due giornate di campionato

La squadra milanese ha vissuto due giornate di campionato già cariche di emozioni contrastanti: tutta la cronaca minuto per minuto

Tra entusiasmo e realtà è ripartita la stagione dell’Alcione: le prime due giornate di campionato

Il debutto dell’Alcione in Serie C in questa stagione non poteva che arrivare con il peso della
storia e l’adrenalina dell’attesa. La squadra milanese ha vissuto due giornate di campionato
già cariche di emozioni contrastanti: la gioia della vittoria casalinga all’esordio contro la
Triestina e la battuta d’arresto in trasferta contro il Cittadella.

Due sfide che, pur con esiti opposti, hanno offerto segnali interessanti per il futuro della formazione allenata da Giovanni Cusatis.

L’esordio: un pomeriggio da ricordare

Allo stadio Ernesto Breda, davanti a un pubblico entusiasta e colorato di arancione, l’Alcione
ha scritto la prima pagina della stagione, riuscendo a battere la Triestina, una delle piazze
più prestigiose del girone.

Un risultato non certo semplice eppure la squadra di Cusatis ha mostrato personalità e compattezza, portando a casa i tre punti grazie a un gol pesante firmato da Jonathan Pitou che con una magia al 13° del primo tempo ipnotizza tutti, portiere avversario compreso. Il giocatore Orange calcia da centrocampo dopo aver visto l’estremo difensore troppo fuori dai pali. Pubblico in visibilio e gol vittoria in tasca.

Il risultato di 1-0 fotografa bene una partita intensa, equilibrata, in cui la spinta del pubblico e l’organizzazione tattica hanno fatto la differenza. L’Alcione ha saputo soffrire nei momenti di maggiore pressione degli avversari, dimostrando di poter reggere l’urto con una squadra esperta e ambiziosa. Oltre alla rete decisiva, restano negli occhi le corse generose a centrocampo, la solidità difensiva e la compattezza di un gruppo che ha mostrato subito grande spirito di sacrificio.

La trasferta di Cittadella: il primo stop

Il calendario, però, non ha concesso altri festeggiamenti. Alla seconda giornata l’Alcione si è trovato di fronte il Cittadella, formazione abituata a campionati di livello e che ha confermato tutta la propria esperienza. In Veneto la partita si è risolta ancora una volta con il minimo scarto: un 1-0 maturato nella ripresa che lascia l’amaro in bocca, soprattutto perché gli arancioni non hanno demeritato.

La sfida è stata decisa da un episodio, come spesso accade in Serie C: un’iniziativa dei padroni di casa concretizzata a metà ripresa e poi gestita con maturità fino al triplice fischio. L’Alcione, pur provando a reagire, non ha trovato spazi.

Cusatis ha commentato così la partita:

“Bisogna essere arrabbiati perché quando si perde bisogna arrabbiarsi e il risultato ci lascia delusi. Però credo che queste partite ci debbano dare anche fiducia e morale, perché oggi abbiamo fatto una grande prestazione contro una delle pretendenti al titolo”.

Due facce della stessa medaglia

Le prime due uscite raccontano una realtà duplice. Da un lato, l’Alcione ha dimostrato di avere la qualità e il carattere per affrontare avversari blasonati, conquistando tre punti preziosi contro la Triestina. Dall’altro, la sconfitta di Cittadella ricorda che la Serie C è un campionato lungo e pieno di insidie, in cui l’inesperienza può pesare e ogni dettaglio diventa decisivo.

Ciò che emerge con chiarezza è la compattezza della squadra: due partite su due chiuse con un solo gol di scarto, segno di equilibrio e solidità difensiva. Resta da migliorare la fase offensiva, perché capitalizzare le occasioni sarà fondamentale per costruire una salvezza tranquilla e, chissà, magari togliersi qualche soddisfazione.

Fabio Fagnani