Milano is Orange

Alcione, inizia una nuova stagione tra lavoro, ottimismo e ambizione: “Sogniamo la Serie B entro tre anni”

Inizia la stagione della conferma per l'Alcione che ha obiettivi ambiziosi: prima lo stadio e poi la Serie cadetta

Alcione, inizia una nuova stagione tra lavoro, ottimismo e ambizione: “Sogniamo la Serie B entro tre anni”
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Milano guarda sempre più arancione. L’Alcione si affaccia al suo secondo anno consecutivo in Serie C con entusiasmo, idee chiare e obiettivi concreti. Nella conferenza stampa, la dirigenza del club milanese - composta dal Presidente Giulio Gallazzi, il Direttore Sportivo Matteo Mavilla e il mister Giovanni Cusatis - ha messo in evidenza una linea fatta di progettualità, sostenibilità e sogni che diventano pian piano piani.

Obiettivo: crescere ancora

“Vogliamo essere un po’ più bravi dello scorso anno”, è il mantra che ha accompagnato l’inizio di questa nuova stagione. Nessuna rivoluzione, ma un deciso desiderio di alzare l’asticella. L’Alcione non si nasconde: il secondo anno in Serie C sarà più complesso, perché l’effetto sorpresa è ormai svanito e perché ci saranno nuove squadre più forti, quelle retrocesse dalla B, e le neopromosse, ma lo spirito è quello giusto.

“Sarà una stagione difficile – ha spiegato il mister – ma affronteremo tutte le partite con lo stesso atteggiamento, senza guardare al blasone degli avversari. Ho visto entusiasmo nei nuovi innesti e nei veterani. I ragazzi possono sbagliare, certo, ma devono crescere. Servono tempo e lavoro: questa è la strada. L’unica che conosco”.

Un nuovo stadio a due passi da San Siro

Tra le novità più rilevanti, l’annuncio – seppur ancora parziale – del progetto per un nuovo stadio. L’impianto sorgerà a Milano, molto vicino a San Siro, ma per la comunicazione ufficiale della posizione si attende ancora l’ok definitivo del Comune.

“Sarà un impianto importante – ha sottolineato la dirigenza – e per definizione diventerà il secondo stadio di Milano. Questo stadio accompagnerà la nostra ambizione: vogliamo provare a salire in Serie B entro tre anni, anche per una questione di sostenibilità e bilancio. Lo stadio dimostra la voglia di questa società di investire e di creare una struttura solida - ha aggiunto il presidente - per la stagione che prenderà il via a fine agosto giocheremo a Sesto San Giovanni, nel campo sportivo della Pro Sesto”.

Un obiettivo chiaro, con una visione lucida: “Quando saremo in quella situazione, potremo dire se avevamo ragione. Ma l’Alcione farà parlare di sé”.

In primo piano il presidente Giulio Gallazzi, alla sua sinistra il mister Giovanni Cusatis, alla destra, sullo sfondo, Mario Piccinocchi (ex capitano e ora all'interno dello staff) e Armando Miculi (difensore centrale)

Investitori, voci e futuro

Durante la conferenza è stato affrontato anche il tema degli investimenti e delle voci su un possibile coinvolgimento di grandi marchi, tra cui Red Bull: “È vero che Alcione ha generato molta attenzione, forse anche troppa. Questo ci dimostra che a Milano c’è ancora fame di calcio, non è una città satura. La tradizione è forte e i nostri highlights su Sky sono tra i più visti. Ho parlato con tante persone, ma ad oggi - ha sottolineato il presidente - l’Alcione non è interessato a vendere, ma al massimo ad ospitare nuovi soci che credano nei nostri obiettivi e condividano valori e ideali”.

Non è un caso, dunque, che si siano aperte chiacchierate con potenziali investitori, tra cui anche una famiglia italo-americana legata alla NFL e a club europei che hanno investito in altre città importanti. “Ma non sono interessato a vendere – ha precisato il presidente – L’Alcione non è una mia proprietà personale. Non ho gelosie. Anzi, sogno che possa andare avanti anche oltre la mia presidenza. Ho un piano per salire di categoria e avere uno stadio di proprietà. Solo allora, forse, mi chiederò se potrò affrontare quel futuro da solo. L’Alcione è aperto a nuovi soci che condividano il progetto”.

Un’identità solida e credibile

Solo cinque anni fa l’Alcione festeggiava la vittoria nel campionato di Eccellenza. Oggi è una realtà strutturata, credibile e ambiziosa. “Abbiamo lavorato tanto, tutti i giorni. E ci siamo costruiti una reputazione. Anche giocatori più blasonati adesso vogliono venire qui - ha dichiarato il Direttore Sportivo Matteo Mavilla - ed è un grande orgoglio. Ma non dobbiamo mai dimenticare da dove siamo partiti”.

Un passaggio è stato dedicato anche a Mario Piccinocchi, ex capitano della squadra, figura centrale nella crescita del club: “Siamo riconoscenti per come ha rappresentato la società. È sempre stato un leader - ha risposto il mister - e farlo entrare nello staff è stata una cosa naturale. Sono contento che anche il direttore e il presidente abbiano accettato questa proposta”.

Filippo Pirola a sinistra, Giorgio Galli a destra

Strutture, territorio e settore giovanile

La società ha lavorato anche sul piano delle infrastrutture, attraverso un progetto di collaborazione tra pubblico e privato. Dopo la ricerca di centri sportivi storici ma ancora validi, è arrivata l’adesione della giunta comunale di Milano. Per la stagione 2024/25, l’Alcione giocherà le sue partite casalinghe a Sesto San Giovanni, avendo preso in affitto l’impianto per tutto l’anno.

Il settore giovanile rimane un pilastro del progetto arancione: “Vogliamo giocatori motivati, non ci interessano i nomi. Ci serve gente che dia tutto, che sappia gestire l’errore. Il percorso di crescita richiede tempo, ma è quello giusto. Al primo allenamento della stagione avevamo sette giocatori della nostra “cantera”. Non è da tutti”.

Mercato aperto e mentalità giusta

Il mercato resta attivo e vigile, ma la priorità è l’integrazione del gruppo. Come ha spiegato l’allenatore: “Abbiamo cambiato tanti ragazzi. Dobbiamo portarli tutti allo stesso livello di intensità. Ma c’è grande entusiasmo, e la vecchia guardia sarà fondamentale per inserire i nuovi nel nostro modo di lavorare”. Questa ambizione della società crea pressione o fame di arrivare? Mister Cusatis risponde così: “A certi livelli la pressione è una compagna fissa. Chi vuole competere a certi livelli vuole sempre vincere, anche quando gioca a carte. E quindi, sì, c’è sicuramente pressione, ma siamo tutti affamati di conquistare altri risultati importanti. Sarà difficile, ma è nostro compito provarci”.

 A chiudere la conferenza abbiamo chiesto al Direttore Sportivo Mavilla in quale reparto si dovrà muovere per migliorare la rosa: “Attendiamo delle opportunità che possono crearsi con l’inizio della stagione, con i ritiri e con le prime amichevoli. Alcuni innesti sono già arrivati, ma a livello di numeri abbiamo avuto più uscite a centrocampo ed è lì che dovremo potenziare la rosa”.

L’Alcione riparte così, con concretezza e visione. Il secondo anno in Serie C è sempre il più difficile, ma l’Orange di Milano ha tutte le carte in regola per continuare a stupire.

Fabio Fagnani, via Giornale dei Navigli