IN PUNTA DI SELLINO

Martin Marcellusi, corridore della Green Project Bardiani Csf Faizanè: “Ma quanto è duro questo Giro d’Italia!"

Le impressioni del giovane corridore che ieri è stato tra i protagonisti della frazione da Seregno a Bergamo

Martin Marcellusi, corridore della Green Project Bardiani Csf Faizanè: “Ma quanto è duro questo Giro d’Italia!"
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Martin Marcellusi, giovane corridore della Green Project Bardiani Csf Faizanè nella tappa di ieri da Seregno a Bergamo è riuscito a entrare in fuga ma poi è andato in difficoltà sugli ultimi tornanti del Selvino.

L'intervista al giovane corridore Martin Marcellusi

Il Giro d’Italia rispetta oggi il suo secondo giorno di riposo. I corridori se le prenderanno comoda, si sveglieranno più tardi e tuttalpiù usciranno per una pedalata defatigante di pochi chilometri. Poi pranzo, relax e la mente alla tappa di domani quando saranno chiamati a impegnarsi sulla salita finale del monte Bondone.

Ieri la tappa spettacolare Seregno-Bergamo

Ieri, intanto, tappa spettacolare da Seregno a Bergamo, con la vittoria dello statunitense McNulty e che ha visto protagonista anche il pubblico, numeroso ed entusiasta.

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Marcellusi nella tappa di ieri è riuscito a entrare in fuga

Fra i protagonisti della frazione di ieri anche Martin Marcellusi, un giovane corridore della Green Project Bardiani Csf Faizanè della famiglia Reverberi. Ieri, dopo vari tentativi nelle frazioni precedenti, è riuscito a entrare in fuga. Da solo, con un’azione di forza, ha raggiunto il drappello di uomini che si era involato a inizio tappa.

Poi è andato in difficoltà sugli ultimi tornanti del Selvino e ha ceduto nei chilometri successivi lasciandosi risucchiare dal gruppo principale. Il suo attacco era preventivato, come ci aveva confidato ieri, alla partenza da Seregno. È di Roma e spera di arrivare fino al traguardo finale di questo Giro, proprio nella sua città.

Le nostre domande a Martin Marcellusi

La vostra squadra è composta da giovani e siete spesso all’attacco…

Cerchiamo di infilarci nelle fughe, ma riuscirci è talvolta questione di fortuna.

Professionista da quanto tempo?

Da due stagioni. Lo scorso anno facevo parte del progetto giovani della squadra di Reverberi. Si può dire che quest’anno sia il primo in cui corro fra i professionisti.

Come si definisce come corridore?

Sono abbastanza completo e mi difendo un po’ dappertutto.

Come è stato l’impatto con il Giro d’Italia in queste prime due settimane di corsa?

Molto duro. Non me lo aspettavo così. La pioggia e il freddo hanno complicato la nostra corsa.

Nei giorni scorsi sono piovute molte critiche da parte dei tifosi e anche di alcuni giornalisti per come i corridori si sono comportati in alcune tappe. È vero che avete voluto “scioperare”?

La verità è che molte persone che ci criticano non hanno mai inforcato una bicicletta nella loro vita.  L’altro giorno abbiamo pedalato per 40 chilometri lungo la discesa del Sempione a 1 grado e sotto la pioggia. È stata un’esperienza che non auguro a nessuno.

Fra i suoi compagni di squadra ha un nome su chi punterebbe?

Su Alessandro Tonelli che si è già comportato bene in due tappe. Occhio anche a Luca Covilli, che è un ottimo scalatore.

Angelo De Lorenzi

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