IN PUNTA DI SELLINO

"I ciclisti? Mi piacciono solo se investiti": l’associazione Zerosbatti pronta a querelare Vittorio Feltri

Interviene anche l'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani: "Parole che sono un incitamento alla violenza inaccettabile"

"I ciclisti? Mi piacciono solo se investiti": l’associazione Zerosbatti pronta a querelare Vittorio Feltri
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La sconcertante frase di Vittorio Feltri, noto giornalista e consigliere regionale di Fratelli d'Italia,  "I ciclisti? Mi piacciono solo se investiti" ha creato molto sconcerto nell'opinione pubblica soprattuto nel mondo degli appassionati delle due ruote.

L’associazione Zerosbatti pronta a querelare Vittorio Feltri

MILANO - L’associazione Zerosbatti, che offre assistenza legale per gli incidenti in bici, è pronta a querelare Vittorio Feltri, dopo le dichiarazioni di ieri.

La frase shock di Feltri: bufera dopo le sue parole

Il direttore editoriale de Il Giornale aveva pronunciato la frase shock durante un evento a Milano: "I ciclisti? Mi piacciono solo quando investiti". Quanto detto da Feltri ha suscitato tante reazioni nel variegato panorama delle associazioni e fra i singoli appassionati delle due ruote, nonché di una parte politica.

L'avvocato che difende i ciclisti

"A seguito delle gravi dichiarazioni del Direttore – interviene l’avvocato Federico Balconi, avvocato ciclista presidente della realtà a fianco dei praticanti – ci rendiamo disponibili a portare al signor Feltri tutti i casi di ciclisti investiti, con i loro postumi più o meno gravi, assistiti dalla ZEROSBATTI in questi anni passati sulle strade.

Si tratta di padri, madri, figli, mariti e mogli, tra loro anche molti nonni, e tra questi qualcuno non c’è più, lasciando nipoti e parenti a causa di una condotta illecita di un automobilista che la pensava magari come il signor Feltri. Le parole di Balconi sono state riportate ieri su Tuttobiciweb.

Se si potesse – prosegue l’avvocato – gli porterei in un bicchiere lo sguardo stralunato di due genitori che hanno perso un figlio, lo farei entrare nella loro sofferenza, devastante, nell’assurdità e incredulità che il figlio sia morto a seguito di una disattenzione di un automobilista, pienamente colpevole.
Lo inviterei anche a pedalare con noi, quando senza possibilità di difenderci rischiamo la vita su strade anacronisticamente occupate da veicoli a motore, arroganti, prepotenti e pericolosi.

Gli mostrerei anche tutte le realtà, che forse non conosce, che esistono da tempo in Europa, impegnate per trasformare le città e renderle più sostenibili e a misura d’uomo, con i mille vantaggi per la salute, l’umore, il lavoro e i rapporti tra le persone.
Dovrei impiegare minuti preziosi a spiegare quanti benefici diretti e indiretti porta l’utilizzo della bicicletta, al cuore, ai polmoni, ai pensieri che nascono quando pedali, più liberi e leggeri, con una mente più attiva e brillante".

"Siamo allibiti". Il duro commento dell’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani

Una presa di posizione ufficiale è arrivata anche dall’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani.

L’ACCPI  "ha letto con amarezza le dichiarazioni rilasciate da Vittorio Feltri. 'I ciclisti mi piacciono solo investiti' non è una provocazione, ma un incitamento alla violenza inaccettabile. Nel Paese con il più alto tasso di morti per chilometro pedalato è imbarazzante vedere come gli utenti deboli della strada siano considerati come birilli. Il tema del rispetto del ciclista non può essere affrontato in modo così superficiale e ignorante.

Siamo allibiti che un giornalista e politico del calibro di Vittorio Feltri si sia espresso in questo modo, ferendo tutti noi e coloro che hanno pianto per una persona cara uccisa sulla strada. Invece di ironizzare sul dolore delle famiglie delle troppe vittime della strada, per il ruolo ricoperto dovrebbe battersi attivamente per accrescere la cultura e il rispetto di tutti per chi si muove con un mezzo green. La bicicletta ci salverà, purtroppo non dall’ottusità e stupidità di chi quando sono morti campioni come Michele Scarponi e Davide Rebellin hanno promesso di rendere l’Italia un Paese più civile e invece ad anni di distanza la strage sulle strade imperversa come se nulla fosse", commenta il presidente ACCPI Cristian Salvato nel giorno in cui Michele Scarponi avrebbe compiuto gli anni.

Trentin invita la Meloni a fare un giretto in bici

Matteo Trentin, vicepresidente ACCPI in attività, come portavoce del gruppo rivolge un invito alla Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana Giorgia Meloni: "Carissima Premier quando vuole la invito a fare un giretto in bici assieme a questo personaggio del suo partito che a quanto pare vive ancora durante la rivoluzione industriale. Potete usare anche l’elettrica cosí ci si diverte di piú. Da donna, da madre e da cristiana dovrebbe prendere in considerazione quanto rischiano i nostri figli sulle strade ogni santo giorno".

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