Regionali Lombardia: Letizia Moratti si candida con Renzi e Calenda
"Inizia oggi un nuovo appassionante cammino per dare le risposte che la Lombardia merita, per la costruzione di una coalizione vincente", annuncia la Moratti.
L'ex vicepresidente sceglie Calenda e Renzi per sfidare il Centrodestra da cui ha appena "divorziato".
Regionali Lombardia, è ufficiale: Letizia Moratti si candida con Renzi e Calenda
MILANO - La notizia girava fin da quando Moratti si è dimessa dalla vicepresidenza della Regione, è vero. Adesso è arrivata l'ufficialità: "Inizia oggi un nuovo appassionante cammino per dare le risposte che la Lombardia merita, per la costruzione di una coalizione vincente", annuncia la Moratti.
La manifestazione a Milano con il Terzo Polo
Una prima avvisaglia di quello che sarebbe stato era giunta già sabato 5 novembre 2022 quando l'ex sindaco di Milano ha partecipato alla manifestazione pro-Ucraina a Milano: sorrisi, strette di mano e grandi cenni di intesa con vari esponenti del terzo polo.
L'annuncio della candidatura di Letizia Moratti
"Insieme con Carlo Calenda e Matteo Renzi ho condiviso l’avvio di un percorso che mi vedrà candidata alla presidenza di regione Lombardia" fa sapere Moratti in una nota. "Un progetto forte ed attento ai territori, orientato ad offrire una visione del futuro lombardo e nazionale capace di interpretare i mutamenti in atto ed affrontare le nuove sfide in arrivo".
Una collaborazione, sottolinea Moratti, "che nasce sostenuta dall'ampia e consolidata rete civica a me vicina e dal Terzo Polo" e "ampiamente aperta" all'adesione "di tutti gli interlocutori politici, culturali, del terzo settore e delle associazioni", con i quali "realizzeremo interessanti e positivi confronti per la costruzione di una coalizione vincente. Ringrazio Carlo Calenda e Matteo Renzi per l'appoggio di Azione ed Italia Viva, inizia oggi un nuovo appassionante cammino per dare le risposte che la Lombardia merita", spiega Moratti.
Per Moratti «il centrodestra non c’è più. Lo si è visto anche con i primi provvedimenti del governo. Questa è una destra che, a furia di alzare muri, ci chiude tutti in un recinto. Ma la chiusura è quanto di più lontano dal Dna della Lombardia, una regione aperta al mondo, solidale, attenta all’inclusione».