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"Le mie mani sono pulite", il sindaco Sala non si dimette: "Se maggioranza c’è, io ci sono"

Tutte le voci dal Consiglio comunale di ieri pomeriggio a Palazzo Marino

"Le mie mani sono pulite", il sindaco Sala non si dimette: "Se maggioranza c’è, io ci sono"
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Il sindaco Giuseppe Sala, dopo giorni da lui definiti "confusi, in cui tutto sembra diventare oscuro" si è presentato in Consiglio comunale dove ha difeso la sua integrità morale e si è dichiarato più che motivato a proseguire l'incarico ricevuto da cittadini. L'assessore Giancarlo Tancredi ha invece annunciato le sue dimissioni, per lui mercoledì sarà il giorno dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip.

Il sindaco Sala non lascia: "le mie mani sono pulite"

MILANO - Va avanti il sindaco Sala, e come e perchè lo ha detto e spiegato nel suo intervento di 28 minuti nel consiglio comunale di ieri pomeriggio.

L'intervento in Consiglio comunale

Nonostante l'inchiesta sull'urbanistica della Procura di Milano abbia provocato una bufera nella giunta milanese, un emozionato sindaco Giuseppe Sala si è decisamente difeso: "Le mie mani sono pulite, tutto ciò che ho fatto nell'arco delle due sindacature è sempre, ed è sempre stato, esclusivamente nell'interesse per i cittadini e le cittadine. Non esiste una singola azione che possa essere attribuita al mio personale vantaggio, le mie mani sono pulite".

"Sono giorni confusi in cui tutto sembra diventare oscuro"

"E' un momento delicato per molti motivi, per tante persone che hanno creduto in questa avventura politica", affermando che "sono giorni confusi in cui tutto sembra diventare oscuro". "Proprio per questo - ha proseguito - vorrei cercare di essere chiarissimo".

"Sbagliato sapere dai media che sono indagato"

Sul fatto di aver appreso del suo coinvolgimento nell'inchiesta dalla stampa:

"Non intendo dare giudizi sull'operato della magistratura non posso evitare di raccontare la mia versione però non posso esimermi da rilevare un comportamento ricorrente in questo Paese che ritengo profondamente sbagliato. I media riferiscono che secondo la magistratura non sarebbe stato necessario notificarmi alcunché perché non è stato necessario svolgere attività di indagine per cui è prevista obbligatoriamente la partecipazione dell'indagato: lo capisco e lo accetto. Ma allora mi chiedo, essendo la magistratura l'unico organo preposto alla comunicazione di questi atti perché questa informazione è stata divulgata alla stampa? Chiedo a voi colleghi politici se c'ho continui a starvi bene chi governa o chi dice ambisce governare una città o un paese che indagini riservate diventino pubbliche?".

Sala a Marcora: "segnalato foto da galeotto a vertici FdI"

Nel suo intervento si è anche rivolto direttamente al consigliere di FdI Enrico Marcora che i giorni scorsi, come ricordato dallo stesso Sala in Aula, ritrae il sindaco vestito "da galeotto": "Ho segnalato il suo gesto ai vertici del suo partito, alla presidente Consiglio e a quello del Senato. Quello che mi hanno risposto me lo tengo per me. Se la forza politica a cui lei ha aderito, l'ennesima, le farà fare carriera vorrà dire che condivide e appoggia" questo comportamento "se non avverrà vorrà dire che il suo partito, che governa la nazione, ha un minimo di rispetto istituzionale, ci tiene".

Il suo intervento è stato più volte interrotto dallo stesso Marcora richiamato dalla presidente dell'Aula, Elena Buscemi.

"Più che motivato a proseguire incarico ricevuto da cittadini"

"Sono più che mai motivato, con il vostro aiuto, a proseguire nell'incarico che i milanesi ci hanno dato", ha detto ancorsa il sindaco Sala rivolgendosi alla sua maggioranza. Le parole di Sala sono state seguite da un lungo applauso della maggioranza di centrosinistra.

"Ho ricevuto più telefonate, messaggi e email in questo frangente di quando sono stato eletto, da amici, vertici passati e presenti delle istituzioni, da sconosciuti, dagli elettori che mi hanno detto di credere nella mia onestà - ha riferito il sindaco nel suo intervento in Consiglio comunale -, Ho pensato seriamente alla possibilità di non andare avanti, è dal gennaio del 2009, 16 anni, che do professionalmente e umanamente tutto quello che ho a Milano e se trovo ancora motivazioni ed energie per proseguire su questo incarico non è per mia soddisfazione personale o ambizione, ma per un motivo molto più semplice, per l'insegnamento che devo a mio padre. Era una persona semplice, mi disse 'scegliti il lavoro che vuoi ma sappi che io ti guarderò e voglio essere certo che stai facendo il tuo dovere fino in fondo' e oggi sono più che mai motivato a fare il mio dovere fino in fondo".

"Se la maggioranza che mi sostiene c'è, e c'è coraggiosamente con responsabilità e cuore, io ci sono, io ci sono con tutta la passione, con tutta la voglia, con tutto l'amore per questa città di cui sono capace".

Stadio: "da settembre riavviare il percorso"

"Dobbiamo da settembre riavviare il percorso consiliare relativo allo stadio con l'obiettivo di rispettare i tempi che il progetto richiede". Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala intervenendo in Aula a Palazzo Marino sulla vicenda urbanistica, in riferimento al progetto di Milan e Inter per l'area di San Siro.

L'assessore Tancredi si dimette: "Amareggiato per la ricerca del capro espiatorio"

L'assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi in Consiglio comunale ha annunciato le sue dimissioni a seguito dell'inchiesta sull'urbanistica che lo vede tra gli indagati e  per il quale la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari, e non ha nascosto la sua profonda delusione:

"Oltre che amareggiato per questa inchiesta e per il lavoro che non potrò portare a termine sono sconfortato e molto deluso per quella che in questi giorni è stata la posizione espressa da alcune forze di maggioranza, mi costa molto dirlo, perché non ho tessere di partito ma il mio cuore è sempre stato da quella parte. Mi riferisco al fatto che ci si è limitati sostanzialmente a chiedere le mie dimissioni senza avere contezza" oltre alle ricostruzioni giornalistiche.

"Con buona pace del principio di garantismo e democratico, l'unico principio è mettere da parte chi ora costituisce un peso ingombrante": lo ha detto l'ormai ex assessore  Tancredi ha rivendicato il lavoro da lui fatto . "La discontinuità che si chiede c'è già", ha affermato. "Si cerca di ridurre temi complessi a tatticismo politico e alla ricerca di un capro espiatorio. Sarà interessante vedere tolto di mezzo l'assessore alla partita caduto in disgrazia, e ancora in assenza di quella legge di riforma organica complessiva di cui ho sempre auspicato la definizione, come cambierà l'urbanistica in Italia", ha aggiunto.

Quanto all'inchiesta giudiziaria "nella mia attuale posizione, con le indagini in corso - ha detto - sull'estraneità del mio operato da qualsiasi intento di illecito o per qualsiasi interesse personale non posso che rimettermi agli organi giudiziari" ma "ci tengo dire che la mia vita, professionale e non, è sempre stata improntata a principi etici e morali, sempre riconosciuti da tutti". "La mia coscienza è pulita - ha affermato commosso - ho prestato la mia opera con passione, impegno rispetto per tutti, leale confronto e amore profondo per la mia città".

Uguccioni(PD): "Serve nuova fase, rilanciare e non vivacchiare"

"Come partito lo diciamo da tempo, a viso aperto, al sindaco e alla città. Dobbiamo aprire una fase nuova. Nessuno vuole passare questi ultimi due anni a vivacchiare, saremmo un insulto allo spirito ambrosiano. Serve un mandato politico chiaro, in cui i partiti di maggioranza si riconoscano, che ci metta in grado di rilanciare con regole chiare una presenza del pubblico, proprio come abbiamo fatto con il Piano Casa, proprio come dovremo fare con lo stadio di San Siro, una questione che non vogliamo abbandonare ora", lo ha detto intervenendo in Aula a Palazzo Marino la capogruppo del Pd Beatrice Uguccioni nel merito della discussione dopo le comunicazioni del sindaco Giuseppe Sala sull'indagine sul settore urbanistico.

"C’è qualcuno qui oggi che fa finta di non vedere il percorso che ha fatto la città in questi ultimi vent’anni, che vuole buttare il bambino con l’acqua sporca, pronto a criminalizzare, in modo indiscriminato, le scelte che sono fatte, scelte che hanno portato questa città a essere il punto più avanzato del nostro Paese, un ponte fra l’Italia e il mondo. Certo. Questa crescita ha portato anche alla nascita di problemi che condividiamo con le più grandi città del mondo, spesso governate da partiti di sinistra. - ha spiegato Uguccioni - La vita non è bianco o nero. E le scelte che si compiono in politica possono essere adeguate a una fase e problematiche in un’altra.

Ed è quello che sta succedendo da quando la città è uscita dal terremoto causato dalla pandemia. Sfruttiamo questa bufera per rilanciare la nostra azione amministrativa mettendo in discussione il pensiero che ci ha condotto a mettere in campo politiche che oggi faticano a rispondere alle esigenze dei milanesi e ripartiamo uniti e coesi. Non pensando al 2027, ma al 2032". "Siamo qui per una indagine dunque. E allora lo voglio dire qui, in quest’Aula. Alla mia destra e alla mia sinistra. Facendo risuonare dei nomi che mi sembra giusto evocare, facendone due a titolo esemplificativo, simbolici: Pietro Tatarella e Filippo Penati. Nomi di persone accumunate da uno stesso destino: assolti dopo aver visto le loro vite stravolte", ha poi aggiunto la capogruppo dem.

Capelli (PD): "Siamo con Sala, ora segnali di cambiamento"

"Per Milano, con Sala, il Partito Democratico c’è. Con lo sguardo rivolto al futuro e la consapevolezza delle grandi sfide che aspettano il centrosinistra nei prossimi 18 mesi. Siamo orgogliosi delle tantissime cose che abbiamo realizzato a Milano dal 2011, ma sappiamo anche che, in un mondo profondamente mutato, dobbiamo continuare a insistere per dare alla città quei segnali di cambiamento che la rendano accessibile a tutte e tutti. A partire dal diritto all’abitare, dalla centralità della città pubblica, per il diritto allo sport di base e al verde profondo. Dobbiamo mantenere altissimo l’investimento sul welfare e sui diritti. Il Partito Democratico lavorerà insieme alle altre forze politiche del centrosinistra per ricompattare la coalizione sociale e civica del centrosinistra milanese", così Alessandro Capelli, segretario PD Milano metropolitano.

Scalfarotto (Italia Viva ): "Giusto che Sala difenda risultati, vada avanti"

Scrive il suo commento sui social il senatore Ivan Scalfarotto, presidente provinciale di Italia Viva a Milano, che ha assistito tra il pubblico al Consiglio comunale: "Giustamente il sindaco Giuseppe Sala rivendica in Consiglio comunale a Milano i risultati di questi anni di governo, sia in termini di crescita della città che delle sue politiche sociali, vedi piano casa, e rilancia per i due importanti anni di amministrazione che abbiamo davanti, Olimpiadi incluse".

Le reazioni dei partiti di minoranza

Gallera (FI): "Pd si scopre improvvisamente opposizione di sé stesso"

Giulio Gallera, Consigliere regionale di Forza Italia: “Il Partito Democratico, azionista di maggioranza della Giunta milanese da oltre quindici anni, si scopre improvvisamente opposizione di sé stesso. È surreale e paradossale che il segretario metropolitano del PD Alessandro Capelli, insieme alla segretaria regionale Silvia Roggiani e alla capogruppo in Consiglio comunale Beatrice Uguccioni, si sia recato a casa del Sindaco Sala per intimargli un cambio di linea sulle politiche abitative e urbanistiche, l’accessibilità, l’equità e la città pubblica e quindi rinnegando nei fatti l’intera azione amministrativa portata avanti dal centrosinistra nell’ultimo decennio e mezzo".

“Il Partito Democratico, che oggi propone una ‘rivoluzione’ su casa e urbanistica, dimentica che è stato proprio Pierfrancesco Maran, assessore per oltre sette anni, a definire e attuare le scelte che oggi loro stessi criticano, seguito dall’assessore Lamberto Bertolè. Un clamoroso scaricabarile – aggiunge Gallera - sintomo di una crisi politica che travolge l’intera maggioranza e che mette a nudo le profonde contraddizioni interne alla coalizione che sostiene Beppe Sala.

Non è certo per l’inchiesta giudiziaria che il Sindaco dovrebbe fare un passo indietro e lo ribadiamo con chiarezza, perché Forza Italia e il sottoscritto si confermano garantisti senza se e senza ma, come sempre lo siamo stati. Ma quando un sindaco perde il sostegno del suo principale partito, e quel partito arriva a sconfessare l’intero impianto politico su cui si è retta la città per quindici anni, allora il problema è politico e non giudiziario. Beppe Sala dovrebbe trarre le conseguenze di questa frattura profonda e prendere atto di non avere più una maggioranza credibile né un mandato politico coerente da portare avanti. Per il bene della città, si dimetta. – conclude Gallera - Milano merita una guida chiara, coesa e capace di affrontare le grandi sfide del presente senza vivere di scontri interni e continue retromarce.”

Lega: "Marionetta nelle mani del Pd"

Le parole di Alessandro Verri, capogruppo della Lega a Palazzo Marino, al termine del suo intervento in Consiglio comunale:

"Sala non lo sa ma la sinistra lo ha già liquidato. Oggi abbiamo capito che il sindaco si ritrova nelle vesti di una marionetta nelle mani della sinistra: Sala, vista la sua ingenuità politica, sarà da oggi tenuto in scacco dal Pd, da cui dipende la tenuta della Giunta, che ha timidamente confermato il suo sostegno e parallelamente preteso un passo indietro al suo assessore di fiducia Tancredi , in sfregio ai principi di garantismo tanto decantati in aula".

“Non uno slancio, non un progetto per questi due anni. Vedremo, rimanderemo, discuteremo. Insomma: Sala non sa più a chi aggrapparsi e sarà rosolato, a fuoco lento, da quella sinistra che in questi anni ha votato qualsiasi provvedimento urbanistico e ora pretende un cambio di passo, a partire dalla vendita del Meazza. Pronti, insomma, a scaricarlo non appena avranno definito il profilo del prossimo candidato sindaco”, ha aggiunto Verri.

Truppo (FdI): "Delusi da assoluzione, aspettiamo la tempesta"

Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Marino si dice deluso dall'assoluzione:

"Il giorno più infuocato della consiliatura del Sala bis delude le opposizioni del centrodestra. E’ stata chiesta la testa dell’assessore Tancredi ma il Sindaco si è auto-assolto sul piano politico. La maggioranza di centrosinistra ha dimostrato, ancora oggi, di essere completamente disomogenea in merito alle grandi sfide che aspettano alla città di Milano. Il PD prima ha bacchettato il sindaco al quale ha fatto una lista della spesa chiedendogli un completo cambio di rotta e allo stesso primo cittadino è andato bene tutto. Avremmo preferito, invece, che Sala non volesse fare il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro, invece ci ritroviamo come una barca a vela con l’albero spezzato che invece di rientrare in porto affronta la traversata dell’Oceano Atlantico. A questo punto prepariamoci alla tempesta e prepariamoci al peggio che una politica senza visione possa generare in una città motore dell’economia italiana che rischia di ingolfarsi".