Forte risponde alle dimissioni dei membri della commissione Antimafia: "atteggiamento irresponsabile verso i doveri Istituzionali"
La presidente accusa i membri dimessi di aver guardato ai propri interessi piuttosto che a quelli dei cittadini
La presidente della commissione Antimafia, Monica Forte, è stata accusata di non aver condiviso le stesse posizioni politiche da alcuni consiglieri regionali di minoranza che hanno presentato le loro dimissioni, e ha deciso di rispondere con un comunicato commentando l'accaduto.
Forte commenta le dimissioni dei membri della commissione Antimafia
MILANO - “Dai dimissionari atteggiamento irresponsabile nei confronti dei nostri doveri Istituzionali. Hanno messo davanti i loro interessi partitici, con il rischio di danneggiare i lavori di un organo consiliare che dovrebbe avere come unico interesse il bene dei cittadini. Non ci siamo trovati allineati su una mozione di censura. Le punizioni sono state le dimissioni e il tentativo di bloccare i lavori di un organo consiliare che dovrebbe avere come unico interesse il bene dei cittadini. Nulla conta per loro il lavoro della commissione antimafia, i molti provvedimenti che in questa legislatura siamo riusciti a produrre e a votare sempre. Anzi, questi elementi infastidiscono. Disturba chi lavora e più ancora di chi lavora disturba chi non si allinea. Per loro, occorre essere completamente sdraiati sulle spartizioni determinate dalle segreterie regionali dei partiti”.
Frecciatine al M5s e Pd
Rispondendo nel merito delle accuse dei dimissionari: “I colleghi del M5S fanno riferimento ad una mia presunta “nuova collocazione politica” ma da più di un anno sono nel gruppo misto e il mio atteggiamento in commissione e in Aula è sempre stato lo stesso, così come sono sempre stata libera nell’esprimere le mie opinioni anche quando ero nel Movimento. Movimento che al contrario in quanto a collocazione politica ha poco da insegnare visto che con il loro presidente Conte si è collocato politicamente ovunque”.
La Commissione Antimafia va “alle opposizioni”, dicono i colleghi del PD, “a maggiore garanzia di indipendenza”. “Questo vale in Consiglio regionale e basta, per loro, perché così hanno deciso i partiti – evidenzia la presidente Forte - Non vale a Milano però dove la presidenza della commissione antimafia è saldamente nelle mani della maggioranza, a guida PD, da tre legislature e lì non mi risulta si lamentino dell’assenza di garanzia di indipendenza. Allora forse dovrebbero fare pace con loro stessi e riconoscere che la garanzia di indipendenza si misura sulla concreta gestione dei lavori e sulla serietà istituzionale di chi presiede. Ovviamente né statuto né regolamento, in consiglio regionale, prevedono ciò che loro affermano. Ma questo non importa, importa ciò che appare giusto al loro Partito. Le Istituzioni diventano accessori e armi di lotta politica”.
Il lavoro della Commissione
Per quanto riguarda poi l’accusa di mancata gestione collegiale della Commissione, risponde la presidente: “Mentono sapendo di mentire. Ogni provvedimento, ogni iniziativa, ogni evento discusso e lavorato in Commissione è stato istruito in maniera collegiale e condivisa, come l’importante progetto di legge attualmente ancora in lavorazione a cui evidentemente non sono interessati, e, difatti, tutti approvati all’unanimità. Ogni intervento fatto in aula dai colleghi oggi dimissionari ha, in questi quasi 5 anni, sottolineato il lavoro costruttivo e condiviso della Commissione. L’ho fatto e lo rifarei perché per me quelli che discendono dal ruolo che ho avuto in questa legislatura sono doveri imprescindibili, più importanti di noi eletti”.
La posizione sulle droghe
Infine, il consigliere dimissionario di +Europa afferma che l’“atteggiamento proibizionista sulle droghe” renderebbe Forte “inidonea a presiedere una commissione antimafia”. “Non entro nel merito della questione in quanto un rappresentante radicale che radicalizza il principio per cui o si è d’accordo, oppure non sei adeguato a ricoprire un ruolo istituzionale mi fa sentire in imbarazzo per lui, anche alla luce del fatto che non più di cinque mesi fa ha sottoscritto convintamente e votato positivamente un provvedimento sul contrasto al traffico di stupefacenti che, per sua stessa ammissione e con tanto di dichiarazione in aula, era il frutto di un lavoro condiviso. Io farò il mio dovere fino in fondo, fino all’ultimo giorno di lavoro delle commissioni e con lo stesso impegno.
"Non chiederò il permesso ai miei colleghi maschi o capicorrente"
“Nel frattempo non uso violenza al mio diritto di dire in Aula ciò che penso e poi a un certo punto deciderò anche se mi voglio ricandidare e quindi con chi. E non chiederò il permesso ai miei colleghi maschi o capicorrente locali. Sono convinta – conclude la presidente Monica Forte - di non dover rassegnare le mie dimissioni dalla presidenza della commissione antimafia. L’uso strumentale che si è fatto di un pensiero libero garantito dalla Costituzione e l’uso politico delle istituzioni, rivalendosi su di esse quando un'opinione non piace, è quanto di più basso ci si possa attendere da rappresentanti dei cittadini. Io da cinque anni dormo con la coscienza a posto e continuerò a farlo, non sono sicura che tutti loro potranno, dopo le dichiarazioni di ieri, fare altrettanto.
Ringrazio tutti i gruppi politici e i colleghi che mi hanno manifestato pubblicamente solidarietà”.