Regionali

Moratti, Guidesi e Magoni "ostacolano" la ricandidatura di Fontana

Cosa farà il presidente della Lombardia? Fratelli d'Italia pronta a mettere sul tavolo un nome e anche il Centrosinistra si muove.

Moratti, Guidesi e Magoni "ostacolano" la ricandidatura di Fontana
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Approfittando del prossimo arrivo della Primavera, sfoglierà la margherita fino a marzo. “Mi ricandido, non mi ricandido”, poi, appunto a marzo Attilio Fontana ha detto che scioglierà le sue riserve sul futuro. Lo ha ribadito nei giorni scorsi e anche nelle ultime ore incalzato dai giornalisti. Ma il Centrodestra potrebbe anche prendere altre strade.

 Fontana "disegna" il suo futuro

Il governatore della Lombardia è reduce dalle schermaglie della scorsa settimane con il sindaco di Milano, Beppe Sala, ma soprattutto, notizia fresca fresca proprio di ieri, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano Natalia Imarisio  ha archiviato l'inchiesta che vedeva il presidente della Regione indagato per autoriciclaggio e falso nella voluntary disclosure sui 5,3 milioni di euro depositati su un conto corrente in Svizzera.

L'udienza preliminare per il caso camici è invece fissata per il 18 marzo.

Una notizia evidentemente salutata con soddisfazione da Fontana, dalla Lega e dal Centrodestra, proprio mentre praticamente nelle stesse ore, il governatore della Lombardia ha rinnovato il suo appello ad aumentare le forze dell'ordine da impiegare sul territorio di Milano e più in generale della Lombardia.

Un appello arrivato condividendo mozioni sul tema sicurezza presentate al Pirellone dopo l'escalation di violenza (quattro risse e rapine tra baby gang in quattro diverse zone della città) che sta interessando Milano, mentre inquietante rimane sempre l'episodio con un tentativo di stupro in piazza Duomo a Capodanno.

Ma, a contorno della giornata decisamente intensa di ieri, tanta è attenzione è concentrata anche su cosa farà Fontana nel suo futuro politico-amministrativo.

Fontana e la nuova corsa alla Regione: riserve sciolte a marzo?

Nei giorni scorsi Fontana ha spiegato ai cronisti di essere ancora concentrato su quello che di fatto è l'ultimissimo chilometro della campagna vaccinazioni.

"Quando la Lombardia e tutto il Paese tireranno un sospiro di sollievo legato all'incubo Covid deciderò cosa fare. Prima voglio rimettere in sicurezza la Lombardia dal punto di vista sanitario"

Verosimilmente se ne potrebbe sapere qualcosa di più a marzo.

Intanto però sempre Fontana ha osservato:

"Fare nomi in vista delle elezioni regionali lombarde del 2023, che si tratti di Lara Magoni o altri, è assolutamente legittimo, fin tanto che il Centrodestra si presenterà unito. Che Fratelli d'Italia possa avere un candidato non credo sia una minaccia, credo sia dialettica tra i partiti. Va bene, adesso lavoriamo, continuiamo a fare il nostro dovere, poi si troveranno e discuteranno i partiti"

Le parole del governatore, galvanizzato anche dal passaggio di testimone per le Olimpiadi, erano seguite a un'esternazione della coordinatrice regionale di Fratelli d'Italia Daniele Santanché che, parlando delle regionali, aveva manifestato massima stima in Fontana, ma aveva spiegato che FdI "è pronta a dire la sua e di avere un proprio candidato da mettere sul tavolo".

Regionali, è iniziato il ballo?

Il nome dell'attuale assessore al Turismo (appunto Lara Magoni) è stato forse fatto da Fontana per provare a "stanare" Fratelli d'Italia e testare se e quali nomi effettivamente gli ex An sarebbero pronti a mettere sul tavolo.

Fatto sta che il ballo delle Regionali è di fatto iniziato a un anno dalle elezioni. La Lega è pronta a rivendicare, forte del suo consenso in Lombardia, un candidato, che non necessariamente sarebbe il governatore uscente (l'assessore allo Sviluppi Economico Stefano Guidesi, mentre qualcuno parla addirittura del ministro Giancarlo Giorgetti), Fratelli d'Italia dalla sua, come primo partito della coalizione, non è più disposta a stare a guardare, nemmeno in Lombardia.

Ma anche Forza Italia non sembra intenzionata a lasciare tutta la partita in mano a Salvini e Meloni. Nella lista delle papabili candidature c'è anche quella dell'attuale vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti.

Le mosse del Centrosinistra

Intanto anche il Centrosinistra scalda i motori: i nomi più gettonati sono quelli di Carlo Cottarelli e dell'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.

Ma anche il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha chance, mentre è praticamente escluso che possa ritentarci il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

 

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