le polemiche

Comuni passati in "arancio rafforzato", i sindaci: "Regione non ci ha neanche avvisati"

"Il presidente Fontana ha avuto l’accortezza di avvisare i capigruppo regionali e non i sindaci dei comuni interessati".

Comuni passati in "arancio rafforzato", i sindaci: "Regione non ci ha neanche avvisati"
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Comuni passati in "arancio rafforzato", i sindaci: "Regione non ci ha neanche avvisati".

Comuni passati in "arancio rafforzato", i sindaci: "Regione non ci ha neanche avvisati"

Notizie apprese dai giornali. I comuni passati in zona “arancio rinforzato” non sono stati avvisati in modo prioritario ma “abbiamo dovuto scoprirlo dagli organi di stampa. Lo raccontano i colleghi di giornaledeinavigli.

Alcune dichiarazioni: i sindaci di Binasco e Casarile, passati in "arancio rafforzato"

Con rammarico – sottolinea Riccardo Benvegnù, sindaco di Binasco, dove si contano 63 casi positivi e dove è stata rilevata la variante inglese –, rilevo che ancora una volta da Regione Lombardia le informazioni arrivano prima ai giornali che ai sindaci”.

Pensiero condiviso dal primo cittadino di Casarile, Silvana Cantoro: “Ho appreso con enorme stupore dai giornali che il nostro Comune dal 3 marzo sarà classificato in zona arancione rafforzato dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana che ha avuto l’accortezza di avvisare i capigruppo regionali e non i sindaci dei comuni interessati da tale provvedimento”.

Il commento di altri sindaci milanesi

La mancata tempestività nel comunicare ai sindaci, prima che ad altri, l’ingresso in zona arancione rinforzato e le conseguenti limitazioni ha sollevato polemiche e indignazione anche tra altri sindaci, solidali con i colleghi. A partire dal primo cittadino di Cesano, Simone Negri che condivide “la battaglia dei colleghi collocati nella nuova zona senza essere stati minimamente coinvolti nella decisione e avendo appreso tutto dai giornali. Unità nel combattere la pandemia significa prima di tutto garantire il rispetto istituzionale. I sindaci sono la massima autorità sanitaria locale”.

La nota inviata

I sindaci riuniti hanno siglato una nota: “Fontana chiede collaborazione ai comuni ma li mette di fronte al fatto compiuto, senza un minimo di condivisione e coinvolgimento nell’adozione delle misure di contenimento della pandemia. Non è ammissibile venire a conoscenza di ordinanze restrittive, che hanno conseguenze dirette sulla vita dei cittadini, alle otto di sera dai giornali. I sindaci, in qualità di autorità sanitarie locali, dovevano essere coinvolti. Al presidente Fontana e a tutta la Giunta chiediamo maggiore rispetto”.

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