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Le 12 aree di Milano dove sorgeranno i nuovi ospedali e case di comunità

In ogni edificio costruito sarà messo a disposizione un intero piano a disposizione del Comune per l’insediamento di servizi di tipo sociale.

Le 12 aree di Milano dove sorgeranno i nuovi ospedali e case di comunità
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Saranno 24 le strutture che verranno finanziate grazie all'arrivo dei fondi del PNRR: 12 le aree prescelte da edificare o riqualificare.

Milano sceglie ben 12 aree per case e ospedali di comunità

MILANO - Otto aree su cui edificare strutture nuove e quattro immobili da riqualificare. Sono i dodici spazi che il Comune di Milano ha individuato per la realizzazione di Case e Ospedali di Comunità in città. L’elenco definitivo è stato presentato in commissione consiliare Welfare e Salute a Palazzo Marino, sarà approvato dalla Giunta con una delibera e andrà ad aggiungersi agli indirizzi individuati da Ats Milano per la realizzazione delle 24 strutture cittadine che verranno finanziate con i fondi del PNRR.

L’elenco è frutto di un confronto con i Municipi che hanno formulato proposte ed espresso preferenze rispetto alle ipotesi avanzate dalle Direzioni Welfare e Salute, Rigenerazione Urbana e Demanio e Patrimonio.

Il commento di Lamberto Bertolé

Il lavoro per l’individuazione degli spazi, ha spiegato l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé “è frutto della collaborazione tra i Municipi e diverse Direzioni del Comune con l’obiettivo di contribuire, per quanto di competenza degli enti locali, alla definizione di un nuovo modello di funzionamento della sanità territoriale, le cui debolezze sono state messe in evidenza durante la pandemia. Vogliamo lavorare per costruire 24 presidi che rappresentino dei punti di riferimento per la cittadinanza, luoghi in cui ci sia una reale integrazione tra le funzioni sanitarie e sociali e dove i milanesi possano trovare risposte a bisogni sempre più complessi e differenziati”.

Il progetto

Nel dettaglio, Case e Ospedali di Comunità saranno realizzate su aree da edificare o su cui insistono immobili da demolire e ricostruire e su edifici già esistenti da riqualificare. Gli spazi dove saranno edificate ex novo sono: l’area dell’ex scuola via Betti 71, al Gallaratese (Municipio 8); l’area del parcheggio di via Valsesia 95, a Baggio (Municipio 7); l’area di area in via Ferrera 14, alla Barona (Municipio 6); l’area dell’ex scuola Ghini, in zona Ripamonti (Municipio 5); l’area del parcheggio di via de André (Municipio 5); l’area all’angolo tra via Salomone e via Bonfadini (Municipio 4), che sarà a breve acquisita nel patrimonio del Comune di Milano; l’area del mercato coperto di via Moncalieri 15 (Municipio 9) e quella del mercato coperto di Gorla, situato in viale Monza angolo via Monte San Gabriele (Municipio 2).

Saranno invece riqualificati, per essere destinati a ospitare le nuove strutture: una porzione dell’immobile di via Aldini 72/74 in uso alla Direzione Welfare e Salute (Municipio 8); una porzione dell’immobile di via Polesine 3 angolo piazzale Ferrara (Municipio 4); l’immobile di via Farini 9 (Municipio 8), che ospitava la cassa di mutuo soccorso per i dipendenti Atm; una porzione del compendio dell’ex ospedale Bassi di viale Jenner 44 (Municipio 9). Per il primo gruppo di immobili, è stato spiegato oggi in commissione, il Comune prevede la costituzione di un diritto di superficie della durata di 90 anni in favore di Ats Milano, per il secondo gruppo è invece prevista la concessione d’uso della durata di 30 anni, tranne nel caso dell’ex ospedale Bassi per cui le modalità di cessione verranno stabilite successivamente.

Aree dedicate a servizi di tipo sociale

Al fine di perseguire gli obiettivi di integrazione tra le funzioni sanitarie (di competenza di Ats) e sociali (di competenza dei comuni) in ogni Casa e Ospedale di Comunità di nuova edificazione una parte della superficie intorno ai 400 metri quadri (un piano) verrà a messa a disposizione del Comune per l’insediamento di servizi di tipo sociale, erogati direttamente o attraverso la collaborazione con i soggetti del Terzo settore. In queste settimane si stanno definendo gli spazi che saranno dedicati al servizio sociale anche negli edifici oggetto di riqualificazione.

Occasione per recuperare e rifunzionalizzare il patrimonio

In coerenza con la strategia del vigente PGT, gli edifici individuati – nelle intenzioni dell’amministrazione - costituiranno “l’occasione per implementare ulteriormente il recupero e la rifunzionalizzazione del patrimonio in disuso, mentre per le aree sarà un’occasione di rigenerazione urbana. Frutto di un’attenta analisi urbanistica e nell’ottica della città a 15 minuti, la scelta degli spazi è stata fatta prendendo in considerazione l’accessibilità, ciclo-pedonale e con il trasporto pubblico, delle aree, la coerenza dell’intervento edilizio rispetto al contesto insediativo, l’attrattività dell’area valutata sulla base della presenza di altri servizi e attività”.

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