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Il progetto Erasmus+ per favorire l'inclusione dei ragazzi disabili nel mondo lavorativo

Protagonisti dello scambio una trentina di ragazzi diversamente abili dell'Associazione Cometa di Como e di Tempe Apsa.

Il progetto Erasmus+ per favorire l'inclusione dei ragazzi disabili nel mondo lavorativo
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MILANO - Si è chiuso con il saluto del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dell'assessore alle Politiche sociali, Alessandra Locatelli, lo 'scambio culturale' previsto dal programma Erasmus+ della 'Cátedra de Discapacidad y Empleabilidad' dell'Università 'Miguel Hernandez' di Elce nella provincia spagnola di Alicante.

L'importanza di includere i ragazzi disabili nel mondo lavorativo

Protagonisti dello scambio una trentina di ragazzi diversamente abili dell'Associazione Cometa di Como e di Tempe Apsa, una realtà che sviluppa attività per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.

"Sono contento - ha detto il governatore - dell'esperienza che avete vissuto, questa è la strada giusta. L'hanno detto i ragazzi e l'hanno ribadito gli educatori: il lavoro è qualcosa che rende la persona umana felice e consapevole della bellezza della vita. È bello se si fa qualcosa, se si può donare agli altri, se si ha la possibilità di confrontarsi. Quindi mi fa piacere che voi abbiate intrapreso questa strada, che stiate percorrendo questo percorso e noi saremo sempre pronti a realizzare qualunque tipo di iniziativa che vi possa aiutare a fare ancora di più, a ottenere ancora più risultati, a essere ancora più felici della vostra vita e consapevoli della gioia e dell'impegno che mettete nelle vostre attività".

Le parole di Alessandra Locatelli

Locatelli ha poi affermato: "Quello di oggi è stato un bellissimo e preziosissimo momento di incontro e confronto. Nei mesi scorsi ho avuto l'occasione di conoscere le attività di Cometa e di apprezzare la loro straordinaria capacità di offrire a tutti i ragazzi occasioni di inclusione lavorativa. Il lavoro rappresenta un importante fattore di riconoscimento sociale e l'inclusione anche nel mondo lavorativo è uno degli obiettivi perseguito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il confronto con modelli attivati anche in altri Paesi è importante per riuscire ad attuare politiche che siano in grado di garantire sempre di più a questi ragazzi percorsi di vita autonomi e indipendente".

"Regione Lombardia - ha sottolineato l'assessore - da tempo è in prima linea nel sostenere percorsi di inclusione sociale, formativa e lavorativa. Il lavoro è un punto di partenza fondamentale per dare ai ragazzi e alle loro famiglie maggiori certezze circa il futuro. Abbiamo ancora molto lavoro da fare insieme, ma le energie che si sprigionano da queste bellissime esperienze fanno da traino per istituzioni ed enti del Terzo settore stanno già tracciando la strada per un futuro migliore".

Lavoro, famiglia e socialità come valori del progetto

Alessandro Mele, direttore generale di Cometa, ha parlato della parte di ‘visione’ che contraddistingue questo progetto. “Stiamo imparando da questi ragazzi – ha concluso - che la famiglia è allargata. Tutti loro ci hanno detto di sentirsi in famiglia. Da qui un'idea di famiglia e di socialità che la Regione Lombardia sta ampliando grazie ad una serie di politiche che, anche attraverso strumenti come la Dote, ci permettono di offrire maggiori opportunità non solo trovando un lavoro, ma anche un contesto di vita. Perché questi ragazzi hanno sì bisogno di trovare un'occupazione, ma anche di avere un contesto e di diventare adulti".

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