fino al 30 giugno 2024

Apre al Mudec di Milano la mostra “Picasso. La metamorfosi della figura”

La mostra racconta il processo creativo di Picasso anche attraverso videoinstallazioni che accompagnano il visitatore lungo il percorso della mostra

Apre al Mudec di Milano la mostra “Picasso. La metamorfosi della figura”
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Giovedì 22 febbraio apre al Mudec di Milano, in via Tortona 56, la mostra “Picasso. La metamorfosi della figura” che accoglierà i visitatori fino al 20 giugno. In esposizione più di quaranta opere del grande maestro spagnolo tra dipinti, sculture, insieme a 26 disegni e bozzetti di studi preparatori. (Foto di copertina: Donna che gioca in spiaggia - Femme jouant sur la plage 1928, olio su tela)

Apre domani al Mudec di Milano la mostra “Picasso. La metamorfosi della figura”

MILANO - Apre domani al Mudec la mostra “Picasso. La metamorfosi della figura”, prodotta da 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore e promossa dal Comune di Milano-Cultura, con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia e il sostegno di Fondazione Deloitte, Institutional Partner della mostra, in programma fino al 20 giugno.

In esposizione più di quaranta opere del  grande maestro spagnolo

L’esposizione, curata da Malén Gual, conservatrice onoraria del Museo Picasso di Barcellona, insieme a Ricardo Ostalé, porta a Milano oltre quaranta opere del maestro spagnolo, tra dipinti, sculture, insieme a 26 disegni e bozzetti di studi preparatori, del preziosissimo Quaderno n. 7 concesso dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso - Museo Casa Natal di Malaga.

Con questo allestimento - spiegano i curatori - il Mudec, Museo delle Culture di Milano, propone al pubblico di leggere la ricchissima produzione di Picasso – dalle opere giovanili fino alle più tarde – alla luce del suo grande interesse per le fonti artistiche ‘primigenie’, per l’‘arte primitiva’, e racconta questa costante rielaborazione intellettuale e l’eredità artistica della sua visione attraverso un progetto espositivo appositamente pensato per essere ospitato nel Museo che racconta le culture del mondo e la loro reciproca e costante influenza.

Testa di donna – Tête de femme 1926, olio su tela

Col ritorno al “primitivismo”, intorno al 1925, l’artista trae gli strumenti del linguaggio plastico da esempi africani, ma anche da esempi neolitici e proto-iberici (della Spagna preromana), prende spunto dall’arte oceanica, dall’antica arte egizia e da quella della Grecia classica (vasi a figure nere).

Picasso inventa trasposizioni, rimodella figure dai volumi sproporzionati, in una costante metamorfosi delle figure che spesso hanno una forte connotazione erotica, e che governeranno l’evoluzione della sua pittura e della sua scultura, soprattutto nei momenti di crisi personale o sociale.

In mostra di nuovo anche la “Femme nue”

Il progetto sarà anche l’occasione per rivedere ospitata al MUDEC, dopo anni, la “Femme nue” appartenente alle collezioni civiche milanesi, meraviglioso dipinto che fu fondamentale preludio al capolavoro picassiano “Les Demoiselles d’Avignon”, in dialogo con magnifici dipinti di maschere.

In un gioco di specchi e rimandi che dal più remoto passato guarda al contemporaneo, la selezione della produzione del Maestro spagnolo presentata in mostra è in dialogo con un corpus di fonti antiche e reperti archeologici ed etnografici, grazie anche alle ricche collezioni del MUDEC e alla collaborazione delle conservatrici del Museo al progetto.

Uno sguardo al presente ma con radici salde nel passato

La mostra, dunque, guarda al primitivo per spiegare come l’opera di Picasso abbia affondato le sue radici nel passato, ma guarda anche al presente per fornire una chiave di lettura della evoluzione della pittura contemporanea e delle nuove generazioni di artisti africani che si sono trovati a confrontarsi con il genio spagnolo, e ne hanno assorbito/rifiutato – sicuramente rielaborato - il suo linguaggio e la sua visione.

La mostra racconta il processo creativo di Picasso anche attraverso le videoinstallazioni a cura di Storyville raccolte sotto il titolo A Visual Compendium, che accompagnano il visitatore lungo il percorso della mostra. Info su www.mudec.it

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