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Al Centro Donna di Via Faenza nasce uno sportello accoglienza per i rifugiati ucraini

Santo Minniti: "Svariate iniziative di solidarietà spontanea e una grande disponibilità delle famiglie del territorio ad accogliere chi fugge dalla guerra".

Al Centro Donna di Via Faenza nasce uno sportello accoglienza per i rifugiati ucraini
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Il Municipio 6, in collaborazione con l'Associazione Telefono Donna, apre uno sportello per l'accoglienza dei profughi ucraini in Via Faenza.

Aperto lo sportello accoglienza per i profughi al Centro Donna

MILANO - Corsi di italiano, mediazione culturale, orientamento ai servizi e supporto psicologico. Ma anche spazio gioco per bambini ucraini e di aggregazione per le donne, dove chi fugge dalla guerra possa sentirsi ancora a casa, tra famiglie che parlano la propria lingua.

E parte proprio dal concetto di casa "V DOMI" - in ucraino: "a casa" - il progetto del Municipio 6 in collaborazione con l'Associazione Telefono Donna che punta a realizzare nel Centro Milano Donna di viale Faenza 29 un luogo di accoglienza e di servizi, ma anche d'incontro delle tante energie che cittadini e associazioni stanno dimostrando in riferimento all'emergenza.

La dichiarazione di Santo Minniti

"La risposta di cittadini e associazioni di fronte all’emergenza Ucraina è stata fin qui straordinaria: svariate iniziative di solidarietà spontanea e una grande disponibilità delle famiglie del territorio ad accogliere chi fugge dalla guerra. Ma la risposta a questa crisi deve essere di comunità, a supporto sia delle famiglie ucraine arrivate in città, sia di quelle milanesi che le accolgono, spesso senza aiuto o intermediazione di altri enti. Il progetto “V DOMI” nasce da questa volontà: offrire un luogo di sollievo per loro e uno spazio di attivazione del territorio, in cui far convergere le energie e la solidarietà di chi vuole dare una mano" dichiara Santo Minniti, presidente del Municipio 6.

"Accanto ai servizi offerti direttamente all'interno dello spazio, il Municipio 6 ha infatti previsto la pubblicazione di un avviso pubblico per raccogliere le disponibilità di associazioni, commercianti, società sportive e singoli cittadini ad offrire servizi e opportunità (dall' attività sportiva gratuita per bambine e bambini fino ai servizi per la cura della persona), e per coordinate le attività di volontariato per l'emergenza.

E c’è già chi si è candidato per offrire voucher per il taglio di capelli, buoni per lavanderia, fino a decine di pasti gratuiti al giorno. Perché l’idea del progetto è anche questa: rispondere a bisogni quotidiani delle tante famiglie ucraine con scarse disponibilità economiche, senza pesare sui bilanci di chi accoglie.

Le parole dell'assessora Gisotti

L’assessore al Welfare, Pari opportunità e Coesione sociale Francesca Gisotti aggiunge che “il coordinamento delle tante forme di solidarietà che in questo periodo stanno emergendo nella nostra città diventa sempre più importante per evitare il rischio di disperdere le forze. Gli aiuti per essere efficaci devono rispondere a precisi bisogni e necessità ed essere ben coordinati sia nelle fasi di raccolta che in quelle di consegna. La costruzione di una rete di sostegno che parta dal territorio ci pare la modalità più efficace per sperimentare come insieme sia possibile affrontare anche le situazioni più complesse”.

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