ignoranza umana

Si fanno un selfie col cucciolo di cervo morente e se ne vanno senza aiutarlo

L'Onorevole Brambilla: "Questa storia lascia amaro in bocca: bastava veramente pochissimo per salvarlo".

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Oggi vi raccontiamo due storie, con due finali purtroppo molto diversi. La prima è quella di un cucciolo di cervo che, solo e denutrito, invece che essere soccorso, è stato trattato come una "bambola" di pezza da alcuni turisti che hanno addirittura fatto selfie con l'animale agonizzante che poi è morto. L'incredibile vicenda è avvenuta a Colico. La seconda è, invece, quella del piccolo cerbiatto Bambi, ricoverato al Cras “Stella del Nord”  di Calolzio con una frattura scomposta alla zampa posteriore, che lo rendeva incapace di seguire la sua mamma. Lui è stato salvato e presto potrà essere rimesso in libertà.

Selfie con il cucciolo di cervo agonizzante, poi morto

Purtroppo, come riporta Prima Lecco, non tutte le storie hanno un lieto: ne è prova quella di un cucciolo di cervo trovato solo nei boschi di Piona (Colico). La sua vicenda inizia quando cade in un fiume e viene recuperato da una persona in barca che lo salva. Viene quindi rimesso nel bosco, forse pensando che se la sarebbe cavata. Un grave errore, visto che questi animali sono delicati e sensibili e hanno bisogno dell'aiuto della mamma o, in alternativa, di persone qualificate. Intanto, oramai le possibilità di ricongiungimento con la cerva erano compromesse. Il giorno successivo viene avvistato nella zona adiacente all'abbazia di Piona, solo e abbandonato. Inseguiva disperatamente le persone per avere nutrimento e soccorso. Il povero cervo va incontro ai turisti e lecca i loro pantaloni, tanto era affamato e assetato: le persone, invece che contattare le autorità o il Cras, lo accarezzano (la madre non riconosce più i cuccioli se sente l'odore dell'uomo), lo mettono in braccio ai bambini e fanno addirittura dei selfie con lui, infrangendo non solo la legge, che impone di non toccare gli animali selvatici, ma anche il comune buonsenso. Dopo tre giorni passati in una condizione di assoluto abbandono viene ritrovato dalla polizia provinciale, steso nell'erba oramai in coma. Subito viene trasferito al Cras Stella del Nord dove viene messo in terapia intensiva: per lui però è ormai, troppo tardi, dopo tutto quel tempo passato senza cibo e acqua.

Il commento dell'Onorevole Brambilla

“Questa storia lascia amaro in bocca – commenta l'on. Brambilla -: bastava veramente pochissimo per salvarlo e invece tanta gente ha preferito disinteressarsi e fare i selfie. Si tratta di un atteggiamento terribilmente scorretto cui dobbiamo subito porre un freno tramite una campagna di informazione e sensibilizzazione che stiamo portando avanti tramite il nostro Cras: tutta la fauna selvatica va conosciuta per essere difesa e rispettata. Sono animali tutelati che rappresentano, secondo le leggi nazionali, un patrimonio indisponibile dello Stato ed è vietato toccarli o appropriarsene. In particolare, chiunque veda un cucciolo di cervo o di capriolo solo nel bosco non deve assolutamente avvicinarsi né toccarlo ma, semmai, assicurarsi a debita distanza che la madre non sia nelle vicinanze. Se risulta abbandonato e magari anche ferito deve contattare senza indugi la polizia provinciale e attendere sul posto l'intervento di persone esperte che sappiano come operare al meglio. In alternativa può sempre chiamare direttamente il nostro Cras “Stella del Nord” al numero 0341/1910881”.

I piccolo Bambi con la zampa rotta non poteva seguire la mamma

Fortunatamente però alle volte il lieto fine, per alcune storie, si riesce a trovare. E questa è una di quelle che apre il cuore, iniziata in  provincia di Como (per la quale la convenzione con il CRAS è stata firmata nei giorni scorsi), per la precisione da Carate Urio (Como). Era in condizioni molto gravi quand’è arrivato al CRAS di Calolziocorte e ha dovuto affrontare una complessa operazione chirurgica, ma grazie all’impegno dei veterinari, il dott. Reiner Schneider e il dott. Gianbattista Fornari, se la caverà e potrà ritornare nel bosco la prossima primavera. Intanto se ne prendono cura i volontari del Cras Stella del Nord: lo allattano con il biberon cinque volte al giorno e lo stanno abituando a mangiare erbetta fresca.

Guarda il video del piccolo Bambi:

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Il post operatorio prevede che lui rimanga in un piccolo box per quattro settimane, cosi da non caricare il peso sulla zampa operata; poi potrà trascorrere il tempo nei verdi prati della struttura. Prima però dovrà riprendere le forze e imparare a reggersi di nuovo sulle zampe.

Cosa fare quando si incontra un animale selvatico

A spiegare i pochi e semplici passi da compiere in caso di contatto ravvicinato con un cucciolo di animale selvatico è il Cras Stella del Nord, che in un post su Facebbok, proprio in seguito a queste vicende, ha raccontato:

Con la bella stagione è il momento delle passeggiate nei nostri meravigliosi boschi. Può capitare di imbattersi in un animale selvatico rimasto solo, magari ferito o comunque senza la mamma a prendersene cura. Come agire?

Cosa FARE:

  • Cerca di capire, sempre a distanza, se è ferito;
  • Non avvicinarti mai e non toccarlo in nessun caso;
  • Se ti sembra ferito, chiama la polizia provinciale o il Centro di Recupero Animali Selvatici attivo nel territorio in cui ti trovi e attendi istruzioni;
  • Se non è ferito e magari vedi anche la madre è nei paraggi prosegui la tua passeggiata senza spaventarlo: soprattutto i cuccioli di cervo e capriolo sono sensibilissimi allo stress e possono avere seri danni dai rumori molesti.

Cosa EVITARE:

  • Avvicinarti. Ovviamente ciò include toccarlo, nutrirlo, portarlo via, scattare selfie mentre lo abbracci (può sembrare ironico, ma succede davvero).

Inoltre se un cucciolo di cervo, capriolo o di un altro animale è in mezzo ad una strada chiama subito il Centro di Recupero Animali Selvatici attivo nel territorio in cui ti trovi, attendi istruzioni e cerca di evitare che venga investito, magari mettendo l'auto con il triangolo di emergenza prima di lui, sempre a debita distanza.

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