Protesta taxi a Milano: la città si sveglia (ancora) senza auto bianche e sale la tensione
Si registrano anche aggressioni nei confronti di alcuni Ncc...
Il blocco delle auto bianche continua. A oltranza. E non sembra proprio che ci sia, in vista, una soluzione rapida... Nel frattempo i taxi sono introvabili in tutta la città (tranne per i servizi essenziali) e salgono le tensioni soprattutto con i noleggiatori. Si registrano, infatti, segnalazioni di aggressioni e alcune zone sembra siano praticamente "occupate" dai tassisti. Ma cosa sta succedendo?
Protesta taxi a Milano: la città si sveglia (ancora) senza auto bianche e sale la tensione
Una città senza auto bianche. No, non è la frase di un aspirante e improvvisato poeta simbolista... Ma la condizione in cui si è svegliata, questa mattina, ancora una volta, Milano. Il motivo? E' presto detto: la protesta dei tassisti va avanti senza sosta. E così i turisti restano a piedi, i posteggi sono vuoti e la città, in lungo e in largo, resta sprovvista dell'importante servizio. Fino a quando? Beh, di certo per tutta la giornata di oggi, mercoledì 13 luglio 2022, visto che si attendono novità dalla Capitale.
Perché a provocare il malcontento, sfociato nella protesta, è sempre il mancato stralcio da parte del Governo dell'articolo 10 del Dl Concorrenza, che, secondo l'interpretazione attuale da parte del settore, rischierebbe di consegnare il trasporto pubblico non di linea a società come Uber o ad altre multinazionali. E i tassisti di Milano, questo, non lo vogliono... Certo, la protesta meneghina fino a questo momento è stata più "dolce" rispetto a quelle inscenate nella Capitale o a Napoli.
Lì si sono schierati nelle principali piazze a Milano non si è andati oltre delle assemblee spontanee. Ma in qualche zona si sono comunque registrate tensioni. Con gli Ncc, soprattutto, nel mirino di qualche violento tassista che pare, in piazza IV Novembre, non ha preso molto bene il passaggio delle loro auto in servizio. E questo è un eufemismo... Sì, perché il presidente dell'associazione di categoria ha inoltrato una denuncia a Prefettura, Questura e Polizia locale, suggerendo interventi per scongiurare aggressioni. Ma non solo.
Nel documento si parla espressamente di "occupazione" di una piazza, IV Novembre, appunto, e lancio di oggetti contro i conducenti Ncc. Insomma una situazione che diventa sempre più tesa...
L'intervista a uno dei tassisti in sciopero
Linate, uno dei poli più importanti per i tassisti. Tutto fermo. Auto bianche vuote e conducenti in mezzo alla strada per un'assemblea spontanea. E' la situazione registrata ieri sera da un nostro collega che ha chiesto le ragioni di tale azione.
"Stiamo facendo un'assemblea pubblica ma anche servizio sociale - ha spiegato Roberto Magni, un tassista - La macchina che è appena partita aveva a bordo un bimbo di meno di 7 anni. Portiamo le donne incinta, portiamo i nostri anziani. Portiamo anche dei dottori negli ospedali, e pure quelle persone che sono costrette ad andare fuori Milano e non saprebbero che mezzo utilizzare. Cerchiamo di fare in modo che i nostri cittadini possano contare su un servizio sociale. Ora attendiamo una soluzione.
I nostri sindacati sono già a Roma e aspettano di essere ricevuti. Perché vogliamo lo stralcio dell'articolo 10 e consultare l'articolo 6. Non stiamo lavorando. Vorremmo lavorare, guadagnare, andare in ferie, dire alle nostre famiglie che non ci sarà un problema. Siamo più di 40mila in tutta Italia che stiamo cercando di risolvere la situazione. Le idee non mancano. Metteremo altri taxi, faremo i doppi turni. Faremo tutto quello che si può fare. Siamo tanti e tanto diversi. Ma tutti hanno la propria storia. C'è chi ha il mutuo, chi il debito per la licenza. Insomma, tante storie. Siamo qui e dobbiamo dire di no alla gente. Ci dispiace. Non lavorare è una cosa brutta ma dobbiamo farlo per il nostro futuro.
Uber quando arriverà, con tutti i soldi che ha, abbasserà i prezzi, farà in modo che tutti falliscano. Tutti tranne loro. Ho comprato la licenza oltre venti anni fa. Forse con la liquidazione, che consiste nel rivendere la licenza, potrò passare una vecchiaia minimamente serena. Perché come artigiano la pensione è bassa. E il 20 per cento della licenza la restituiamo al Comune e agli Enti. Siamo in difficoltà. Google, Amazon, Apple hanno investito in Uber. Come facciamo a fare concorrenza a loro? Chiediamo solo di lavorare. Non siamo una lobby".