Manichini che rappresentano cadaveri a bordo di una zattera in Darsena
L’opera di denuncia che ha scioccato molti milanesi è il proseguimento di un percorso artistico iniziato con "Cada_veri", il telo dipinto a olio da Pregoni lo scorso aprile.
Molti milanesi sono rimasti stupiti nel vedere da lontano una zattera che galleggiava in Darsena con a bordo quelli che sembravano cadaveri.
"Cadaveri" a bordo di una zattera in Darsena
MILANO – L'installazione ha destato scalpore, anche perché da lontano non era perfettamente riconoscibile e i passanti hanno pensato a una presenza umana su una zattera che navigava sul Naviglio, vicino alla Darsena.
Una scultura in memoria del massacro di Bucha
Ma si è trattato di un’opera artistica: una piccola chiatta su cui giacciono cadaveri, morti che tornano a galla. L'autore è Angelo Orazio Pregoni che ha realizzato questa scultura in memoria del massacro di Bucha in Ucraina.
Un percorso artistico iniziato col dipinto "Cada_veri"
La scultura en plein air, performance abusiva, è il proseguimento ideale di un percorso artistico iniziato con il telo dipinto a olio da Pregoni lo scorso aprile nella passerella di Porta Genova "Cada_veri", rappresentazione di tre corpi umani, disposti iconograficamente come i cadaveri di Bucha, e affiancati in quell'occasione da tre persone reali, distese a terra per simularli e denunciare quanto stava accadendo in Ucraina, in contrapposizione con chi sosteneva che era tutto finto.
L'arte su una zattera: un'opera schock
Ora i cadaveri sono rappresentati nella scultura della Darsena, un’opera di denuncia e uno shock per molti milanesi. L'idea di Angelo Orazio Pregoni è quella di generare un'installazione silenziosa, eppure assordante. "I morti di quella strage inumana meritano un'immagine pura che superi i confini della guerra - spiega Pregoni -. Quelle persone senza un volto, senza una storia raccontata, senza un motivo per morire devono essere un monumento scolpito nel nostro animo.
L'arte sempre più spesso è immateriale e trascende la vita che scorre e a volte si spezza. Credo sia compito preciso dell'artista sporcarsi le mani per primo e rimuovere dagli occhi e dalle coscienze quella artefatta ipocrisia che conduce le persone lontano dalla realtà e dalla compassione. L'arte è storia solo se l'artista si assume i rischi della storia".
Realizzata con lo scultore Marco Ventura
I fantocci che galleggiano sulla zattera sono stati eseguiti dallo stesso artista insieme allo scultore e scenografo Marco Ventura. Dal ponte che collega le due sponde della Darsena è sospesa una gigantografia su telo nautico microforato che riporta una stampa del dipinto originale "Cada_veri". L'artista non è nuovo alle performance d’impatto, tra dipinti di nudi femminili mostrati al pubblico per rappresentare la condizione femminile e la necessità del riconoscimento di molti diritti, a opere sul tema gender.