Truffa all'Inps: sequestrati 500mila euro ad alcune sigle sindacali
Possibile truffa perpetrata ai danni dell’Inps dalle associazioni attraverso l’indebita fruizione di “aspettativa sindacale non retribuita”.
Le indagini in corso dal dicebre scorso rivelano fatti che portano a un sequestro di migliaia di euro.
Truffa ai danni dell'inps
MILANO – I finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito il sequestro preventivo di oltre 500mila euro nei confronti di alcune sigle sindacali.
L’ipotesi di reato, per la quale sono in corso le indagini preliminari, delegate al Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Milano, riguarda una possibile truffa perpetrata ai danni dell’Inps posta in essere dalle associazioni attraverso l’indebita fruizione di “aspettativa sindacale non retribuita”.
Un istituto che riconosce il diritto del lavoratore, eletto al fine di ricoprire una carica sindacale, di poter essere collocato in aspettativa non retribuita percependo la sola retribuzione dal sindacato (e non più dal datore di lavoro originario) beneficiando della contestuale contribuzione figurativa. In sintesi, il lavoratore vede riconosciuti dall’Inps, ai fini pensionistici, i contributi maturati, senza che né il datore di lavoro né il sindacato abbiano effettuato versamenti in denaro. Il beneficio di natura finanziaria viene riconosciuto a condizione che il lavoratore/sindacalista abbia prestato la propria attività lavorativa per un periodo minimo di sei mesi presso il datore di lavoro “distaccante”.
Le indagini della Guardia di finanza
Allo stato delle indagini, dalle investigazioni effettuare dal Nucleo Pef di Milano, con l’ausilio di funzionari Inps, risulterebbe che numerosi sindacalisti, pur lavorando in via esclusiva presso le associazioni sindacali, sarebbero stati formalmente assunti da società compiacenti senza avervi mai lavorato effettivamente, al solo fine di consentire ai sindacati di appartenenza di fruire dello sgravio contributivo. L'attività costituisce lo sviluppo dell’indagine che aveva già portato, nel dicembre dello scorso anno, a dare esecuzione a un analogo provvedimento cautelare, sempre nei confronti di sindacati operanti sul territorio nazionale, finalizzato al sequestro di oltre 600mila euro.