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Tensione al Corvetto: disordini e incendi dopo la morte di Ramy

Secondo i familiari e gli amici, Ramy sarebbe stato investito dalla pattuglia durante l'inseguimento

Tensione al Corvetto: disordini e incendi dopo la morte di Ramy
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Il quartiere Corvetto vive ore di altissima tensione dopo la morte di Ramy Elgaml, 19enne deceduto nella notte tra domenica e lunedì in un incidente stradale al termine di un inseguimento con i carabinieri. La tragedia ha scatenato rabbia e proteste tra i giovani della zona, degenerando in disordini che hanno coinvolto strade, mezzi pubblici e residenti. (foto da pagina facebook e video da Milanobelladadio)

Disordini e incendi dopo la morte di Ramy

MILANO - L'incidente, avvenuto in via Ripamonti, ha visto il giovane perdere il controllo dello scooter su cui viaggiava. Secondo i familiari e gli amici, Ramy sarebbe stato investito dalla pattuglia durante l'inseguimento, una versione che le indagini non hanno confermato. Domenica sera, nel punto dell'incidente, un presidio pacifico è stato sconvolto da un’auto che ha investito quattro ragazzi, uno dei quali è in gravi condizioni.

Disordini e vandalismi

Da lì, la situazione è rapidamente degenerata. Tra domenica sera e martedì, le strade del Corvetto sono state teatro di incendi dolosi, atti vandalici e scontri con le forze dell’ordine. Cassonetti dati alle fiamme, petardi, lanci di bottiglie e cestini rovesciati hanno trasformato alcune vie in un campo di battaglia. La notte di lunedì è stata particolarmente critica: un gruppo di giovani ha bloccato e vandalizzato un autobus in viale Omero, costringendo i passeggeri alla fuga.

Un quartiere in ostaggio

Gli abitanti del Corvetto si sentono intrappolati in una spirale di violenza. "Non ci sentiamo più sicuri", lamentano molti, soprattutto gli anziani della zona. Tra gli incendi appiccati e i vetri infranti, la rabbia si mescola alla paura e a un senso di impotenza.

L’arresto e le richieste di verità

La polizia, intervenuta con cariche di alleggerimento, ha arrestato un 21enne di origine montenegrina, accusato di aver partecipato attivamente ai disordini. Intanto, amici e parenti di Ramy continuano a chiedere giustizia, reclamando la visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza per chiarire le circostanze della tragedia.

Le domande del quartiere

Mentre gli amici ricordano Ramy come un ragazzo senza problemi, il quartiere si interroga sulle cause profonde di questa rabbia giovanile. "Questi ragazzi sono figli del nostro quartiere", osserva un residente. "Perché distruggono ciò che appartiene anche a loro?" Un quesito che si somma alla frustrazione di una comunità già segnata da marginalità e tensioni sociali.

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