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Studenti in gonna "antiviolenza", continua la protesta contro il prof che li ha allontanati

Il docente ha dichiarato di essere aperto al dialogo ma di non avere nessuna intenzione di chiedere scusa o arretrare di un millimetro.

Studenti in gonna "antiviolenza", continua la protesta contro il prof che li ha allontanati
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E' passato quasi un mese da quando, il 25 novembre 2021, giorno dedicato alla violenza sulle donne, al liceo scientifico Bottoni di Milano si è scatenato l'inferno: alcuni studenti  hanno deciso di vestirsi con la gonna. Un gesto che probabilmente pensavano sarebbe rimasto tra le mura della scuola e che invece con la cassa di risonanza dei social ha fatto il giro d'Italia. Soprattutto, perché il docente di Storia e Filosofia Martino Mora non ha gradito il loro abbigliamento e li ha allontanati dall'aula... venendo a sua volta allontanato dalla Preside della scuola. Il docente, ad oggi, continua a non pentirsi e a rivendicare la sua decisione: nel frattempo gli studenti non hanno smesso di boicottare le sue lezioni.

La quinta continua con lo "sciopero"

E' passato quasi un mese e di ore di lezione ne sono trascorse molte, ma quelle del professor Mora (per la precisione tre ore di filosofia e due di storia alla settimana) continuano ad essere saltate dai ragazzi che frequentano la quinta e che quest'anno avranno la maturità, fortemente convinti della loro scelta di venire a scuola in gonna e contrari al comportamento del professore. La terza e la quarta che avevano iniziato a loro volta lo sciopero delle lezioni sono tornate a frequentarle, ma l'osso duro dei più grandi non ha alcuna intenzione di mollare. Su Facebook Mora ha dichiarato:

 

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"Abbiamo ampiamente e ripetutamente chiarito le posizioni. Ho ribadito costantemente la mia: dialogo sì, ogni volta che lo vorranno, negoziazione no. Sui principi non si negozia. Non esiste alcun diritto al travestitismo ( di qualsiasi tipo ) in classe, nè mai esisterà. Per questo hanno deciso di continuare lo sciopero. E' una decisione che accetto serenamente. Ma possono proseguire fino al 2050. Non retrocederò di un millimetro."

Il Professore non retrocede di un millimetro

A "Libero" il professore ha dichiarato:

«La cosa che mi lascia perplesso è che questi ragazzi hanno la maturità. Ma a loro sembra non interessare nulla. Quando ci sono le mie lezioni vanno in biblioteca a studiare oppure esco io dall'aula. Dicono che stanno studiando da soli. Ma alcuni non capiscono con le spiegazioni», prosegue, «chi dovrebbe intervenire di fatto li sostiene, godono del sostegno più o meno esplicito della preside che non ha preso alcun tipo di provvedimento nei loro confronti.

Già eravamo indietro con il programma... ma io non retrocedo di un millimetro. La preside mi ha detto che dovrei chiedere scusa ma non capisco per quale motivo. Uno chiede scusa se ha sbagliato qualcosa. Quei vestiti erano inaccettabili. Ma questa è la deriva che sta prendendo la scuola. C'è una forte componente di sinistra. La scuola è roba loro.

La sinistra italiana comanda all'interno. Chi esprime le proprie idee non va bene perché non è allineato. Ma di fatto sta diventando una scuola totalitaria. Queste tendenze non sono ostacolate come dovrebbero essere ostacolate e a volte sono assecondate. La mentalità della sinistra ha il potere perché determinate mode vengono solleticate e favorite. Io ho parlato a lungo con questi ragazzi, glielo posso garantire. C'è anche una componente che vorrebbe tornare in classe».

La Preside sostiene l'iniziativa

Secondo la Preside, Giovanna Mezzatesta, candidata alle ultime amministrative con il sindaco Sala, la decisione del professore di non fare lezione agli studenti in gonna li avrebbe privati del diritto allo studio di cui tutti gli studenti godono.

 

 

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