Strage di via Palestro, 28 anni fa la mafia attaccò Milano
Alessandro Ferrari, Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno e Driss Moussafir rimasero uccisi nell'attentato del 1993.
La vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, ha partecipato questa mattina a Milano, su delega del presidente Attilio Fontana, in rappresentanza della Regione Lombardia, alla commemorazione della strage di via Palestro, in ricordo del terribile attentato che spezzò la vita a cinque persone: Alessandro Ferrari, Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno e Driss Moussafir, ferendone altre dodici e sfregiando un luogo della cultura di Milano.
Il ricordo di Moratti
"Fu una notte orribile, di paura, di angoscia - ha detto Letizia Moratti - di ritorno con la memoria al passato, quando altri terribili attentati colpirono Milano. Lo spostamento d'aria e il boato si sentirono in tutta la città. Sembrava che Milano fosse diventata l'obiettivo di un bombardamento, disse qualcuno a ragione.
La violenza terroristica - ha aggiunto la vicepresidente - qualsiasi sia la sua matrice, cerca di minare la convivenza civile e imporre la volontà degli assassini su quella della collettività e sulle regole democratiche che la nostra società si è data, utilizzando l'arma del terrore. Un terrore che ci dovrebbe indurre istintivamente alla fuga. Fuggire l'orrore dei corpi dilaniati con la paura di diventare a nostra volta vittime casuali, come lo furono quelli che in quella sera persero la vita o furono feriti dalla tremenda esplosione. Però non fuggì l'agente della polizia locale Alessandro Ferrari, che accortosi del pericolo fece in modo di salvare la vita di inermi passanti, né fuggirono dal loro dovere i Vigili del Fuoco: La Catena, Pasotto, Picerno che cercarono di intervenire. Pagarono un terribile prezzo perdendo il bene più prezioso, la vita.
Uccisi per difendere altre persone
"La possibilità di un futuro, i loro sogni e speranze, tutto gli fu strappato in un momento, strappati all'affetto delle loro famiglie, dei loro amici. Ligi al dovere e sacrificandosi per gli altri, diedero l'immediata risposta dell'Italia migliore alla mafia, dando l'esempio e indicando la via per il fallimento della sua strategia.
Non possiamo che essere loro grati e stringerci attorno alle loro famiglie che tanto hanno sofferto - ha concluso Letizia Moratti -. È importante che si commemori il loro sacrificio, per ricordare e perché le istituzioni democratiche sono il punto di riferimento e un baluardo di legalità contro gli abusi, le prepotenze, la violenza attraverso i quali le mafie vogliono imporsi, facendo spesso di chi socialmente è più fragile, degli inermi, la principale vittima. La vita spezzata di Driss Moussafir li rappresenta simbolicamente tutti"
Sala: "Quando la mafia attaccò Milano"
27 luglio 1993: Milano non dimenticherà mai la strage di via Palestro. 28 anni dopo la nostra comunità si stringe unita nel ricordo commosso di chi è stato vigliaccamente ucciso dalla mafia. Quella sera sono morti 5 innocenti e anche quest’anno voglio ricordarli uno per uno: i vigili del Fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno, l'agente di Polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, un cittadino marocchino milanese come noi.
Nell'estate del 1993 la mafia ha attaccato Milano, città capofila del contrasto alla corruzione. Da quell’anno la nostra città ha preso ogni iniziativa possibile per far capire alla criminalità organizzata e ai corrotti che qui per loro non esistono né spazio e né tolleranza e mai ci saranno.
Una Milano senza mafie è una città più libera, più ricca e più sicura, in grado di creare lavoro e diventare più equa. Legalità e onestà sono i fari che orientano la rotta di questa città, la fanno crescere e le consentono di attrarre nuovi cittadini provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo.
Il ricordo dei Vigili del fuoco
A distanza di 28 anni i colleghi dei Vigili del fuoco uccisi continuano a ricordare le loro morti. In un post su Facebook corredato da un lungo video commemorativo l'Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari - Sezione Milano-Lodi scrive:
Il 27 luglio del 1993 un'autobomba squarciò il silenzio della notte di Milano: nei pressi della Galleria d’Arte Moderna, in via Palestro, i vigili urbani notarono del fumo bianco uscire dai finestrini di un’automobile lì parcheggiata e chiamarono i vigili del fuoco.
Poco dopo l’arrivo della squadra ci fu l’esplosione che travolse e uccise i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, il vigile urbano Alessandro Ferrari e il cittadino del Marocco Driss Mossafir. In pochi minuti accorsero numerose squadre, provenienti da tutti i distaccamenti di Milano, e spensero l'incendio generato dall'esplosione mettendo in sicurezza tutta l'area intorno a via Palestro.
Per non dimenticare le vittime di quell'attentato.