il binario della memoria

Stazione Centrale, Liliana Segre inaugura un totem informativo al Binario 21

Da qui, dal binario 21, partivano i treni che trasportavano ebrei ed oppositori politici verso i campi di concentramento.

Stazione Centrale, Liliana Segre inaugura un totem informativo al Binario 21
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Il totem, inaugurato questa mattina, indica come raggiungere il Memoriale della Shoah a 200 metri dalla stazione Centrale. Da qui, dal binario 21, partivano i treni che trasportavano ebrei ed oppositori politici verso i campi di concentramento.

Segre inaugura un totem informativo al Binario 21

MILANO - È stato inaugurato alla stazione Centrale, grazie alla collaborazione tra il ministero della Cultura e Ferrovie dello Stato, il totem informativo sul Binario 21, da dove, durante la Seconda Guerra Mondiale, partivano i treni che trasportavano i deportati nei campi di concentramento.

La cerimonia di questa mattina

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti la senatrice Liliana Segre, che il 30 gennaio 1944 partì dal binario 21 su un convoglio diretto al campo di Auschwitz-Birkenau, il sindaco Giuseppe Sala, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, Luigi Ferraris, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, e Roberto Jarach, presidente del Memoriale della Shoah.

Le parole della senatrice a vita Segre all'inaugurazione

“Sono grata per questo totem – è intervenuta Segre – . È bello che a distanza di così tanti anni finalmente ci sia un punto in cui si ricordano quelle centinaia di persone deportate, non solo ebrei ma anche quelli che fecero la scelta coraggiosa di essere anti quel regime. Sono sicura che i viaggiatori, forse pochi ma spero tanti, passeranno davanti e avranno un pensiero perché ormai siamo in pochissimi a dire ‘io c’ero al binario 21’”.

“Mentre c’è rumore di guerra in Europa la parola libertà non va mai dimenticata, perché fa parte di noi. Quello che è successo è un’onta della storia – ha proseguito - . E dobbiamo ricordare che c’è anche chi ci ha portato alla libertà. Gli americani non vanno mai dimenticati perché sono loro, quei ragazzi che nei miei ricordi sono in technicolor, come in un sogno, che buttavano cibo a tutti, anche ai tedeschi, poverissimi dopo la guerra”.

“Questa per me, ogni anno, è una giornata di grande dolore”, ha sottolineato poi Segre. Il 6 febbraio 1944, infatti, la senatrice arrivò al campo di Auschwitz-Birkenau. “Ma dobbiamo tutti ricordare che ai grandi dolori di solito c’è una fine”.

Il sindaco di Milano

“Milano vuole preservare la memoria del male generato dall’odio etnico, dalle intolleranze verso il diverso e di un passato disumano – ha detto Sala - . Allo stesso tempo, è una città che vuole guardare al futuro per costruire un domani migliore e aiutare a far crescere i giovani coscienti, istruiti e consapevoli. La costruzione di una memoria condivisa nasce dal contributo di tutti. Non possiamo dividerci su un tema del genere e sarà solo così che continueremo a costruire una società sempre più libera intollerante e democratica”.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

“A poche settimane dall’assunzione del mio incarico – ha ricordato Sangiuliano - l’amica senatrice Ester Mieli mi rappresentò la giusta osservazione della senatrice Segre, che aveva notato come all’interno della stazione Centrale di Milano mancasse una segnaletica storica in grado di indirizzare i visitatori - che qui sono milioni l’anno - verso il Binario 21 e il Memoriale della Shoah.

Accolsi immediatamente questa sacrosanta esigenza condividendone in tutto il valore etico e morale. Il Binario 21 è uno dei luoghi simbolo di quella immane tragedia che fu la Shoah, perpetrata dal nazifascismo, di cui va ribadita sempre l’unicità, l’unicum dell’efferatezza nella storia dell’umanità. La memoria non deve essere mera e sterile rievocazione del passato ma deve essere l’antidoto affinché non si commettano gli errori e in questo caso deve costituire un antidoto contro l’antisemitismo sentimento abietto e inumano”.

“Basta che anche una sola persona – ha sottolineato poi - si fermi a riflettere, a ragionare a rievocare e si appassioni a coltivare la storia di questa immane tragedia. Allora avremo fatto una buona cosa. Tante altre cose dovremmo fare e siamo pronti a farle”.

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