In zona San Siro

Bagno chimico si ribalta e fa causa al Comune: perde in secondo grado, ora dovrà risarcire 9mila euro

E' successo nel 2017 durante l'evento "la montagnetta di San Siro" organizzato dai licei milanesi sul Monte Stella

Bagno chimico si ribalta e fa causa al Comune: perde in secondo grado, ora dovrà risarcire 9mila euro
Pubblicato:
Aggiornato:

Oltre al danno, la beffa. E' successo a un ragazzo che nel 2017 aveva partecipato all'evento "la montagnetta di San Siro", festa dei licei milanesi. Nell'occasione, mentre si trovava dentro a un bagno chimico, qualcuno ha spinto la cabina facendola ribaltare. Il giovane, nella caduta, si era provocato delle contusioni. Aveva quindi deciso di denunciare il Comune di Milano per l'accaduto. La vicenda era finita in Tribunale coi giudici che, in primo grado, gli avevano dato ragione. Ora però, nel secondo grado di giudizio, la sentenza è stata ribaltata e dovrà risarcire l'Amministrazione comunale di 9mila euro.

Bagno chimico si ribalta e fa causa al Comune: perde in secondo grado

Il secondo grado di giudizio ha ribaltato la precedente sentenza che gli aveva dato ragione e ora dovrà pagare il risarcimento. E' questo quanto hanno deciso i giudici in merito a una vicenda avvenuta nel 2017 e che ha visto come sciagurato protagonista un giovane che aveva partecipato all'evento "la montagnetta di San Siro" organizzato dai licei milanesi sul monte Stella.

Quella sera, verso le 2 di notte, il ragazzo era entrato in un bagno chimico quando qualcuno ha spinto la cabina facendola ribaltare. Oltre allo spavento il giovane si è rimediato anche diverse contusioni. A seguito dell'accaduto il giovane aveva deciso di fare causa al Comune di Milano perché secondo lui il bagno chimico non era adeguatamente ancora al terreno.

La vicenda è quindi arrivata in Tribunale. Il primo grado di giudizio, lo scorso anno, gli aveva dato ragione: l'Amministrazione Comunale avrebbe dovuto risarcirlo di 9.489 euro per danni, oltre agli interessi e alle spese processuali. Dalla ricostruzione dei fatti era emerso che la cabina non fosse ancorato al suolo, ma solo appoggiata e quindi per i giudici questo "comportava notevole rischio per gli avventori, risultando così non stabili e non sicuri, essendo facilmente ribaltabili a causa di diversi fattori, quali forte vento, spinta dall'interno ad esempio per perdita di equilibrio, o dall'esterno (come era accaduto nel caso di specie) e riteneva che tale rischio e pericolo, essendo facilmente prevedibile e intuibile, doveva essere tenuto in considerazione dal custode che doveva porre in essere gli interventi necessari".

A un anno di distanza dalla prima sentenza, tuttavia, il secondo grado di giudizio in appello ha ribaltato completamente le sorti del processo.

Dovrà risarcire il Comune di 9mila euro

Questo perché il ribaltamento della cabina è avvenuto per "fatto doloso" commesso da terzi, come raccontato da un testimone in aula che ha assistito alla scena. Quest'ultimo ha dichiarato che quella sera ha visto una persona tentate di entrare in quel bagno chimico, ma trovandolo occupato è andato nella parte laterale sferrando poi un calcio contro il wc che si è ribaltato.

Per i giudici in appello è incontestato che il ribaltamento sia stato provocato da "un'azione violenta e intenzionale di un terzo soggetto, rimasto sconosciutoche aveva sferrato un calcio al bagno chimico" e che "l'evento lesivo è stato provocato dall'improvvisa ed estemporanea condotta tenuta dal terzo che, commettendo un atto doloso, ha provocato il ribaltamento del WC, interrompendo così il nesso di causalità tra la cosa in custodia e il danno".

Tra le contestazioni al Comune c'è anche quella relativa all'ancoraggio obbligatorio del bagno chimico. Su questo punto, però, dicono i giudici che non esiste alcuna norma tecnica che lo prescriva, in quanto questo tipo di wc mobili è progettato per essere spostato agevolmente.

Di fronte a queste motivazioni, il processo d'appello ha respinto la domanda di risarcimento del ragazzo. Oltre al danno, però, per lui arriva anche la beffa: ora infatti dovrà rifondere al Comune le spese di lite del doppio grado di giudizio: 5mila euro per il primo grado e 4mila per il secondo (quindi 9mila euro).

Seguici sui nostri canali