civico 27

Sgomberi in via Gola, in strada un corteo per dire basta: "Vogliamo la la sanatoria delle occupazioni"

Dopo lo sgombero delle case occupate un centinaio di persone è sceso in piazza per fermare gli sfratti.

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Nel pomeriggio di martedì 1 febbraio 2022, verso le ore 18, un centinaio di persone si è radunata in via Gola per protestare contro lo sgombero di un appartamento eseguito ieri mattina dalla Polizia di Stato.

(Foto e video pubblicati da Spazio Comune Cuore In Gola)

Ieri mattina sgomberate alcune case occupate

Verso le ore 08.30 della mattinata di ieri alcuni membri dello "Spazio Comune Cuore in Gola" avevano provato ad ostacolare l'inizio dell'attività dei poliziotti giunti in via Gola al civico 27 per riconsegnare l'alloggio all'Azienda Regionale di Edilizia Residenziale. Le operazioni, una volta allontanati i manifestanti, si sono svolte e concluse regolarmente senza turbative ulteriori.

Sui social il movimento "Spazio Comune Cuore in Gola" ha, fin dalla mattina di ieri, scritto:

"Lo sgombero di questa mattina avvenuto al civico 27 di via Gola è terminato. Il tentativo di ostacolare l' arrivo di funzionari dell' Aler e della polizia è un chiaro segnale che questo quartiere appartiene a chi lo abita. Anche oggi pomeriggio scenderemo in strada, ci vediamo alle ore 18 in via gola per ribadire che noi da qui non ce ne andiamo!"

Uno degli striscioni esposti durante il corteo

Manifestazione in via Gola contro lo sgombero delle case occupate

E così è stato: in segno di protesta per lo sgombero verso le 18 di ieri pomeriggio circa un centinaio di persone, fra cui, oltre ad elementi di area anarco/antagonista anche alcuni abitanti del quartiere, si sono date appuntamento in via Gola e, poco prima delle ore 19.00, hanno dato vita ad una manifestazione nelle vie limitrofe a quella dello sgombero, terminata verso le ore 20.00 con il ritorno in via Gola.

La Polizia ha per tutta la manifestazione attentamente monitorato tutto il movimento attraverso un dispositivo di sicurezza predisposto dalla Questura di Milano pronto a fronteggiare eventuali intemperanze.

Per i manifestanti una sanatoria è possibile: "Le case restino a chi le abita"

"Espellere gli abitanti in funzione del profitto e non del bisogno reale di una casa che tutti dovrebbero avere, che tutti devono avere secondo noi. Ed è per questo che dobbiamo organizzarci per fare in modo che gli sfratti non avvengano, né in questo né in altri quartieri. Dobbiamo costruire una battaglia dal basso che ha come obiettivo l'assegnazione delle case popolari, il blocco degli sfratti e degli sgomberi e della privatizzazione di tutto il patrimonio immobiliare pubblico. La sanatoria è una soluzione possibile e conquistabile nei quartieri e nella città. L'obiettivo che dobbiamo darci è ricomporre dal basso, organizzarci in tutti i territori, costruire mobilitazioni che individuano i responsabili dell'emergenza abitativa in città - Comune e Aler in primis. per cui organizziamoci, lottiamo insieme, uniti possiamo vincere."

Questo è un estratto del discorso fatto durante la manifestazione di ieri sera: l'obbiettivo di chi è sceso in piazza è quindi quello di garantire a tutti una casa e di stoppare la "privatizzazione delle patrimonio immobiliare pubblico".

"Basta sfratti, sgomberi e la militarizzazione dei quartieri. All'emergenza abitativa si risponde con l'occupazione delle case popolari sfitte, blocco degli sfratti, assegnazione del patrimonio immobiliare pubblico e con la sanatoria delle occupazioni."

Le richieste dei manifestanti e degli occupanti

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Lo stanziamento di Regione Lombardia

A dicembre 2020 Regione Lombardia ha approvato lo stanziamento di 42 milioni di euro, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, Stefano Bolognini, per la rigenerazione di quattro zone popolari di Milano: i quartieri Mazzini, Gratosoglio e via Gola e gli edifici di via Bolla 26/42.

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