Respinta l'archiviazione sulle morti Covid al Pio Albergo Trivulzio
Per i pm si doveva procedere con l'archiviazione. Ma il gip non ha accolto la richiesta: l'indagine andrà avanti per altri sei mesi...
I tanti, troppi morti Covid nella struttura milanese per anziani. E l'inchiesta, le indagini, le richieste di archiviare per l'assenza, secondo la Procura, di un "nesso" tra i decessi e le decisioni della dirigenza. Ma poi il colpo di scena...
Respinta l'archiviazione sulle morti Covid al Pio Albergo Trivulzio
Sarebbero ancora molte le zone d'ombra nella vicenda tragica del Pio Albergo Trivulzio a Milano. E per questo motivo il gip Alessandra Cecchelli non ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura e ha chiesto un supplemento di indagine di sei mesi, disponendo una perizia. Nello specifico, lo si ricorderà, si parla delle morti per Covid durante la prima ondata della pandemia nel 2020.
I pm avevano domandato che si procedesse con l'archiviazione del direttore generale Giuseppe Calicchio, che risulta indagato per omicidio ed epidemia colposi e per la violazione delle regole sulla sicurezza nella struttura, il Pio Albergo, appunto. Furono, in quell'occasione, 120 i morti in più rispetto alla media nel centro. Alla richiesta di archiviazione si erano opposti gli associati del sodalizio "Felicita", che rappresentano i famigliari degli anziani deceduti.
Secondo quanto emerso dal primo troncone di indagine, ci furono delle negligenze nella dirigenza del Pio Albergo che furono anche segnalate dal personale sanitario. Il decesso di ospiti, secondo i consulenti della Procura, furono in numero spropositato nonostante la diffusione del Covid in quel periodo fosse molto ampia.
E per questi motivi il gip ha deciso, come detto, di bocciare la richiesta di archiviazione, concedendo altri sei mesi ai pm per indagare ed evidenziare, anche attraverso una più articolata perizia, i motivi delle morti avvenute in quel periodo, circa, in totale, 400. Il legale dell'indagato è convinto che le indagini escluderanno le zone d'ombra sull'assistito, garantendo la piena disponibilità per fugare ogni possibile equivoco in una vicenda che ebbe un gran risalto mediatico e che provocò delle ripercussioni anche in ambito politico.
Ma per la Procura non ci sarebbe alcun nesso di causa effetto tra i decessi e le condotte della dirigenza della struttura.