Quartiere tenuto in pugno da una coppia di abusivi (e dal loro cane): così scompare il "Giardino segreto" di Gratosoglio
Una storia incredibile che arriva direttamente dalla periferia sud di Milano, dove due abusivi tengono in scacco un intero quartiere.
E' una storia incredibile quella nata un paio di mesi fa nella periferia di Milano, quartiere Gratosoglio, dove uno spazio comune e utilizzato da tutti i residenti è diventato abusivamente "proprietà privata" di una coppia che ha, da un giorno all'altro e senza alcun diritto, impedito l'accesso a chiunque.
Il giardino condiviso, costruito con amore dai volontari
Anni fa, proprio qui nella porzione di Anello di via Dei Missaglia, è nato il "giardino condiviso ( o giardino segreto": uno spazio verde del comune situato nel quartiere Gratosoglio di Milano, zona spesso difficile e periferica della metropoli, che grazie ai volontari della "Compagnia dell'Anello" è stato sistema e rimesso in sesto, diventando un fiore all'occhiello della zona.
Il "giardino condiviso", infatti, negli scorsi anni è stato utilizzato dall'intera collettività per eventi, pranzi in compagnia, progetti solidali, o anche come semplice luogo per rilassarsi e godersi un po' di verde in tranquillità. Tutto sotto l'accurata e amorevole gestione dei volontari che per lo spazio hanno firmato un regolare contratto, stipulato con il Comune per la porzione esterna, e con Aler per quanto riguarda gli orti.
Un progetto comune e aperto per chiunque avesse voglia di godere del Giardino e delle sue bellezze, un simbolo di vicinanza e di collettività capace di stupire in questa società dove spesso neppure si conoscono i vicini di casa.
Giardino condiviso chiuso abusivamente da una coppia
Mario Donadio a settembre, in qualità di volontario tutto fare che gestisce lo spazio, a settembre è stato tra i primi a scoprire l'amara notizia: una giovane coppia (un uomo e una donna incinta) erano entrati abusivamente nel giardino aprendo il lucchetto utilizzato per chiuderlo di notte, non avendo alcuna intenzione di andarsene. Da quel momento i due hanno stabilito che quella fosse casa loro, e lì sono rimasti.
Inutili le chiamate a Carabinieri e Polizia, gli interventi delle forze dell'ordine, gli appelli social e le richieste di aiuto al sindaco Beppe Sala: in tutti i (pochi) casi in cui la coppia è stata allontanata, si è poi ripresentata poco dopo, sfondando nuovamente il cancello e entrando abusivamente nell'area, minacciando e inveendo contro i volontari e cittadini che chiedevano loro di lasciare libero lo spazio.
Abusivi e distruttivi
E non è tutto: in questi mesi di abusivismo i due hanno completamente distrutto il giardino condiviso, rompendo gli addobbi, bruciando i mobiletti posizionati per far giocare i bambini, lasciando rifiuti ovunque, appiccando fuocherelli e piccoli incendi qua e là, senza alcuna cura e riguardo del lavoro altrui, privi del ben che minimo rispetto del bene comune.
Ad oggi infatti, proprio sul tavolo dove fino a due mesi fa si pranzava insieme e si tenevano laboratori per disabili e bambini, ci sono i resti di un "droga party, con tanto di bigiotteria (probabilmente provento di furto) gettata a terra assieme al resto.
Tutto il lavoro fatto in questi anni dai volontari è stato vanificato nel giro di poche settimane, come testimoniato sui social dallo stesso Mario Donadio.
La testimonianza di Donadio, ormai senza più speranza
Su Facebook il volontario della "Compagnia dell'Anello" denuncia:
"L’ultima volta in cui sono entrato nel giardino segreto era stato circa un paio di mesi fa. Da allora tanta acqua sotto i ponti è passata. Ho seguito le regole suggerite dalla legge (denunce e quanto altro) e a distanza di due mesi nessuno mi ha dato (anzi ci ha dato) riscontro chiaro sulla situazione in essere nei confronti dell’occupante.
Ne ho ascoltate di ogni, provenienti da più fonti. Qualcuno dichiara daspo, altri foglio di via, altri allontanamento, altri boh …. Quel che è certo è che la presenza del tipo in zona è stata ancora segnalata un paio di volte in questa ultima settimana. Ne è passata di acqua sotto i ponti e …. Stamane con un piccolo gruppo di persone siamo nuovamente entrati nel giardino dal lontano 15 settembre.
Lascio alle immagini il resto del racconto, affinché si possa far comprendere quanto rammarico debba subire un cittadino onesto, nel momento in cui viene a scoprire di non essere tutelato da parte di istituzioni/forze del ordine. Anni di volontariato per restituire un giardino degradato alla cittadinanza.
Anni di lavoro e qualche migliaio di euro spesi, che oggi sono terminati così come potete vedere."
Le foto dell'attuale stato di degrado del giardino
Un mese fa il cane della coppia ha ucciso un cagnolino
Non contenti di abitare abusivamente uno spazio comune, lasciato nel degrado più totale, la coppia è anche proprietaria di un amstaff, spesso liberato nell'area verde antistante il "giardino condiviso", senza alcun controllo e naturalmente guinzaglio o museruola.
Un animale che, evidentemente privo di alcun tipo di educazione, può diventare una vera e propria arma se non controllato adeguatamente. Un pericolo diventato purtroppo realtà ad ottobre quando il cane, lasciato libero e senza l'adeguato controllo, si è scagliato contro il cagnolino di un'anziana passante, senza lasciargli alcuno scampo e uccidendolo sotto gli occhi terrorizzati della padrona che non ha potuto fare nulla per evitarlo.
Allertati per l'accaduto gli Agenti della Polizia locale e i Carabinieri sono intervenuti sul posto, dove la ragazza occupante abusiva ha in un primo momento negato l’evento, dovendo poi ammettere l'accaduto quando le forze dell'ordine sono entrate nel giardino trovando la carcassa del piccolo animale, ormai privo di vita. Neppure quel grave fatto aveva garantito ai residenti un po' di tranquillità: le forze dell'ordine infatti come provvedimento avevano solo invitato i due abusivi a non lasciare libero il cane e tenerlo al chiuso nel giardino.
Proprio quel giardino occupato abusivamente e che dovrebbe essere liberato il prima possibile.
Dopo questo tragico fatto decine e decine di persone si erano trovate davanti al "giardino condiviso" per una veglia comune, in ricordo di Leon - il piccolo cagnolino ucciso - e per portare l'attenzione pubblica sul tema.
Donadio ha raccontato:
"Una semplice cittadina, che rivolta ai rappresentanti del Municipio senza alcuna polemica si è limitata a dire “questo luogo di periferia negli anni ha raccolto sempre più partecipazione. Lo amiamo. Ora ahmè abbiamo paura; paura per i ragazzi che portiamo e per le persone che lo frequentano”.
Eravamo soliti frequentare quel luogo facendo pranzi in compagnia in cui la formula era “ciascuno porti qualcosa”.
Questa sera l’intitolazione era “ciascuno porti una candela” a ricordo di Leon, il cane scomparso.
All' inizio non è mancato l’occupante che uscito dal giardino, Ha invitato i presenti ad entrare purché facessero attenzione a quello che ormai considera a tutti gli effetti un luogo suo. La stessa coppia che in molti non lo sanno, ma proprio stamane ha occupato anche un appartamento Aler in quel di Gratosoglio e che pare si sia già munito di un altro cane altrettanto pericoloso, dopo che ieri quello che aveva gli è stato sequestrato ….
Chiudo ringraziando le tante persone presenti, il doppio del primo raduno. A dimostrazione di quanto questa vicenda stia sempre più prendendo evidenza, partecipazione e soprattutto unità di quartiere.
Altrettanto ringrazio il Municipio 5, che come la scorsa volta è stato presente in tutte le connotazioni politiche.
Qualcosa in tutta questa vicenda è evidente che lasci tante se non troppe perplessità."