Le indagini continuano

Omicidio di Yuri Urizio: la testimone smentisce: "Non mi stava molestando"

Individuata la donna che, secondo il presunto killer del ragazzo, sarebbe stata il motivo dell'aggressione avvenuta in zona Darsena

Omicidio di Yuri Urizio: la testimone smentisce: "Non mi stava molestando"
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E' stata individuata dagli inquirenti  la testimone dell'omicidio del ragazzo ucciso qualche sera fa in Darsena a Milano e che sembrava sparita nel nulla.

Omicidio di Yuri Urizio: la testimone smentisce: "Non mi stava molestando"

MIANO - Yuri Urizio, il ragazzo 23enne che è stato  brutalmente picchiato in zona Darsena a Milano  da Cubaa Bilel, un 28enne tunisino, irregolare in Italia ed è morto dopo due giorni di coma al Policlinico non avrebbe importunato la donna senzatetto.

La dichiarazione della testimone

A confermarlo è proprio lei, la testimone dell'aggressione avvenuta nella notte del 13 settembre nei pressi della Darsena a Milano in viale Gorizia è stata ascoltata dagli inquirenti che indagano sull'omicidio.

Le telecamere confermano

Le immagini delle videocamere presenti nella zona avevano già ripreso la ragazza che chiede l'elemosina in zona da diverso tempo. Le immagini di quella sera mostrano come lei si sarebbe fermata a parlare con il tunisino Cubaa Bilel, richiedente asilo, ma si era allontanata prima che iniziasse l’aggressione. Vacilla quindi la difesa raccontata dal tunisino secondo la quale Yuri avrebbe cercato di strappare dei soldi di mano alla ragazza e lui sarebbe intervenuto per difenderla.

Anche i vigilantes che lavorano in zona Darsena confermano la versione della testimone: "Yuri era spesso accompagnato da ragazze più giovani. Non l’abbiamo mai visto con lei, dice uno di loro al Corriere.it. "Mi sembra più un attaccamento dell’aggressore a una qualche morale per giustificarsi".

La famiglia non ha mai creduto alla ricostruzione

La mamma del giovane ucciso, Giovanna Nucera, a cui il ragazzo era legatissimo, fin dal primo momento non ha creduto ad una sola parola di quanto affermato dall'aggressore e ha chiesto di non offendere la memoria del ragazzo. In queste ore scrive tutta la sua disperazione e il suo dolore sui social "Cuore mio, vita mia" e ancora "sei il mio tutto" postando le foto del suo adorato figlio.

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