indagini della Digos e della Postale

Odio social e ronde punitive anti maranza: nove indagati dell'organizzazione Articolo 52

Organizzavano aggressioni e assalti anti maranza nei confronti di cittadini di origine straniera da loro ritenuti autori di reati

Odio social e ronde punitive anti maranza: nove indagati dell'organizzazione Articolo 52
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L’indagine è partita da un’aggressione avvenuta in zona Darsena lo scorso marzo nei confronti di un giovane straniero “accusato” dagli indagati di aver rubato una collanina a un passante.

Il gruppo nel loro nome si ispirava all’art. 52 della Costituzione italiana che cita: “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”.

Ronde punitive contro stranieri: nove indagati dell'organizzazione Articolo 52

MILANO - Nove italiani, residenti nelle province di Milano, Pavia, Monza e Brianza e Como, sono indagati a vario e le loro abitazioni sono state perquisite dalla Digos perché accusati di essere promotori e far parte del gruppo 'Articolo 52'.

I reati ipotizzati dalla Procura di Milano sono associazione per delinquere costituita per realizzare ronde punitive principalmente nei confronti di cittadini stranieri ritenuti autori di reati, e di istigazione a delinquere.

A marzo l'aggressione a un ragazzo straniero

Le indagini sono iniziate da un’aggressione avvenuta la sera tra l’8 e il 9 marzo scorsi a Milano in zona Darsena ai danni di un giovane extracomunitario, accusato dagli indagati di aver rubato una collanina a un passante. Il video dell’aggressione, ripreso con un cellulare, è stato diffuso sulla pagina Instagram “notizie_dal_mondo” e sul canale Telegram “Gli Orgogliosi”.

Partono le indagini sull'organizzazione di destra

L’attività svolta dalla Digos di Milano e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale Lombardia, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica ha permesso di ricostruire la struttura del gruppo, composto per lo più da persone residenti nell’hinterland milanese e appartenenti all’area ideologica dell’estremismo di destra che, tramite chat di messaggistica istantanea, organizzavano sopralluoghi e pianificavano azioni punitive nei confronti di cittadini di origine straniera definiti 'maranza'.

La rivendicazione dell'assalto in un video sui social

L’aggressione in Darsena è stata subito rivendicata dal gruppo connesso alla pagina Instagram “Articolo 52” attraverso un messaggio in cui il gestore della pagina informava gli utenti che “… le ronde continueranno e si moltiplicheranno in tutte le zone degradate”, finché “… lo Stato, in primis la magistratura corrotta e nemica del popolo, continuerà a ignorare, volutamente, questa situazione…”.

In poche ore il video è diventato virale: in particolare, sono stati registrati numerosi commenti sulle principali piattaforme social di soggetti dichiaratisi interessati a sostenere le iniziative del gruppo.

Ne corso dell'indagine si scopre un'altra aggressione

Gli investigatori hanno poi ricostruito i fatti e sono risaliti alle responsabilità di alcuni militanti del gruppo che, lo scorso 11 marzo, avevano diffuso un altro video relativo a una precedente aggressione ai danni di un ragazzo accusato di molestie.

A fine marzo l'assalto antimaranza al parco dello spaccio a San Siro

Gli stessi soggetti, pochi giorni dopo, avevano pubblicato un ulteriore video di un’aggressione, avvenuta il 28 marzo nella zona di San Siro e descritta sui social come la 'milizia del movimento anticrimine e antimaranza Articolo 52' che aveva 'assaltato il parco dello spaccio' del quartiere.

Inoltre la Digos ha accertato che alcuni militanti avevano anche partecipato a presidi come quello di estrema destra, organizzato da Forza Nuova, contro il degrado e l’immigrazione. Gli investigatori hanno infine intercettato la pianificazione di una riunione su Zoom, organizzata dall’amministratore del gruppo Telegram 'Articolo 52', alla quale hanno partecipato numerosissimi soggetti interessati, a vario titolo, alle tematiche della sicurezza cittadina.