truffa allo stato

Nell'Internet point si riciclano i soldi del Reddito di cittadinanza: truffa da oltre un milione di euro

II titolare dell’esercizio commerciale, un cittadino bengalese, è stato arrestato e 232 persone, individuate quali indebiti percettori, sono state denunciate presso 7 Procure della Repubblica.

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Il titolare di un Internet point milanese ha messo in piedi una truffa ai danni dello Stato da un milione di euro: nel suo locale si riciclavano i soldi del Reddito di cittadinanza.

 Truffa allo Stato da oltre un milione di euro

MILANO – I militari del Gruppo Tutela Lavoro di Milano hanno arrestato un cittadino bengalese, titolare di una attività di “Internet point” e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, ritenuto responsabile di riciclaggio continuato e di abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.

Le indagini partite a febbraio 2021

Le indagini, avviate nel mese di febbraio 2021 dal Nucleo Operativo del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno origine dagli esiti delle attività di monitoraggio del fenomeno dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza.

La scoperta di numerosi somali che percepivano il reddito

Gli accertamenti hanno portato i carabinieri a individuare numerosi cittadini di origine somala che percepivano il reddito di cittadinanza senza possederne i requisiti. Attraverso una minuziosa analisi dei flussi finanziari, i militari hanno verificato che i percettori effettuavano anomali e ricorrenti acquisti con la carta del reddito di cittadinanza presso un esercizio commerciale di telefonia di Milano.

La tresca col gestore dell'Internet point

Gli ulteriori approfondimenti investigativi effettuati a carico del gestore dell’esercizio commerciale, condotti anche attraverso l’esame di tabulati telefonici e le intercettazioni, hanno permesso di acclarare che l’esercente avrebbe consentito, a partire dall’ottobre 2020, di monetizzare il beneficio economico del Reddito di Cittadinanza concesso a cittadini di origine prevalentemente somala privi dei requisiti.

Poi, gli versavano l’intero credito della carta mediante versamenti senza causa tramite pos. In cambio l’esercente consegnava loro somme in contanti, trattenendo su ogni transazione eseguita una percentuale del 15%. In questo modo veniva nascosta la provenienza illecita del denaro.

Lo spropositato aumento delle transazioni col pos

Rispetto all’anno precedente all’istituzione del reddito di cittadinanza, l’attività economica in questione, che non commercializza i beni di prima necessità per cui possono essere impiegate le somme concesse con il beneficio, ha fatto registrare un incremento delle transazioni pos pari a +215mila euro passando da un incasso su base mensile di 1460 euro a circa 23.450 euro (+1600%).

232 persone denunciate come indebiti percettori

244 le persone che, nel periodo di tempo interessato dalle indagini, hanno effettuato acquisti con RDC presso il solo esercizio commerciale: 232 di queste, individuate quali indebiti percettori, sono state denunciate presso 7 Procure della Repubblica (Milano, Cosenza, Bergamo, Roma, Brescia, Como e Torino) per i reati di falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del beneficio RDC. Tutti sono extracomunitari e 210 (il 90%) di nazionalità somala.

Le segnalazioni all'Inps

I restanti 12 soggetti, in possesso dei requisiti, sono stati segnalati all’INPS per l’indebito utilizzo del beneficio. Ammonta a circa 213mila euro la somma di denaro riciclata dall’esercente, mentre l’indebita percezione in danno dello Stato da parte degli indagati è stata quantificata in un milione 100mila euro. I carabinieri hanno anche proceduto al sequestro per equivalente della somma illecitamente accumulata dall’indagato che è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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