Mura la mamma morta in casa a Buccinasco: "Non riuscivo a staccarmi da lei"
Dante, 50enne di Buccinasco, ha deciso di andare in tv per raccontare le motivazioni che lo hanno spinto a murare la mamma nel suo appartamento di via Lario.
Mura la mamma morta in casa: "Non riuscivo a staccarmi da lei". (foto da trasmissione Pomeriggio Cinque)
Mura la mamma morta in casa: "Non riuscivo a staccarmi da lei"
BUCCINASCO – “Ho sbagliato e pagherò le conseguenze delle mie azioni. Non cerco scuse e giustificazioni. Non l’ho fatto per questione di soldi. In quel momento non sono riuscito a staccarmi da mia mamma”. Dante, 50enne di Buccinasco, ha deciso di andare in televisione, insieme alla compagna Micaela, e di raccontare alla trasmissione “Pomeriggio Cinque” le motivazioni che lo hanno spinto a murare la mamma, all’interno del suo appartamento a Buccinasco, in via Lario.
"La morte non riesco ad accettarla, è più forte di me"
Davanti alle telecamere, ha ripercorso gli ultimi giorni di vita della madre, un’anziana di 80 anni, la sua morte “per malattia”, sottolinea il figlio, e la decisione di murarla in casa, avvolgendola con argilla e cellophane. “Ho sempre sofferto i lutti. Ho sbagliato – lo ripete – ma in quel momento sono andato in tilt, mi è crollato tutto addosso, non pensavo morisse così. La morte non riesco ad accettarla, è più forte di me. Mi è crollato il mondo addosso. Ho pensato di tenere la mamma con me”.
La testimonianza della compagna
Per due anni l’anziana è rimasta in quell’armadio ricoperto di palta e plastica, poi la compagna di Dante lo ha scoperto: “Mi aveva detto che la mamma era morta – racconta anche lei ai microfoni – ma poi ho visto un messaggio di un suo amico che chiedeva come stesse la madre perché a lui aveva raccontato che era ricoverata in una rsa. Sono andata a parlare al parroco che mi ha suggerito di rivolgermi ai carabinieri”.
La denuncia ai carabinieri
E così la donna ha denunciato il compagno, dopo che Dante, messo alle strette, era crollato confessando tutto. “La vita non è così facile. Anche io ho provato a entrare nella sua testa, chiedendomi come potesse succedere una cosa del genere. Ha seguito la nonna malata, poi la mamma. La sua vita era devastata. Abbiamo parlato notti intere di questa vicenda, mi ha raccontato il peso della malattia”, ha ripetuto Micaela. Per l’uomo, murare la mamma è sembrata “l’unica soluzione possibile.
"Erano passati troppi giorni non sapevo cosa fare"
Dopo che è morta, sono rimasto alcuni giorni con lei, il tempo è passato senza rendermi conto. Erano passati troppi giorni non sapevo cosa fare, ho pensato la lascio qui, la trovano e le faranno un funerale. In quel momento non ragionavo, ero fuori di testa. Appena più lucido, ho pensato di metterla in questo modo e ho sigillato tutto. È stato un mio ragionamento ho usato l’argilla perché la utilizzavo per le piante, so che trattiene il cattivo odore e i liquidi e ho usato quel materiale, il cellophane per avvolgere, perché mi serviva qualcosa che potesse coprire. Mi rendo conto che è mostruoso”.
Dante racconta di aver sofferto la solitudine, la depressione, che ha pensato di togliersi la vita, ma che “non l’ho fatto per i soldi della pensione. Avevo perso il lavoro, sì, e i soldi purtroppo li ho usati perché ero senza impiego. Ma non l’ho fatto per quel motivo. Non riuscivo a staccarmi da lei. Ora pagherò le conseguenze”.