Morte sul lavoro: nel 2022 la Lombardia al primo posto per numero di decessi
E il 2023 non è partito di certo con una situazione più incoraggiante
Il 2022 è stato un anno drammatico per la Lombardia, che ha registrato il numero più alto di morti sul lavoro.
Morte sul lavoro
MILANO - Stando ai dati raccolti da Unione sindacale di base (Usb) e Rete Iside, in Italia sono state 1.089 le morti bianche, di cui 769 sul posto di lavoro, e le restanti 320 causate da stanchezza durante il viaggio di andata o ritorno da o verso la sede.
"Il 2022 è stato l’ennesimo annus horribilis per la sicurezza sul lavoro secondo i dati raccolti. Sono stati, infatti, almeno 1089 i morti di lavoro. Una cifra in linea con quelli degli ultimi anni, testimonianza di come la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori siano considerati sacrificabili sull’altare del profitto, derubricati a danni collaterali nel sistema economico capitalistico. E in quanto tali seppelliti dall’inazione della politica e dei sindacati complici, che si rifiutano di andare oltre il rituale stracciarsi le vesti ad ogni nuova morte".
Lombardia al primo posto
La Lombardia è la prima Regione in Italia con maggior numero di decessi legata al lavoro, seguita da Veneto e Campania.
E nonostante l'anno nuovo sia iniziato davvero da pochissimi giorni, la situazione già non appare molto serena: in soli tre giorni, si sono registrate altre 7 vittime. Ecco perché Usb e Rete Inside stanno portando avanti una lotta per introdurre nel codice penale il reato di omicidio sul lavoro:
"Troppo spesso, infatti, ci troviamo a commentare casi in cui le norme e le misure di sicurezza sono state apertamente violate o ignorate: veri e propri omicidi. Questo accade perché per la classe imprenditoriale italiana la salute e la sicurezza di chi lavora rappresentano un costo, da ridurre all’osso".
L'introduzione del reato, dunque, potrebbe essere una buona soluzione per spingere i datori di lavoro a prestare maggiore attenzione alla vita dei propri dipendenti.