lutto

Milano piange il fotografo Oliviero Toscani: il ricordo della città

A dare il triste annuncio è stata la famiglia, che chiede rispetto e privacy per affrontare la perdita

Milano piange il fotografo Oliviero Toscani: il ricordo della città
Pubblicato:

La famiglia di Oliviero Toscani ha purtroppo annunciato questa mattina, 13 gennaio 2025, la scomparsa dell'artista, che era da qualche giorno ricoverato all'ospedale di Cecina a causa del peggioramento della sua malattia.

Milano piange il fotografo Oliviero Toscani

MILANO - Toscani, che da tempo combatteva contro una rara malattia, l'amiloidosi, è stato ricordato dalla sua famiglia con un comunicato stampa che esprime il profondo dolore per la sua perdita: "Con immenso dolore annunciamo che oggi Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio", si legge nel messaggio firmato dalla moglie Kirsti e dai figli Rocco, Lola e Ali.

La famiglia ha chiesto rispetto e privacy in questo momento difficile, per affrontare la perdita in intimità.

Lui stesso aveva comunicato la malattia 

La malattia di Toscani è stata rivelata dal fotografo stesso in un'intervista pubblicata lo scorso agosto, quando aveva raccontato dei suoi sforzi per affrontare la malattia e di come, nonostante tutto, non temesse la morte, purché non fosse dolorosa, e di aver valutato anche la possibilità del suicidio assistito in Svizzera. Non aveva mai nascosto la sua consapevolezza di aver vissuto una vita ricca e soddisfacente, priva di costrizioni.

La sua storia 

Oliviero Toscani, nato Milano il 28 febbraio 1942, fin da giovane mostrò un'inclinazione per la fotografia, tanto che il suo primo scatto fu pubblicato sul Corriere della Sera quando aveva solo 14 anni. Dopo aver studiato fotografia all'Università delle Arti di Zurigo, entrò nel mondo della pubblicità, dove divenne celebre per le sue campagne innovative, a partire da quella per il cornetto Algida. La sua carriera lo portò a collaborare con riviste prestigiose come Elle, Vogue, GQ e Harper’s Bazaar, ma anche con brand di alta moda come Valentino, Chanel e Fiorucci. Tuttavia, fu nel 1982 che ottenne la massima notorietà con la campagna per Benetton, utilizzando il marchio per trattare temi sociali e politici come l’uguaglianza, la lotta contro la mafia, l’omofobia, l’AIDS e la pena di morte. Nel 1991 fondò la rivista Colors, seguita tre anni dopo dalla creazione di Fabrica, un centro per le arti e la ricerca nel campo della comunicazione moderna, progettato dall'architetto giapponese Tadao Ando.

Sarà sempre ricordato come il fotografo che ha rivoluzionato il mondo della fotografia con il suo uso magistrale della luce, del colore e della creatività, spesso sfidando le convenzioni. La sua visione artistica era unica, lontana dai canoni tradizionali, e ha segnato indelebilmente la cultura visiva dei nostri tempi.

I messaggi di cordoglio 

"Oliviero Toscani ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell'immagine e della comunicazione. Le sue foto e campagne hanno provocato e fatto riflettere. Il suo sguardo mancherà a Milano e al Paese. Un abbraccio alla famiglia".

Così il sindaco Giuseppe Sala ricordando il fotografo morto oggi all'età di 82 anni.

Un artista fuori dagli schemi 

“La morte di Oliviero Toscani mi colpisce molto e lascia tutti più soli. Era nato a Milano per poi girare il mondo con la sua fotografia dirompente e fuori da tutti gli schemi. Ha letteralmente scardinato le logiche della comunicazione e dell'immagine sollecitando l'opinione pubblica ad una riflessione sempre più profonda. Si è occupato - attraverso la sua inconfondibile arte della fotografia - di ingiustizie, paradossi, disuguaglianze, libertà, diritti in una maniera inedita, a volte aspra, ma così efficace. Con il suo obiettivo critico e tagliente ha portato generazioni di politici, giornalisti, studenti a interrogarsi sul nostro tempo con una coscienza delle cose e dei fatti che solo la fotografia può suscitare con quella forza inequivocabile. Faccio parte della generazione che è cresciuta con le sue grandi campagne sui muri delle nostre città e sono felice che Milano abbia fatto in tempo a regalargli la gioia di rivedere stampate alcune delle sue immagini più efficaci in una preziosa mostra itinerante che - libera dai riferimenti commerciali - riproponeva, in occasione dei suoi ottant'anni, solo ed esclusivamente la denuncia di fatti, paradossi, ingiustizie del nostro tempo fragile. Mi stringo alla famiglia Toscani e a tutti i suoi amici e compagni di una vita. Riposa in pace caro Oliviero”.

Così l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi ricordando il fotografo morto oggi all'età di 82 anni.

Doveroso un riconoscimento 

"Come accade spesso ai grandi la enormità della sua figura emergerà soprattutto dopo la morte, ma non è necessario aspettare i prossimi decenni per dare subito un riconoscimento a Toscani nel Pantheon dei grandi milanesi: però la sua figura merita qualcosa di più di un Ambrogino alla Memoria, di una iscrizione al Famedio e sicuramente di un minuto di silenzio nel Consiglio Comunale di oggi. Perché non dedicargli il Civico Archivio Fotografico al Castello Sforzesco?"

Così Gianni Rubagotti, segretario della Associazione per l’Iniziativa Radicale ‘Myriam Cazzavillan’, ricordando il fotografo morto oggi all'età di 82 anni.

"Oliviero Toscani, nato a Milano durante la guerra nel 1942, ha terminato il calvario a cui lo ha condannato la malattia ma anche una vita straordinaria che lo ha visto esprimersi non solo come fotografo ma anche come genio della comunicazione, politico vicino a Marco Pannella fin dalla partecipazione allo spot del 1993 per la iscrizione al partito Radicale che rischiava la chiusura con il famoso 'E' mio', intellettuale e collaboratore di Radio Radicale non solo con la sua partecipazione alla rubrica 'Fatto in Italia' oltre che come straordinario provocatore con le sue campagne pubblicitarie per la Benetton", spiega Rugagotti.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali