Operazione "Masterpiece"

"Microquadri" nei dipinti di Leonardo, 200 amanti dell'arte truffati

I truffatori vendevano opere inesistenti, create ad hoc per la truffa. Scoperti e denunciati dalle Fiamme gialle di Milano.

"Microquadri" nei dipinti di Leonardo, 200 amanti dell'arte truffati
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"Micro quadri" nei dipinti di Leonardo: due arresti per truffa e abusivismo finanziario a Milano. Gli arrestati proponevano investimenti in microquadri, risultati inesistenti, in cambio criptovaluta.

"Microquadri" nei dipinti di Leonardo: due arresti per truffa

Una truffa molto "artistica", quella di due persone, anzi, vista la circostanza, quasi geniale. I truffatori sono riusciti a convincere più vittime che all'interno di alcuni dipinti di Leonardo da Vinci fossero presenti dei "micro-quadri", visibili e scoperti solo ora, grazie all'ingrandimento digitale. Il raggiro è però stato scoperto dal 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Milano, che ha avviato le indagini a seguito della denuncia presentata da parte di una delle vittime. La quale ha ricostruito il complesso e singolare sistema fraudolento consistente nella presentazione al pubblico di questa nuova forma d’arte.

L'ordinanza

Nella giornata di oggi, 21 settembre, i finanzieri del Comando Provinciale di Milano, coordinati dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal sostituto procuratore Carlo Scalas, hanno eseguito nel capoluogo lombardo e in Desenzano del Garda (BS) un’ordinanza di custodia cautelare, agli arresti domiciliari, nei confronti di due indagati, accusati di aver raggirato una vasta platea di soggetti ai quali proponevano investimenti nel nuovo strumento finanziario, risultato, come detto, inesistente.

La truffa

Secondo quanto prospettato dagli indagati, il celebre maestro avrebbe occultato all’interno di porzioni infinitesimali dei propri quadri, ulteriori dipinti non visibili all’occhio umano, recentemente scoperti grazie all’evoluzione tecnologica ed agli ingrandimenti operati in forma digitale. A questo punto, la proposta degli indagati era quella di attribuire la proprietà di tali opere d’arte rivelate all’interno di token, una sorta di valuta virtuale, trasferiti all’interno di una blockchain. Ciascun micro-quadro, quindi, individuato quale opera a sé stante ed agganciato ad un fantomatico contatore di valore online, per effetto della domanda che sarebbe derivata dalla diffusione della notizia al grande pubblico, avrebbe dovuto accrescere esponenzialmente il proprio valore nel giro di breve tempo.

Le indagini dell'operazione Masterpiece

Le indagini svolte dalle Fiamme gialle meneghine, sempre in prima linea a tutela dei cittadini da forme di investimento effettuate tramite operatori abusivi, hanno in realtà dimostrato che si trattava di una vendita piramidale, avente ad oggetto fotogrammi ritenuti pretestuosi e privi di alcun valore artistico dalla soprintendenza, con il rischio concreto che i risparmi di tutta una vita potessero volatilizzarsi in conseguenza di articolate forme di frode. A ciò si aggiunga che i proventi del reato venivano sistematicamente veicolati all’estero ed abilmente occultati tramite numerose società veicolo estere, nei confronti delle quali sono in corso ulteriori e più penetranti accertamenti.

Arresti domiciliari

Valutata la pericolosità della condotta e l’urgenza derivante dalla perpetuazione delle condotte fraudolente, il Giudice per le indagini preliminari di Milano, Guido Salvini, ha emesso apposita ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti dei due truffatori. Nel corso delle operazioni le Fiamme gialle hanno sottoposto a sequestro, oltre ad alcuni “micro-quadri”, anche due tessere di riconoscimento per appartenenti alle forze di polizia, risultate contraffatte e reperti di interesse storico, frutto di altri reati.

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