Manuel Mastrapasqua ucciso a Rozzano: il pm chiede il giudizio immediato per l'assassino
Rischierà l'ergastolo il 19enne reo confesso, nella condanna finale peseranno le aggravanti di futili motivi e rapina
Le indagini sull'omicidio di Manuel Mastrapasqua si avviano alla fase conclusiva: il giovane 31enne è stato ucciso per un paio di cuffiette nella notte tra il 10 e l’11 ottobre a Rozzano. Daniele Rezza, il 19enne reo confesso rischia l’ergastolo.
Omicidio Manuel Mastrapasqua a Rozzano: per Daniele Rezza il pm chiede il giudizio immediato
MILANO - Per il passaggio conclusivo delle indagini, nella giornata di ieri, mercoledì 13 novembre, il pm di Milano ha conferito l’incarico per gli ultimi accertamenti genetici dove verranno fatte le ultime dettagliate analisi su tutto ciò che è coinvolto nell'omicidio di quella notte come le cuffie wireless di Manuel e gli abiti indossati da Rezza.
Dopo questi 60 giorni si andrà verso la richiesta di giudizio immediato per l’assassino che rischia l’ergastolo. Nella condanna finale del 19enne peseranno inoltre le aggravanti di futili motivi e rapina.
L'omicidio a Rozzano nella notte tra il 10 e l'11 ottobre
Manuel Mastrapasqua era stato aggredito e ucciso da Daniele Rezza con una coltellata che gli aveva tagliato di netto una vena tra il cuore e il polmone, provocandogli uno choc emorragico che lo aveva portato alla morte.
La tragedia, che aveva sconvolto tutta la cittadinanza di Rozzano, era accaduta alle 2.58 della notte tra il 10 e l'11 ottobre in viale Romagna. Manuel stava tornando a casa dopo il suo turno di lavoro al Carrefour di Milano quando aveva incrociato sul suo cammino Rezza che per rubargli le cuffie wireless che stava indossando gli aveva sferrato un fendente lasciandolo riverso in una pozza di sangue, agonizzante, lungo la strada che costeggia il quartiere Alboreto.
La tentata fuga e la confessione dell'assassino
Dopo l'omicidio il diciannovenne fugge, butta l'arma in via Cabrini, per poi rientrare nell'abitazione dove vive con i genitori, in via Trento. Prova a raccontare quanto accaduto ai genitori, per tutta risposta il padre la mattina seguente lo accompagna in stazione per prendere un treno verso la Francia ma alla stazione di Alessandria per un banale controllo viene fermato, il ragazzo non riesce più a tenere il terribile segreto e confessa: "Ho un peso addosso. Ho fatto una cazzata a Rozzano, ho ucciso una persona". Questa dichiarazione ha rappresentato la svolta decisiva per l'inchiesta.
Rezza, che si trova attualmente in carcere con l’accusa di omicidio aggravato da futili motivi, dalle circostanze che hanno reso difficile la difesa della vittima, essendo accaduto di notte, e dalla rapina delle cuffie wireless del valore di neanche 15 euro, nel giudizio rischierà l’ergastolo.