Lavoratori in sciopero alla Verti: l'azienda non è in crisi ma vuole licenziare 175 dipendenti
Il personale della compagnia assicurativa Verti scende in sciopero per la seconda volta nel giro di pochi giorni per dire "no" al rischio di 175 licenziamenti.
Scendono in sciopero per la seconda volta nel giro di pochi giorni per dire "no" a 175 licenziamenti: sono i lavoratori della compagnia assicurativa Verti che, come sottolinea il sindacato "l'azienda (che ha sede a Cologno Monzese) non dichiara alcuna crisi, è parte di un solido gruppo multinazionale (Mapfre) e riduce il personale per poter appaltare ad aziende terze".
L'azienda non è in crisi ma vuole licenziare 175 lavoratori
MILANO - Come riporta Prima La Martesana, è annunciato per domani, martedì 11 ottobre 2022, il secondo incontro in Regione del tavolo di crisi incentrato sulla vertenza aperta lo scorso autunno subito dopo la comunicazione da parte dell'azienda del drastico e pesante piano di ristrutturazione aziendale. Il primo si era tenuto a fine settembre. L'obiettivo, hanno spiegato le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl, Fna e Uil, è "tentare un accordo ed evitare i licenziamenti di 175 lavoratrici e lavoratori della compagnia.
Domani l'incontro in Regione del tavolo di crisi
Oggetto della discussione saranno le proposte che le organizzazioni sindacali e l’azienda presenteranno al tavolo", finalizzate a "ridurre gli impatti della pesantissima ristrutturazione che Verti persegue da novembre delle scorso anno. Durante il primo incontro del 28 Settembre l’Ufficio competente della Regione, con il ruolo di istituzione garante del percorso, ha messo in evidenza lo sforzo compiuto dalla parte sindacale nell'esporre soluzioni, diverse ed articolate, e pertanto ha invitato l'azienda a compiere un analogo sforzo".
Presidio davanti alla sede distaccata della Regione
Domani, in concomitanza dello sciopero che durerà per tutta la giornata, i lavoratori con i sindacati torneranno a riunirsi in presidio davanti alle finestre della sede distaccata della Regione, in via Taramelli a Milano, dove si terrà appunto il secondo incontro del tavolo di crisi generato dalla procedura di licenziamento collettivo avviata da Verti agli inizi di agosto, in base alla Legge 223 del 1991.
Le proposte dei sindacati
La Regione, hanno proseguito i sindacati, "ha richiamato l'impresa a operare dimostrando la responsabilità sociale che le compete e ad attenersi scrupolosamente alle previsioni della procedura, con riferimento agli interventi unilaterali denunciati dalle organizzazioni sindacali. Abbiamo fatto pervenire alla Regione il documento di proposta che ricalca e segue la logica di tutte le diverse soluzioni che in questi lunghi mesi sono già state ampiamente presentate all’azienda, a partire dal ricorso al Fondo di categoria (unico ammortizzatore per il settore) con l'obiettivo di mantenere l'occupazione all'interno, passando per la misura dei prepensionamenti e a un piano incentivi in linea con le pratiche di settore. Ancora una volta ricordiamo che Verti non dichiara alcuna crisi, è parte di un solido gruppo multinazionale (Mapfre) e riduce il personale per poter appaltare ad aziende terze tutte le attività che ora vengono svolte all’interno. Per questo non possiamo che ribadire la nostra ferma posizione contro questa operazione di smantellamento dell’azienda".