La storia di "Macchia", abbandonato in area cani a Milano e adottato dal suo salvatore
Chissà, forse per Macchia si è chiusa una porta ma si è aperto un portone che lo ha portato dritto dritto in una casa piena d'amore.
A Milano le aree cani sono una vera e propria salvezza per chi ha amici quadrupedi da far scorrazzare in sicurezza. Specialmente per chi non abita vicino ai parchi cittadini più grandi, avere un'area recintata dove poter lasciar correre il proprio fedele amico è letteralmente manna dal cielo. E spesso queste aree diventano un po' una grande famiglia di amici, un ritrovo per appassionati cinofili accumunati dall'amore per gli animali, disposti a tutto pur di far star bene il proprio cane.
Ma come in ogni famiglia non è tutto sempre rose e fiori, qualche pecora nera non può mancare: in questo caso si tratta di un ignoto padrone che pare abbia deciso di abbandonare il cane proprio lì, nell'area di "sgambamento", certo che prima o poi qualcuno sarebbe passato e lo avrebbe soccorso. E così è stato.
La storia di "Macchia"
E' la mattina del 9 giugno 2021 quando nell'area cani di via Boeri, situata nella striscia di verde del Municipio 5 di Milano, viene trovato un cane bianco a macchie nere con due occhioni color nocciola chiuso all'interno della recinzione. Attorno non c'è nessuno: magari il padrone si è allontanato un attimo? Può essere, chissà, ma i minuti passano e nessuno torna a recuperare o a controllare il cane. Lui, un cucciolone di taglia media di neanche un anno, ha paura del mondo e si schiaccia contro la rete quando degli estranei gli si avvicinano per controllare se abbia un collare o una pettorina con la medaglietta, per capire da dove arrivi.
Non ce l'ha, ha solo un collarino sottile senza alcun tipo di identificazione. Magari si è perso, magari è scappato.
Il tempo passa e nessuno si fa avanti per questo cane, che nella zona nessuno conosce, anche se c'è chi dice di averlo visto passare lì vicino con un ragazzo qualche giorno prima. Chi lo ha trovato però non vuole chiamare l'accalappiacani e spedirlo in canile, così decide di portarlo dal veterinario per appurare che almeno abbia il microchip, obbligatorio per legge, in modo da poter risalire al padrone.
Ma il cane non ha neanche il microchip. E' impossibile capire di chi sia.
Appello social per ritrovare il proprietario
Immediata la pubblicazione di un appello sui social che nel giro di qualche è condiviso da centinaia di persone, le condivisioni si moltiplicano a vista d'occhio: la caccia al proprietario rimbalza sui tanti profili.
Nel post è scritto:
"Per favore, qualcuno riconosce questo cane o lo sta cercando? È stato trovato all'interno dell'area cani di via Boeri. È terrorizzato. Ha un collarino. Attendiamo l'apertura del veterinario per appurare se ha microchip. Grazie"
Le ore passano ma il proprietario non si trova, il cane non lo conosce nessuno e nel frattempo chi lo ha trovato, che ha già una cagnolina, decide che se non dovesse farsi vivo nessun la famiglia si allargherà e Macchia - così è stato chiamato dal suo salvatore - rimarrà in quella casa che lo ha accolto a braccia aperte dopo averlo trovato solo e spaesato in area cani. Chi lo ha trovato scrive:
"Trovato questa mattina in via Boeri area cani, non è microchippato non ha una medaglietta l ‘ho chiamato Macchia ed e casa mia se qualcuno lo riconosce o lo ha già visto mi contatti, dovrebbe avere circa sei mesi e un cucciolotto, comunque in qualsiasi caso il cane non finisce al canile. fate girare grazie"
In un aggiornamento del post di appello, ore dopo, si legge:
"Il cane è stato portato dal veterinario e non ha microchip.
Il signore che l'ha trovato, che ha già una cagnolina, vorrebbe evitargli il canile, come molti di voi hanno scritto. Per questo motivo lui e la moglie hanno deciso di allargare la famiglia e di adottarlo. Seguiranno tutta la procedura indicata loro dal veterinario e si occuperanno anche di microchipparlo.
Grazie a tutti per la collaborazione".
Prima dell'adozione bisogna aspettare
Se da un lato c'è chi ringrazia per il grande cuore di chi l'ha trovato e ora vorrebbe adottare Macchia, dall'altro c'è chi prende in considerazione altre ipotesi oltre all'abbandono. Forse il cane è scappato, forse si è perso, forse il proprietario non ha i social e non ha avuto modo di leggere l'appello.
Inutile negare che visto l'inizio dell'estate e delle ferie gli abbandoni di cani e gatti stiano già aumentando, inutile negare che la possibilità che questo possa essere l'ennesimo caso di un lungo elenco sia purtroppo molto concreta. Ipotesi potenzialmente confermata anche dal fatto che l'animale non abbia il microchip che la legge impone come obbligo ad ogni proprietario di cane.
Chissà, forse per Macchia si è chiusa una porta ma si è aperto un portone che lo ha portato dritto dritto in una casa piena d'amore.
Giordana Liliana Monti