Incendiano una pasticceria per 500 euro, ma lasciano le briciole di Pollicino: 5 giovani nei guai
La gang stava già programmando un altro colpo ai danni dello stesso locale
All'alba del 3 gennaio i Carabinieri delle province di Milano e Agrigento hanno tratto in arresto 5 giovani tra i 18 e i 20 anni, assoldati quasi fossero criminali professionisti, per dare fuoco ad una pasticceria di Milano in prossimità di piazza Piola.
Incendiano una pasticceria per 500 euro
MILANO - Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, scaturite a seguito dell’incendio doloso dello scorso 19 ottobre 2022, hanno permesso di ricostruire le responsabilità di una gang di cinque giovani, in relazione all’ultimo e più devastante attentato incendiario ai danni della pasticceria "I 4 Mastri Grecchi", oggetto di altri due episodi analoghi nei mesi precedenti.
I Carabinieri, coordinati dalla D.D.A. di Milano, hanno affiancato alle indagini tradizionali anche attività tecniche e lo studio dei social network, che hanno permesso di effettuare verifiche incrociate degli elementi.
Il colpo
Grazie alle immagini delle telecamere della sorveglianza, i militari hanno accertato che alle ore 01:30 del 19 ottobre 2022 i 5 soggetti, uno dei quali è impiegato proprio presso la pasticceria, dopo aver praticato un taglio nella saracinesca con un flessibile, hanno versato all’interno del locale una grande quantità di liquido infiammabile.
Appiccate le fiamme, l’incendio ha devastato l’esercizio commerciale mentre gli autori si sono dati alla fuga a bordo di un’auto a noleggio. Anche successivamente ai fatti, la gang si adoperata per programmare un altro raid con le stesse modalità.
I particolari che li hanno traditi
Ma i 5 hanno lasciato dietro di sé tante tracce inequivocabili. Primo, il ragazzo che ha acceso il fiammifero è stato identificato grazie alla tuta della Juve che indossava quella notte, ma anche in diverse foto postate sui social; secondo, per la fuga hanno utilizzato un'auto a noleggio; terzo, dai tabulati telefonici risultano tutti e 5 agganciati alla stessa cella, contemporaneamente, alla stessa ora. Stessi cellulari, tra l'altro, utilizzati per registrarsi all'app di car sharing e per effettuare una videochiamata tra loro dal luogo del colpo nei giorni precedenti.
Le intercettazioni sul prossimo colpo
Ma pare che il gruppo stesse pensando di tornare a colpire nuovamente il locale. Il 28 dicembre, infatti, senza sapere di essere intercettato, il più giovane ha chiesto all'amico: "Ma andiamo?", con lui che gli rispondeva: "Abbiamo attrezzi? E personale?".
E' partita così la ricerca di altri membri della banda, con lo stesso 19enne che si sarebbe tradito da solo, offrendo 500 euro a un amico per andare ad appiccare l'incendio insieme ad altri tre, svelando il pagamento ricevuto per il precedente blitz: "Fra', come l'altra volta. La facciamo, il pomeriggio abbiamo i soldi".
Le perquisizioni
Ad esito delle perquisizioni eseguite nei confronti dei cinque arrestati e di altri tre soggetti, indirettamente coinvolti nella vicenda, sono stati rinvenuti i vestiti e il flessibile utilizzati durante l’episodio incendiario, nonché circa 15 grammi di cocaina suddivisa in dosi, circa 45 grammi di hashish e materiale per il taglio e il confezionamento dello stupefacente, nella disponibilità di un fiancheggiatore della gang. Una pistola scacciacani priva del tappo rosso, inoltre, è stata trovata in casa di uno degli indagati.
I cinque arrestati sono stati condotti presso le Case Circondariali di Milano – San Vittore e Agrigento.